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A poco a poco il sole scese dietro il confine del mondo scomparendo alla sua vista, raggelando la sera e lasciando spazio alla luna.
La luce che batteva sopra la scrivania di legno di jungkook era l'unica ancora accesa nell'intera stanza.
La piccola lampada ad olio era rimasta accesa tutto il pomeriggio e pregava di avere anche lei un po' di riposo.

Gli occhi del moro non fecero neanche caso all'aura di luce che solo lui all'interno della stanza aveva, questi parevano avere vita propria così vividi e veloci, come un gobbo che inclina la schiena sulla scrivania quasi come se si volesse tuffare nel foglio.
La matita era una scintilla scoppiettante mossa dalla mano appiccicata al foglio.

«Jungkook! Jungkook ! » si sentiva lontano dalla porta.

«Jungkook ! Jungkoooook ! » insistette.

Il marchese comparve sulla soglia della porta dopo averla spalancata.

«io non ci posso credere, sei ancora qui? Ti ho cercato in lungo e in largo, è tardi !
Ma dove sei stato tutto il pomeriggio?»

«qui» ed era la pura verità.

Un momento di riflessione comparve sul volto del maggiore.

« tu mi vuoi dire che sei stato ore qui! Ci credo che i domestici mi avevano informato convinti che non fossi nella tua stanza, sei come un ombra, non fai volare una mosca.
La persona per te è arrivata sbrigati »

«subito » rispose tutti i suoi fogli in fila cercando di metterli in riga sbattendoli sul legno del tavolo.

«devo portare qualche cosa in particolare? »

«non ti preoccupare è una persona fidata, sa fare il suo lavoro non ti preoccupare di nulla » disse camminando lentamente e appoggiandosi alla scrivania su cui erano disposti i fogli.

Il moro si voltò per inserire nell'apposita sezione gomma e matita, namjoon ne approfittò per dare uno sguardo ai suoi schizzi.
Il minore rivolgendo il suo sguardo al ficcanaso riprese i suoi fogli sorridendo scherzosamente.

«va bene mi hai beccato » disse portando le mani al cielo «sono tue idee?»

«mi stavo un po' esercitando per passare il tempo»

«intendi dire per ore, va be su vai che ti sta aspettando » il minore prese a correre verso la porta.

«ah jungkook, a questa persona non ci dare troppo peso può essere molto egocentrica se vuole ma nel suo mestiere è il migliore»




«hai proprio un corpo mozzafiato » lo aveva descritto l'uomo che stava rovistando nei prodotti per capelli.

«la ringrazio » jungkook non si sarebbe mai aspettato quelle parole ma sotto sotto  fu contento dell'apprezzamento.

Dall'acqua guizzavano due spalle toniche e sode che avrebbero fatto impazzire qualsiasi ormone.
I capelli umidi gocciolavano sul petto rendendolo divino.
Gli versò sulla testa un secchio colmo di acqua fredda che si andò ad aggiungere alla calda della vasca, provocando un brivido lungo la schiena del corvino.
Cominciando a massaggiare con movimenti circolari, la testa di jungkook diventò bianca e spumosa come una nuvola.

La pelle venne ricoperta da un panno all'altezza della vita.

«seguimi »

Il moro era indeciso se bagnare con i piedi il pavimento per raggiungere il camerino.

«signore non ci sarebbe uno straccio?»

«ah che cucciolo ci penseranno le domestiche ad asciugare »

Dietro la tela [taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora