Il tempo smise di scorrere quando colui che stavano aspettando tutti fece il suo ingresso dal maestoso cancello della casa Kim.
Dicembre aveva ormai fatto posare la candida neve sul prato del mondo, la quale come passerotti rimaneva appollaiata sulla cima del tetto e degli alberi lasciandosi toccare solo dalla luce della luna.
Le sue scarpe lucidate lasciarono le proprie impronte sul nevischio uniforme che giaceva al suolo producendo una sorta di rumore insolito.
Emozionato, tirò un sospiro con lo sguardo rivolto alla ricca ghirlanda decorata con piccole bacche rosse sulle foglie di agrifoglio, appoggiata al centro della grande porta.Prendendo coraggio e appoggiando il pesante bagaglio fece battere il picchiotto tre volte.
Un gran trambusto si sentì all'interno e che fece sorride l'ospite.
La porta si spalancò mostrando il volto di Louis lieto di rivedere la figura sull'uscio della porta.«ben tornato signore» e si inchinò leggermente.
«ma dai Louis adesso perché sono in giacca e cravatta non è necessarioche mi tratti con rispetto che non merito»
«comunque sono felice di rivederla di nuovo qui, ci eri mancato »
«anche voi tanto »
«JUNGKOOK SEI QUI !!!!» sentì passi veloci che percorrevano le ripide scale e che si precipitavano verso di lui.
Due braccia calde si arpionarono al suo collo facendo cadere dalle sue mani entrambe le valigie.«sono così felice che tu sia qui ! Mi sei mancato moltissimo »
Le mani ormai vuote strinsero la schiena del marchese.
«anche tu namjoon»
I due si staccarono prendendo le sue spalle ,il nobile guardò dalla testa ai piedi il corvino meravigliandosi di quanto stesse bene con quel completo.
«ti sei permesso di diventare ancora più bello senza il mio consenso, come devo fare con te! »
Gioirono per la felicità di ricongiungersi.
«entra su!, le ultime sere sono ancora più gelide »
Louis fece segno di porgergere il cappotto per salvarlo dalla gioia degli abbracci di namjoon e spostarlo in un posto sicuro e ben curato.
Un corpetto nero arricchito con dettagli simili a foglie di alloro, sotto una camicia color crema entrambe separate da una esile cravatta petrolio.
Sotto dei pantaloni color carbone come i suoi capelli , cadevano sulle gambe.
Il suo vestiario stupì tutti per come si adagiavano bene sul suo corpo.
Cambiarono stanza andando nella loro solita sala dove il ritratto del marchese richiamò in lui il ricordo della prima volta che aveva superato il cancello di questa casa e di quante cose fossero cambiate.«le mie giornate sono estremamente vuote senza di te, pensa un po' che pure Louis capendolo mi ha offerto di giocare ogni mattina a scacchi con lui »
«beh non sembra una cattiva idea»
I due si sedettero al loro tavolo davanti alla luna invernale che trapassava il vetro della finestra.
«piuttosto raccontami, voglio sapere tutto »«che dire è tutto magnifico, sto imparando più di quanto pensassi »
«sono felice, sai che se vorrai grazie a loro il tuo lavoro sarà riconosciuto »
Grazie al marchese jungkook studiava nell'Università di arti più rinomata del secolo, la Royal College of Art e questa lasciava parlare di se in ogni angolo di tutte le città.
Londra era il sogno di ogni buon studioso e jungkook non ne era da meno.
Namjoon aveva fornito tutto il denaro da pagare e anche di più, questo prima che facesse la proposta al ragazzo sicuro che avrebbe accettato.
Il prezzo per vestiti di alta qualità, strumenti degni della sua mano, tasse, trasporti e soggiorno era tanto ma niente in confronto alla volontà del nobile.
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Dietro la tela [taekook]
FanfictionConsiderava riprovevole ricopiare un immagine sputata,identica alla realtà ,tanto tutti hanno gli occhi per vederla. Trovare il soggetto che l'avrebbe emozionato fu un momento difficile e triste nel corso della sua esistenza ma non pensava sarebbe c...