Capitolo 3

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La mattinata trascorre veloce, quando si hanno tante cose da fare non ci si rende nemmeno conto del tempo scorrere. Alzo la testa dalle brochure che ho davanti e osservo la bellissima Mole di Torino attraverso le vetrate dello studio. La visuale da qui è suggestiva, e pensare che non ho mai apprezzato Torino fino in fondo, solo ora piano piano, sto scoprendo la bellezza che può offrire.
Carlotta sorseggia il suo the mentre si occupa dell'organizzazione dei numerosi eventi di settembre.
Mi rilasso un secondo appoggiandomi allo schienale della comoda sedia e salto quasi in aria quando sento un forte busso sulla porta. "Prego avanti!" Risponde Carlotta sempre con la sua gentilezza.
"Salve ragazze" Elia fa il suo ingresso nella sala illuminandola con il suo outfit tropicale. La sua voce è ferma e calma, a tratti fredda direi.
"Chi tra le due è la ragazza di cui mi hanno parlato molto competente sul prodotto?" Mi sento avvampare e già percepisco i sintomi di un attacco di panico, il cuore accelera e la mia mano non smette di muovere il beccuccio della fedelissima penna bic blu. "Assolutamente lei!" Mi indica Carlotta con una voce squillante. "Perfetto, signorina..?" Elia posa i suoi occhi su di me e mi allunga la mano, ma io rimango ancora un attimo immobile prima di accorgermi che attende solo una mia risposta. Mi alzo in piedi in fretta e rispondo nervosa
"Mariangela, molto piacere signor Elia" stringo la sua mano che mi stupisce sentire leggermente fredda. Elia abbassa lo sguardo verso la nostra presa quasi come fosse sorpreso anche lui di quel tocco e poi mi guarda intensamente negli occhi. La luce che passa dalla vetrata gli illumina il viso che è circondato da una leggera barba scura, le labbra carnose di un rosa acceso e poi gli occhi. Occhi di un colore particolare, verde mischiato a sfumature di marrone con delle punte dorate che circondano l'iride, brillano e per un momento rimango di sasso al pensiero che questi occhi intensi mi stiano fissando.
"Bene" si ricompone allontanando la mano e facendo un piccolo passo indietro
"Ho bisogno di te e del tuo aiuto, devo preparare una presentazione per la linea Essence che poi dovrò presentare a una compagnia con cui ho avuto a che fare in Messico. Ho puntato tanto su di loro, quindi ci tengo che venga fuori un bel lavoro"
"Certo assolutamente" cerco di sostenere il suo sguardo anche se inizio a fare fatica, così per ritrovare un po' di sicurezza rivolgo il mio sguardo a Carlotta, che ricambia subito e mi rivolge un sorriso, prima di continuare a smanettare sulla tastiera.
"Vediamoci domani alle 17 al parco del grattacielo San Paolo, preferisco lavorare all'aria aperta. Buona giornata ad entrambe."
Senza lasciarmi il tempo di rispondere Elia si rivolge a me e Carlotta con un cenno del capo e fa la sua uscita di scena, come se non fosse mai stato qui.
Rimango in piedi sentendo sulla mano ancora il suo tocco freddo. Carlotta si alza e viene verso di me  euforica "Amica mia ma tu ti rendi conto? Elia ti ha chiesto una mano! Vuol dire che ha riconosciuto e apprezzato il tuo lavoro, vuol dire che hai talento e che la devi smettere di farti paranoie!"
"Magari Stefano gli ha fatto il mio nome perché non gliene venivano in mente altri, non puoi mai sapere.." dico abbassando la testa e tornando al mio comodo posto alla scrivania. Carlotta ha le mani puntate sui fianchi e mi guarda con disappunto "Smettila subito! Quando inizierai a credere nelle tue capacità?"

Ha ragione, la mia insicurezza mi ha fatto rinunciare a tante opportunità nonostante la mia giovane età. È il momento di cambiare qualcosa e la collaborazione con Elia potrebbe essere uno dei primi passi per acquistare un po' di sicurezza.
Sono agitata e allo stesso tempo emozionata per domani, non vedo l'ora di vedere come lavora, di sentire le sue idee e di apprendere il più possibile.

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