28~ Una visita inaspettata

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L'emozione quella sera fu tanta che Isabel stava per piangere, anzi, lo aveva fatto. Le era scesa qualche lacrima, ma la capisco. Era stato tanto per noi, ma almeno eravamo riuscite nel nostro intento.

E la nostra esibizione non finì lì.

Isabel fu talmente emozionata di tutto quello che era successo, che volle riprovare ancora. E così facemmo. Certo, avevo ancora tutta la mia ansia addosso, ma comunque adesso che ci ero già passata, sapevo con esattezza che bastava concentrarmi sulla mia amica per calmarmi e arrivare fino alla fine.

Nel frattempo, ovviamente, la tortura continuava a scuola, sia da parte delle nostre compagne snob, come se fossero tutte figlie di chissà chi, e dai professori che ci vedevano come valvole di sfogo.

Ma ormai una settimana e sarebbe arrivato marzo, questo significava che non solo sarebbero arrivate le vacanze, e quindi anche il mio compleanno, ma che tra meno di un mese, è ufficiale che Levi sia partito un anno fa, e che da allora non è più tornato.

Come se non fosse abbastanza, non so quando tornerà, se lo farà a breve o meno, e ovviamente ciò vuole anche dire che abbiamo passato il primo anniversario lontani.

Tornammo anche altre sere, e migliorammo le nostre esibizioni, tanto è vero che il proprietario del locale ci fece una sorta di piccolo contratto lavorativo. Secondo il quale saremo andate da venerdì sera alla domenica, e se riuscivamo anche altri giorni della settimana, per almeno un paio d'ore.

Ovviamente la paga era minima, ma alla fine facevamo a stento otto ore alla settimana, era già molto così. Per di più facevamo qualcosa che ci piaceva.

Poi dopo averci preso la mano, era abbastanza divertente. Per di più avevo disegnato una locandina per rappresentarci, ovviamente non potevo farne chissà che utilizzo, ma mi era piaciuto disegnarla.

Anche quella sera, come tutte le altre del resto, ci fu un applauso da parte di coloro che ascoltavano la nostra musica. Non so ancora perchè, forse bevono fin troppo, ma insomma a quanto pare ci tenevano davvero alla nostra musica.

"Non ce la faccio più!" disse Isabel sospirando sfinita e lanciandosi praticamente sulla sedia,
"Vedi di riprenderti! Abbiamo fatto solo un'ora.." dissi sedendomi nella sedia accanto e respirando anch'io a fatica, avevamo fatto una pausa dopo mezz'ora, ma di cinque minuti contati. Era più stancante di quanto si possa sembrare!

"Ragazze, che ci fate qui?" mi voltai nel sentire quella voce,
"Cosa ci fa lei qui, signor Nakamura?" chiesi io sorridendo. Era l'anziano che ci aveva permesso di lavorare nel suo negozio, quasi un anno fa ormai. Grazie a lui, abbiamo fatto la nostra prima vera vacanza. E ogni tanto ci sentivamo ancora, sembrava essere un nostro amico ormai.

"Prego, si accomodi" disse Isabel indicando una sedia vuota al nostro tavolo. Lui fece come detto, e poi mi rispose
"Bhe, avevo sentito di qualcuno che cantava..proprio alla fine della strada dove lavoro. Ho pensato di farci un salto..".

Era un uomo anziano, ma si faceva per dire, era comunque abbastanza attivo, e si divertiva come un vero ragazzo della nostra età, quasi. Guardai Isabel, che ricambiò lo sguardo interdetta quanto me, ci sorridemmo a vicenda e riportammo l'attenzione sul signore.

"Quindi, adesso che so che siete voi, come sta andando?" chiese, assumendo una posa più rilassata,
"Direi benissimo!" disse Isabel tutta emozionata,
"Stiamo venendo qui ogni fine settimana, e ci pagano per due ore almeno di spettacolo" continuò.

"E non me lo avete detto prima?" disse lui, sembrava quasi arrabbiato. Isabel ridacchiò nervosa.

"Come sta andando con quei due? Stanno bene?" chiese,
"Bhe..diciamo di sì" dissi,
"È successo qualcosa?"
"Per fortuna, no. Abbiamo saputo che hanno partecipato all'ultima battaglia..ma stanno bene" disse Isabel.

•Il nostro sogno• [Levi×reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora