3. Enjambement

898 96 44
                                    

l'enjambement è una figura retorica utilizzata nell'ambito della poesia; si ha quando il senso logico di un verso non si conclude con il medesimo, ma prosegue in quello successivo.

l'enjambement è una figura retorica utilizzata nell'ambito della poesia; si ha quando il senso logico di un verso non si conclude con il medesimo, ma prosegue in quello successivo

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Trovarsi davanti Daniel non è come immaginarselo, questo Nives lo capisce subito. È passato più di un anno dall'ultima volta che si sono guardati, ma il suo sguardo riesce a farla sentire sempre allo stesso modo. Aveva messo in conto ogni possibile reazione da parte sua, quando è venuta a sapere che si sarebbero potuti incontrare. Aveva sperato che Daniel potesse essere felice di rivederla, ma come potrebbe? Insomma, gli ha mentito e l'ha lasciato da solo a Tenerife senza nessuna spiegazione. No, non può essere felice di rivederla, certo che no.

«Ma chi cazzo sei?» si sente chiedere e intravede sul viso di Daniel una smorfia. Finisce per incurvarsi nelle spalle, socchiude le labbra pronta a parlare ma non riesce a dire niente, perché Daniel la precede. «Oh scusi, Sua Maestà, le devo dare del lei?» domanda. Nives sospira a fondo, scuotendo la testa.

«Mio padre, il Re, viene chiamato Sua Maestà», dice e Daniel la guarda sbigottito. «Chiamami semplicemente per nome, non importano il trattamento d'onore adesso», sussurra.

«Quale nome? Pensavo ti chiamassi Ive!» ribatte Daniel, sbottonandosi i bottoni dei polsini e tirandosi su le maniche della camicia. Nives lo osserva da sotto le sue lunghe ciglia, rendendosi conto che ha qualche tatuaggio in più. Non ha tempo ora per studiarli, quindi ritorna a guardarlo negli occhi, facendo un altro passo verso di lui.

«I miei nonni mi chiamano sempre Ive», dice, ma questo non sembra bastare a Daniel, che si volta, dandole le spalle, forse dimenticandosi che lei può comunque vederlo, essendo davanti ad uno specchio. Il ragazzo tiene la testa bassa sulle sue mani, ha i muscoli delle spalle tirati e si riescono ad intravedere attraverso la camicia.

«Per me quelle due settimane a Tenerife sono state reali», esordisce e quando alza la testa si ritrova ad intrecciare attraverso lo specchio nuovamente lo sguardo a quello di Nives, che è rimasta alle sue spalle per tutto il tempo, immobile nel suo vestito rosso fuoco. «Forse usare l'aggettivo "reali" in questo contesto può essere frainteso», sussurra con una smorfia e Nives accenna un sorriso, perché Daniel Ricciardo sa trovare il lato divertendo di ogni cosa, pure in momenti come questi. Ma il tutto dura poco e lui si fa nuovamente serio. «Ho provato qualcosa per te e ho pensato che anche tu lo avessi provato. Mi sono immaginato ogni cosa? Cos'è che sono stato, uno stupido passatempo plebeo?» chiede e sembra non vedere Nives scuotere la testa, visto che riprende a parlare.

«Cos'è che vuoi Nives?» domanda, chiamandola per nome. «Perché c'è qualcosa che vuoi, se mi hai spinto a venire qui da te. Insomma, avresti potuto inventarti una scusa per non venire alla gara e io non avrei mai saputo chi sei davvero. Saresti semplicemente rimasta Ive, uno dei miei ricordi più belli ma anche uno tra i più dolori. Io...ho molto rispetto di quello che c'è stato tra di noi, quindi se per te questo è solo un gioco, non mi va di giocare». Nives si muove di poco, facendo riecheggiare nella sala il rumore dei suoi tacchi. Si ferma contro uno degli specchi, davanti a Daniel, così vicina a lui da riuscire a sentire finalmente il suo profumo. È sempre lo stesso e sapere che se lo ricorda ancora le fa accelerare il battito cardiaco.

Climax || Daniel RicciardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora