Martino aveva combattuto fino all'ultimo, tentando di accampare scuse e inventandosi impegni improrogabili. Ma i suoi amici lo conoscevano troppo bene, non hanno creduto a mezza parola di quello che aveva detto loro e alle nove e mezza si erano presentati alla sua porta muniti di birra e patatine.
Se Marti non vuole uscire, i suoi amici irrompono a casa sua.
Si sente uno schifo ad averli evitati per tutto quel tempo, ma il suo malessere gli stava davvero togliendo la voglia di vivere ormai.Elia mescola le carte e si preparano ad una nottata di poker e chiacchiere, Martino guarda i suoi amici e vorrebbe davvero riuscire ad esternare quello che sente, chiedere loro se si ricordavano di com'era prima di tutto questo, prima di diventare soltanto un ragazzo invisibile agli occhi del mondo che tutti i giorni combatte contro una teca di vetro in cui lui stesso aveva deciso di mettersi.
I loro discorsi si confondono con le carte da gioco e le birre che stanno bevendo, ma lui non sente nulla. È solo rumore di sottofondo che un po' gli sta dando fastidio.Quando decidono di andare a casa si sente sollevato, aveva bisogno di quiete anche se per assurdo ne aveva avuta fin troppa in quegli anni.
Saluta i suoi amici ma Giovanni rimane a guardarlo in piedi sulla porta, si chiede cosa vorrà ancora dirgli ma non sta parlando.. lo fissa negli occhi per qualche secondo per poi abbracciarlo, la sua mano che si appoggia tra i capelli gli dona un piccolo momento di affetto come non ne aveva avuti da chissà quanti mesi. Sente che sta per piangere ma non vuole farsi vedere da lui, deve mandarlo via, deve assolutamente chiudere la porta e rimanere solo.Giovanni lo sta ancora stringendo, e quando lo fa un po' più forte Martino crolla in un istante. Le lacrime che bagnano le sue guance calde sono incontrollabili, ha il respiro affannato e sta avendo forse un attacco di panico perché si sente morire, ha una fitta al petto e i suoi singhiozzi risuonano nel pianerottolo del palazzo.
Giovanni fa due passi per farlo rientrare in casa e chiude la porta alle sue spalle, si stacca da lui ma gli afferra le braccia con forza."Marti..." dice soltanto, con una voce tenera e gli occhi un po' lucidi a sua volta.
Quando Martino riesce in qualche modo ad uscire da quel momento di tristezza assoluta si asciuga gli occhi con la manica della felpa, Giovanni lo fa sedere nuovamente al tavolo e inizia a bollire l'acqua per fargli una camomilla togliendosi il giubbotto in jeans per rimanere ancora un po' con lui."Senti ma... alla fine sei andato da quel psicologo che dicevi?" Chiede Giò titubante.
"Sì.. ci sono già stato tre volte, non so se stia funzionando.. insomma.. non mi sembra di stare meglio."
"Vabbè dagli tempo.. provaci per almeno qualche mese, no?"
"Mm. Sì.. continuerò ad andarci."
Giovanni si sta rigirando un dito tra i riccioli mentre manda un messaggio a qualcuno, sembra molto serio e Martino non sa nemmeno come ringraziarlo per tutto quello che fa per lui."Senti.. io dormo qua stanotte, ok? Non voglio che stai da solo.. ho già avvertito Eva, quindi è inutile che sprechi tempo a convincermi di no."
Dice Giovanni sorridendogli.
Martino alza gli occhi al cielo in un finto moto di scocciatura, ma in realtà è felice. È quasi sollevato, di avere qualcuno a vegliare su di lui.. perché ultimamente davvero sentiva di poter morire da un momento all'altro, ad ogni attacco di dolore e fitte al petto pensava subito al peggio, e aveva anche preso in considerazione di fare una visita cardiologica per stare tranquillo..non si sa mai.Quando si ritrova nel buio della sua camera steso accanto a Giò, avrebbe soltanto voglia di abbracciarlo.. non aveva più dormito con nessuno dopo Matteo, e l'assenza di contatto umano ultimamente si faceva sentire più del solito. Ovviamente non potrebbe mai fare certe cose con Giò, ma anche solo averlo lì vicino lo rincuorava un po'.
Sta per addormentarsi quando pensa che forse il suo amico poteva aiutarlo a far uscire quelle fantomatiche memorie represse, infondo lui lo conosceva come nessun altro.. decide di fare un piccolo tentativo.
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RICORDI PERDUTI
FanficMalinconia. Questo il termine medico per definire la condizione che affligge il Martino trentenne da un po' di tempo ormai.. quale sarà la causa? Perché si sente così incompleto? Riuscirà a trovare una via d'uscita e una stabilità che manca ormai da...