𝐖𝐢𝐭𝐡 𝐭𝐡𝐞 𝐟𝐞𝐚𝐫 𝐨𝐟 𝐥𝐨𝐬𝐢𝐧𝐠 𝐲𝐨𝐮

𝐅𝐨𝐮𝐫

Il grande specchio dai bordi dorati rifletteva la tua figura e con essa la bellissima veste dalla spaccatura laterale che indossavi, a fare la loro parte anche i gioielli che costodivi da anni, i quali risaltavano il colore dei tuoi occhi aggiungendo un tocco in più di eleganza al tuo stile.

<<(Nome) sei la fine del mondo, se entro fine serata qualcuno non casca ai tuoi piedi lo potrei fare io stessa.>>

Sorridesti alla ragazza dai capelli rosa che, esattamente come te, si era sistemata tutto punto con un abito a fantasia maculata che partiva dal collo andando a fasciarle alla perfezione il resto delle curve, rendendola ancora più bella di quanto già non fosse.

Sospirasti di rimando, cercando di stringere più che potevi i lacci posteriori che tenevano uniti i due lembi del vestito.

<<Non esaltarti tanto, se ci sarà una ragazza che stasera tutti guarderanno sarai tu. Guarda che belle forme che hai, io in confronto sembro avere un salvagente al posto dei fianchi.>>

Con la coda nell'occhio, tramite il riflesso dello specchio, la vedesti alzarsi dal bordo del letto e venirti incontro coi pugni serrati, facendoti pentire di avere appena pronunciato quella frase in sua presenza.

Era una ragazza molto talentuosa e cercava sempre di aiutare tutti per come e con ciò che poteva, soprattutto quando si trattava di voi sue amiche e del famigerato e proibito ambito della bassa autostima per se stessi.

Come se poi fosse facile averne ogni giorno per tutti i giorni della propria vita. Come facevano alcune persone ad averne così tanta da vendere non riuscivi a spiegartelo.

Fatto sta che in un secondo le sue mani ti avevano afferrata per le spalle, facendoti voltare assieme alla sedia girevole verso due occhi gialli dalla sclera nera che sembravano quasi volerti scrutare persino l'anima.

<<Adesso tu mi ascolti molto bene e fai attenzione a quello che ti dico: sei bellissima così come sei. Non hai bisogno dell'approvazione di qualche stupido maschio ormonato tette-culo maniaco per esserlo, né ora né tra un centinaio di milioni di anni.>> provasti a ribattere invano, venendo bloccata all'istante con un suo singolo gesto. <<Per favore, fammi finire. Io so molto bene cosa si prova ad essere insicuri del proprio aspetto fisico, persino adesso, dopo tutti i complimenti che i ragazzi mi fanno ogni volta che esco, non accetto ancora completamente il mio... perciò non ti demoralizzare per così poco.>>

Scorgesti della tristezza trasparire nel suo sguardo, ma ciononostante il sorriso non le aveva abbandonato le labbra neanche per un istante.

<<Se veramente vuoi fare colpo su di lui, allora vai là fuori e mostrati per come sei realmente, senza preoccuparti delle opinioni altrui e fregandotene dei pregiudizi. Non ti calcolerà di striscio? Sarà lui a perderne, perché tu sei la ragazza più fantastica che io abbia mai incontrato e niente, e sottolineo bene niente, potrà mai affermare il contrario di ciò che penso. Niente.>>

Rimanesti a bocca aperta ad ascoltare le sue parole, arrivando alla fine del suo discorso a non avere la benché minima idea di cosa risponderle, né tantomeno in che modo reagire.

Avresti dovuto abbracciarla?

Forse sarebbe stato meglio ringraziarla e scappare in cucina a rubare la prima confezione di gelato ti capitasse a tiro, cancellare il tuo nome dalla lista degli invitati alla festa e andarti a deprimere in camera tua per tutta la notte fin quando non fosse giunto il mattino seguente: il giorno di Natale.

Quell'idea si rivelò essere piuttosto allettante, soprattutto viste le occhiate che Mina ti tirava in attesa che tu dicessi qualcosa, ma ormai era troppo tardi. Il danno era stato fatto, Kirishima ti aveva già informata che avrebbe riservato una bottiglia di vino solo per te e tutti i tuoi compagni di classe sapevano che anche tu saresti stata partecipe alla festa, una notizia a detta loro fantastica viste le rare volte in cui eri solita uscire.