22~ Una giornata difficile

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Mi sembra un brutto scherzo, e se non ci fosse un militare proprio qui davanti a me, davvero non ci crederei.

Come ogni essere umano, anche per coloro che dicono che non sia vero, la paura della morta è qualcosa radicata nell'essere umano. Poi oguno la prende in un modo.

Io com'è giusto che sia ho paura della morte, ma non è questa la mia paura adesso. Non mi stanno mandando direttamente in campo di battaglia senza armi, senza una tattica, senza allenamento.

La mia paura, è per mia madre, che ne sarà adesso che resterà sola? C'è sempre la madre della mia mocciosa, e lei stessa ma..sarà lo stesso diverso.

E poi, ovviamente, non credo sia necessario dirlo ma..la mia più grande paura è lei. Che succederà adesso? Come farò senza di lei? Già pensavo sempre a lei, adesso come finirà?

Lei non può stare senza di me, ne ha bisogno io l'aiuto con quegli idioti, la faccio sfogare con me, la faccio essere se stessa..come..farà..?

Ma chi prendo in giro? Come farò? Stavo cercando solo di convincermi! Non è così! Lei non ha bisogno di me! Sono io, io! Che ho bisogno di lei!

È anche di questo che ho paura, non solo che ne sarà di lei, ma che ne sarà di noi! È di questo che ho tanta paura, se lei non ha bisogno di me, e inoltre io non sono qui, come fa a voler restare con me?

"Vi aspettiamo tutti giù, vedete di muovervi! Avete massimo dieci minuti. Prendete le cose strettamente necessarie, al campo d'addestramento c'è tutto!" disse poi il tizio andandosene di spalle.

Chiusi la porta e sospirai passandomi una mano tra i capelli, neanche il tempo di abbassare il braccio che mi sentii stretto da entrambe.

Sorrisi. Ma devo ammettere che mi veniva da piangere.

Le strinsi entrambe,
"Andrà bene.." dissi dando un bacio tra i capelli alla mia mocciosa,
"Ma che andrà bene! Come fai a saperlo?" disse lei, mi guardò con gli occhi rossi.

"Mocciosa..perfavore non piangere.." dissi a bassa voce. Nessuna delle due mi lasciava, e sinceramente soprattutto per quanto riguarda la mia mocciosa, non avrei voluto lo facesse.

"Mocciosa..devo a..andare a preparar.." lo dissi tanto per, infatti mi strinse di più. La mamma si allontanò piangendo anche lei, e io sfruttai il momento per stringere (T/n).

"Levi..per favore..non andare.." sussurrò,
"Mocciosa, non voglio andarmene nemmeno io..non ti voglio lasciare da sola!" dissi strongendo gli occhi. Sentii sul mio viso scorrere le lacrime.

Ci staccano difficilmente l'uno dall'altra, eppure non la lascia proprio andare, la strinsi comunque a me dal fianco, mentre andavamo verso la camera da letto.

"Levi..per favore.."
"Mocciosa, come vorresti fare..? Devo andare per forza devo andare! Credi che a me faccia piacere..doverti...lasciare..sola..?" dissi prendendo uno zaino e iniziando a riempirlo con delle cose che potevano essermi utili.

"Non è mai per forza, c'è sempre un'altra strada" disse lei,
"Cosa intendi?"
"Scappa! Che ci vuole? Ti ho visto farlo tante volte! Saltare e arrampicarsi ovunque, sei un mago in questo!" disse lei. Sorrisi leggermente.

Mi voltai verso di lei e mi avvicinai, le misi le mani sulla vita e l'avvicinai,
"Lo so..." disse lei stringendomi di nuovo,
"Non voglio che te ne vada anche tu!" disse ancora.

"(T/n)...tu mi lasciarai..?"
"Che intendi?" disse guardandomi negli occhi,
"T..tu..mi lascerai..nel senso che non saremo più noi, ma di nuovo tu ed io..?" dissi tremando leggermente dall'ansia della sua risposta, ma in generale per la situazione in cui ci trovavamo.

•Il nostro sogno• [Levi×reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora