HORRIBLE, HORRIBLE, HORRIBLE

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18th December
🎄

Appena una settimana dopo, Louis era già sepolto nel suo maglione natalizio che gli ricadeva malamente sulle spalle e sui fianchi, (perché forse era vero che comprare dei vestiti di qualche taglia più grande non lo facesse sembrare meno infantile, ed era consapevole che qualcuno lo avrebbe bloccato per strada solo per strizzargli le guance ma questo lo avrebbe solo illuminato di più,) e si precipitò nella sua auto.

Inserì una cassetta - lo spirito natalizio consisteva anche nel ritornare alle origini, grazie tante - e il veicolo sembrò smuoversi autonomamente, sospinto dalle canzoni di Natale che aveva già dimenticato nel corso di un anno. (Lo diceva, lui, che il mondo avesse bisogno di quella festività almeno una volta a settimana.)

Nonostante avesse voglia di cantare Wonderful Christmastime fino a farsi sentire da Dio e farsi assumere in un lavoro part-time nel coro degli angeli, si ritrovò a pensare.

Appartamento Tomlinson-Styles.

Avrebbe anche potuto aver appena comprato un appartamento che avrebbe condiviso con un serial killer. (Rallentò appena a quel pensiero, ma attribuì la colpa al ghiaccio che si era impadronito della strada, perché non si trovava in un film e il suo coinquilino sarebbe stato adorabile.)

In più, era quasi Natale e si era appena liberato dell'università per tre settimane, perciò nulla avrebbe potuto troncare quella che era solo speranza dipinta di bastoncini di zucchero e omini di pan di zenzero.

Era appena giunto all'edificio che aveva già visitato quattro volte, portandosi dietro la sua unica valigia, (non scherzava quando diceva di aver davvero risparmiato,) quando si bloccò sulla scalinata che lo aveva già visto protagonista di un'improponibile scivolata.

Perché.

Avrebbe incontrato il suo coinquilino, per la prima volta.

E poteva sentire il ticchettio dei suoi ultimi minuti di vita, nel caso si fosse trattato sul serio di un assassino.

Non si negò un colpo sul naso perché aveva pensato a quel fottuto coinquilino per tutto il viaggio e si era ricordato di doverlo conoscere solo in quel momento.

E aveva un maglione natalizio indosso.

(Si arrese al suo destino da senzatetto.)

E quando entrò - dopo aver fatto il segno di croce, probabilmente sbagliando, sulla soglia - trovò la porta aperta, e per quel dettaglio sospirò di sollievo sapendo di non essere l'unico destinato a vivere in uno scatolone sul retro di un sudicio pub, (fine che avrebbe indubbiamente raggiunto se avesse continuato a spendere i soldi che che i suoi parenti gli regalavano ad ogni compleanno e Natale in maglioni e lucine e tazze e tappetini adibiti di renne e fiocchi di neve che amava maledettamente, cazzo,) e ripromise a se stesso di non lasciare mai le sue chiavi in casa, in futuro.

Ma.

L'appartamento era spoglio.

Era confortevole, gli arredi gli davano un'idea di ordine e pulizia, e avrebbe baciato i pavimenti in un altro periodo dell'anno.

Dove diavolo erano le lucine. Un albero o l'odore inebriante di biscotti. Nulla di tutto questo.

Solo un appartamento ordinario a cui probabilmente era astratto il concetto di felicità.

Ormai non era più sicuro di avere Chris Evans sotto falso nome come potenziale coinquilino.

Però.

Gli si illuminarono gli occhi quando, proprio al centro della stanza che constatò essere un soggiorno, vide un pesce.

All I Want For Christmas Is A New Fish || L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora