Sorpresa

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Dopo aver ricordato il dolore fisico dovuto alla morte di Leila entrai nella scuola  sperando di non dover soffrire più così tanto.

Percorsi i corridoi pieni di alunni agitati per il primo giorno e incominciai a esaminare attentamente il posto in cui mi trovavo.

C'erano 20 classi, una palestra abbastanza grande, degli spogliatoi, un auditorium, e penso circa 800 alunni in preda agli ormoni adolescenziali.

Ogni tanto sentivo un'ondata di vento freddo passarmi accanto e con sé tutta la scia di brividi che occupavano il mio corpo.

Poveri ragazzi!

Da un lato era davvero bello vederli morire ( in fondo la morte era il mio essere, la mia persona, il mio lavoro), perciò nn era un problema se moriva qualcuno.

Da un lato, invece, non mi piaceva, mi faceva stare male perché a volte pensavo che non ero stata io a volerlo ma loro :
Il Consiglio Della Morte (o come lo chiamo io : Il CDM).

Esso era formato da cinque individui, non proprio umani, ma di certo sapevo che non erano uguali a me.

Dovevano scegliere quale Morte fosse più adatta al compito tra tutte le Morti che esistevano. Eravamo in 50.

Cinquanta Morti!!! È assurdo si! Ma è la realtà dei fatti. Sembrava quasi che facessimo parte di un concorso di bellezza. Solo che i concorsi di bellezza sono composti da belle ragazze, trucchi, vestiti e bellezza! Il nostro era più un incontro di gruppo formato da nubi nere, cappucci neri, volti inesistente e molta poca vita in corpo!

Non ho mai capito perché scelsero me tra tutte le altre Morti che volevano questo ruolo sicuramente molto più di me...ma alla fine decisero che secondo loro io ero la più adatta... Forse è stato tutto merito del mio menefreghismo riguardo la cosa che mi ha portato ad essere quello che sono oggi.

Non cambierei niente di quello che sono; forse il dolore che provo, ma ormai questa sono io e non intendo cambiare.

Stavo per scegliere una classe dove seguire i primi corsi dell'anno che avrei trascorso qui in questa scuola.

Una classe magari dove avrei incontrato uno dei miei prediletti più prossimi alla morte, ma un urlo acuto alle mie spalle mi fece capire che c'era qualcosa che non andava. Mi girai. E la vidi.

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