Song of the sea (Zhongli x Childe)

2: Underwater

Zhongli era rimasto a dir poco sconvolto da ciò che aveva visto. Il tritone che lui e Childe stavano cercando, nonchè il misterioso assassino di Guizhong, era il re Osial in persona. Aveva avuto a fianco a sé il colpevole per tutto il  tempo, e non gli era mai neppure passato per la testa che potesse essere lui. 

Si sentiva quasi in colpa per non essersene accorto prima, ma d'altronde, era impensabile che avesse potuto intuirlo. Dopo tutti quei mesi in cui Osial aveva predicato odio verso le sirene, Zhongli non si era certo aspettato che appartenesse alla stessa specie.
Perché aveva fatto una cosa del genere? E perché cercava di scacciare i suoi simili con tanta violenza?
Troppe domande stavano annebbiando la mente di Zhongli, insieme a una spiacevole sensazione di collera e dolore. Osial, il cugino di Guizhong, l'aveva uccisa. Zhongli non conosceva ancora i suoi piani, ma già quell'azione di per sé era abbastanza grave da renderlo furioso.

Gli sembrava quasi che il proprio corpo si fosse mutato in pietra, e che le braccia e le gambe avessero smesso di rispondergli. Avrebbe voluto soltanto urlare, esternare il malessere e lo sgomento che lo stavano soffocando come la zampa artigliata di un rapace.

Soltanto quando avvertì la presa ferma di Childe sulla spalla riuscì a riscuotersi. Il tritone lo strinse quel tanto che bastava per trascinarlo verso il basso, facendolo nascondere meglio dietro alle rocce.

-Hey, Zhongli. Fai attenzione, mi raccomando.-,disse Childe, con tono gentile. 

-Dobbiamo spostarci?-, sussurrò Zhongli, cercando di non farsi sentire dal loro nemico. Il re Osial, fortunatamente, era abbastanza distante e sembrava non averli notati. Avendo ormai ripreso delle sembianze umane, si stava dirigendo verso il palazzo come se nulla fosse. Tuttavia, Zhongli aveva fin troppa paura di essere scoperto.

-Sarebbe meglio parlarne da un'altra parte, sì..ma aspettiamo che si allontani.-, rispose Childe, scostando le dita da Zhongli e richiudendole in un pugno. Il suo volto era teso e decisamente angosciato. Anche lui non sembrava aver preso bene la nuova scoperta, ma, probabilmente, stava cercando di essere il più razionale possibile, attento a non mettersi nei guai. 

-Dove possiamo andare?-,mormorò Zhongli, sentendo la propria voce farsi ancora più spezzata. Forse non avrebbe dovuto parlare troppo. In quel momento, era un miracolo che non si fosse messo a gridare, o che le lacrime gli si fossero intrappolate tra le ciglia, trattenute a stento.

-Seguimi.-,lo invitò Childe, con un cenno della mano.

La sua espressione era preoccupata e premurosa al tempo stesso. Zhongli non poté fare a meno di rimanere sorpreso dalla sua prontezza di reazione. Lui stava facendo addirittura fatica a respirare, dopo ciò che aveva scoperto.

Seguì il tritone sulla spiaggia, attento a non esporsi troppo vicino alla riva. Osial era ormai lontano, ma niente gli impediva di tornare.

Mentre affiancavano le acque movimentate dell'oceano, scavalcando piccole dune di sabbia, cercò lentamente di riprendere fiato, inspirando profondamente. Aveva bisogno di un posto sicuro per rielaborare i propri sentimenti, ma finché non lo avrebbe trovato, camminare sarebbe stato di aiuto.

-Eccoci qui.-, annunciò Childe, indicandogli degli scogli piuttosto alti, disposti in maniera circolare. Dietro a quelle pareti rocciose, cosparse da piante marine, violet grass, erbe aromatiche e gusci spezzati di conchiglie, si celava una conca scavata nella sabbia. 

Zhongli si sedette su alcuni sassi dalla superficie liscia, prima di togliersi le scarpe e abbandonarle vicino alle rocce. Immerse i piedi nella fresca acqua dell'oceano, nello strato denso che sovrastava i granelli dorati sotto alle sue dita. Childe lo imitò, affiancandolo, prima di sospirare lievemente. I suoi occhi si spostavano dal paesaggio circostante al volto di Zhongli, probabilmente per tenere monitorata la zona.