Se ne era andato. Forse è meglio così, pensai e mi girai sul lato chiudendo gli occhi e mi riaddormentai.
La mattina seguente mi svegliai e mi rigirai nel letto perché non volevo alzarmi ma la sveglia del mio telefono, che suonava sul comodino, mi ricordava che dovevo fare qualcosa di produttivo in quella giornata. Nemmeno aprendo gli occhi, allungai il braccio verso il telefono e disattivai la sveglia girandomi a pancia in su sotto le coperte e aprii gli occhi. Rimasi a osservare il soffitto per ben dieci minuti finché non iniziai a sentire una puzza di bruciato provenire dalla cucina. Ero sola in casa e mi ero appena svegliata perciò non capivo perché sentivo odore di bruciato. Il mio primo pensiero fu che fosse partito un incendio così mi alzai e, senza nemmeno mettere le ciabatte, andai dritta in cucina. Quando arrivai scoprii la causa della puzza di bruciato. In cucina, girato di spalle verso il piccolo corridoietto, c'era Steve che stava cercando di staccare un pancake bruciato dalla pentola.
< Dai staccati > si lamentò Steve contro il pancake continuando a raschiare la paletta contro la pentola per staccarlo.
Mi venne quasi da ridere mentre lo stavo guardando. Mi avvicinai a lui silenziosamente e, quando mi trovai alle sue spalle, chiesi < Ti serve una mano? >.
Steve, pensando che stessi ancora dormendo, sussultò per la paura < Natalie > sospirò girandosi verso di me < Avverti la prossima volta, mi hai fatto venire un colpo > disse poggiando la pentola sul piano cottura.
< Scusami > dissi ridacchiando < Comunque ti serve una mano? > richiesi visto che non mi aveva risposto.
< Credo di si > rispose < Sono andato due secondi in bagno e quando sono tornato... l'ho trovato bruciato > disse ed io mi stavo trattenendo dal ridere.
< Ok ok ci penso io > dissi e mi avvicinai ai fornelli, presi la pentola, ci misi dell'acqua e la rimisi sul fuoco acceso. < Pensavo fossi andato via > dissi guardandolo di sfuggita mentre presi un'altra padella ed iniziai a cuocere gli altri pancake.
< Per un attimo ci ho pensato > disse lui e sentivo il suo sguardo addosso a me < Ma tutti facciamo degli errori no? Per quel poco che ti conosco so che non saresti capace di fare una cosa del genere... Avrai avuto le tue motivazioni >.
< Le mie motivazioni... > ripetei a bassa voce < Sei sempre così... insomma vedi sempre del buono nelle persone? > chiesi mentre finii di cuocere i pancake e li misi su un piatto per poi poggiarlo sul bancone della cucina.
< La maggior parte delle volte si > rispose lui prendendo due pancake e mettendoli nel piatto per poi mangiarli con della frutta < Insomma c'è del buono in ognuno di noi... > iniziò a dire mentre mangiava un boccone < Bisogna solo riuscire a trovarlo no? > ingoiò il boccone e prese un'altra forchettata guardandomi.
Rimasi stupita dalle sue parole. Non ero una che guardava il buono nelle persone anzi, pensavo sempre che tutti avessero un secondo fine nelle loro azioni o richieste. Non ero più in grado di instaurare un discorso o un rapporto con una persona, come mai potevo riuscire a capire se in qualcuno c'era del buono o del cattivo se non ci riuscivo a parlarci? Pensai tra me e me guardandolo. < Bhe... ehm... credo che hai ragione... anche se sono sempre stata dell'idea che nessuno può cambiare... anche se ha del buono in sé > dissi per poi mettere in bocca il primo boccone di pancake.
< Non sono completamente d'accordo ma ognuno la pensa in modo diverso, vero? >.
< Esatto > dissi mangiando un altro pancake < Caspita però... sono proprio buoni > dissi portandomi una mano davanti alla bocca per coprirla dato che era piena.
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ANOTHER WIDOW // Steve Rogers
FanfictionQuesto è un immagina su steve rogers. Dopo ben 12 anni passati sotto il controllo della stanza rossa ed essere stata separata a soli 6 anni dalla sorella, ormai morta, y/n ha finalmente trovato una stabilità a New York. Dopo 4 anni che viveva nella...