Capitolo 7

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Tutto andava storto, tutto.
Era passata una settimana e Davide continuava ad ignorarmi, parlavo con Manuel solo tramite cellulare, non voleva che Davide lo vedesse con me. Aveva ragione, in fondo. Non c'era mai nulla di diverso, sempre la solita routine. Di merda, aggiungerei.
Era sabato, i miei amici non avevano organizzato nulla per questo pomeriggio quindi contattai Rosaria.
Tu: Mi annoio a morte, che facciamo oggi?
Rosaria: Anch'io.. e non saprei
Tu: Molto d'aiuto direi. Comunque se invito qualcuno a casa mia per vedere un film? I miei genitori ovviamente escono e io sono sola
Rosaria: Io ci sto! Ma come la metti con Davide e Manuel?
Tu: Vorrei invitarli comunque.. potrei provare a chiarire con Davide
Rosaria: Chiedi sul gruppo chi vuole venire

Tu: Mi annoio, chi viene a casa mia per vedere un film?
Davide: Giulia..
Manuel: Io vorrei
Davide: Io non vengo
Tu: Davide, tu devi venire.
Davide: Altrimenti?
Tu: Non scherzo, ho bisogno di te
Davide: E va bene..
Tu: Chi si aggiunge?
Manuel: Io
Rosaria: E me ovviamente, gli altri non rispondo quindi non vogliono venire.
Tu: Perfetto! Tra due ore a casa mia
Manuel: Ookay

*

Tra cinque minuti, sarebbe arrivato Davide. Rosaria già era arrivata da un bel pò e Manuel sarebbe venuto un pò più tardi.

«Hai paura di vederlo?» Mi disse Rosaria.

«Non ho paura, solo che non so come comportarmi.»

«Al posto tuo non l'avrei invitato.»

«Tu dici? Oddio adesso me ne trovo pentita.»

«Ehi calma, non ho detto che hai sbagliato. Ma hai fatto una scelta azzardata, sai benissimo quanto è protettivo Davide, non è detto che deve andare male.» Cercò di tranquillizzarmi.

Ero stata una stupida, perché non ragiono prima di fare qualcosa?
Nonostante ciò aspettai con ansia il loro arrivo.

Manuel's POV
Stavo per entrare nel parco, quando vidi Davide. Si stava torturando le mani, era a dir poco ansioso.
Volevo avvicinarmi, volevo fargli capire che non doveva preoccuparsi di me con Giulia. Quando me ne andai da casa sua ci pensai molto, provavo interesse per Giulia, ma vederla soffrire mi ha fatto capire che devo starle lontano per non creare problemi con Davide. Non è facile, affatto, fingere che non ti importi di una persona quando poi è esattamente il contrario.
Dovevo farlo per lei, per Davide e per me. Avrei rischiato di provare per lei sempre qualcosa in più e tutto il mio impegno per mettere fine a questa storia sarebbe andato in frantumi.

Mi avvicinai e lo salutai con un gesto della mano, lui ricambiò con uno sguardo e ritornò a camminare con il capo abbassato, le mani in tasca e scalciando qualche sassolino qua e la. Decisi di smettere di camminare e di rompere il silenzio incominciando a parlare per primo.

«Ehm.. devo parlarti.» Dissi e lui si fermò di scatto.

«Non abbiamo nulla da dirci.» Ribattè.

«Non farla difficile, so quanto ti importa di Giulia e..»

«Oh si nota?» Rise scuotendo la testa.

«Ascoltami, m-mi.. dispiace ok? Esatto, mi dispiace. Sono stato un coglione, non avrei dovuto mettermi fra voi due. Ci ho riflettuto tanto, credimi. Io n-non volevo.. per me Giulia è un'amica. Io e te siamo amici no? Non voglio litigare con te e tutto ciò rovinerebbe tutto. Capiscimi, mi sento una merda pensando che per colpa mia tu e-» Mi bloccò lui.

«Ehi calma amico, ho capito. È tutto risolto, ma ti avviso, se fai qualche cazzata ti spezzo quelle gambine da calciatore che ti ritrovi.» Rise.

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