Epilogo

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Andrea

Prendo un paio di respiri profondi con gli occhi chiusi. Cerco di regolarizzare i battiti, come mi ha insegnato di fare lo psicologo quando ero sul punto di avere un attacco di panico dopo la morte di mio padre.

Con una maggiore consapevolezza della scelta che sono sul punto di prendere - cioè, di annullare un matrimonio organizzato da un anno - entro in casa di Giorgia con le chiavi che mi ha dato dopo due anni di fidanzamento.

Questa sarebbe dovuta essere anche casa mia, una volta sposati. Ci ho investito, oltretutto, parte dei miei risparmi per rimodernarla dopo che i genitori della mia oramai futura ex moglie sono andati a vivere altrove.

Ma, arrivato a questo punto, chi se ne frega dei risparmi buttati al vento; l'importante, per quanto mi riguarda, è continuare a vivere sereno con accanto una persona che ti ama e che ami.

Forse l'avrò capito tardi, ma quella persona certamente non è Giorgia.

Ringrazierò in eterno il Gianmaria ubriaco e il me ubriaco di quell'assurda notte a Barcellona.

"Giorgia!" la chiamo a voce alta.

"In salone!" mi risponde. "C'è l'estetista che mi sta facendo le unghie!"

Beh, se ne sarebbe andata. Anzi, può anche assistere, avremo una spettatrice.

Ora che ho aperto gli occhi, non li richiuderò più. Anche se sono stanco morto e vorrei solo andarmene a dormire dopo aver passato una mattinata in aeroporto e aver affrontato quasi due ore di volo con Gianmaria accanto che iperventilava e vaneggiava, stritolandomi una mano, e con il pensiero fisso di mio fratello e Nicola che discutevano nei gabinetti.

Giungo in salone, trovo Giorgia e l'estetista concentrate su qualsiasi cosa quella ragazza con il caschetto biondo stia facendo con un pennellino sottile in mano sulle unghie della ragazza che credevo di amare.

Giorgia alza lo sguardo e punta i suoi occhi castani su di me. Io non le sorrido e lei nemmeno cerca di fingere di essere felice di vedermi dopo una settimana lontani e senza sentirci telefonicamente.

"Non voglio più sposarmi," le dico, senza fare giri di parole inutili.

Giorgia sgrana gli occhi castani con le ciglia chilometriche che avevo sempre trovato sexy. In realtà, ho capito che sono altri occhi scuri che trovo perfetti da guardare e al cui interno ho scoperto un mondo pieno di amore e stima di cui non voglio assolutamente privarmi.

"Stai scherzando, vero? Hai passato un'intera settimana in un altro Stato, ignorandomi completamente, poi torni in Italia e decidi di salutarmi con questo scherzo di poco gusto?"

Mi sfugge una mezza risata, amara e senza alcuna ironia. "Pensavo di amarti. Volevo davvero sposarti, ma... ma ho capito che avevo delle grosse fette di prosciutto davanti agli occhi. Io non voglio passare il resto della mia vita con una persona come te accanto. Un'arrivista e traditrice. Io merito di meglio e il mio non è uno scherzo di poco gusto. Non voglio più sposarmi con te, Giorgia."

Giorgia sbatte le palpebre più volte, l'estetista si è fermata e si guarda attorno imbarazzata.

"È stato lui, vero?" mi domanda con voce tesa.

Dalla prima elementare: Andrea&Gianmaria Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora