123: Settimo Anno: Tenebre

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Venerdì 4 Novembre 1977 - 02:00 nella Torre di Grifondoro

"Credo che abbia un non so che l'idea di cambiare colore." biascicò James, usando il suo calice per gesticolare selvaggiamente. Per fortuna, era vuoto, e non si sparse ovunque.

"Nah, è troppo ovvio," Sirius scosse la testa, ubriaco quanto James, ma controllando se stesso considerevolmente bene, per una volta.

"Oltretutto," Lily sbadigliò, dal punto in cui era seduta a terra, la testa ciondolante contro il ginocchio di James. "Che cosa cambiamo? I loro vestiti?"

"Il loro intero dormitorio!" suggerì Mary, l'unica che ballava ancora, muovendo le mani lentamente sopra la testa e scuotendo i fianchi sopra una sensuale traccia di Nina Simone. "Un completo cambiamento! Rosa acceso!"

"Però perché rosa?" disse Sirius, "A qualcuno potrebbe piacere il rosa."

"Ah, zitto Black!" Marlene fece una smorfia verso di lui. Stava seduta sotto sopra su una poltrona, le gambe dondolavano oltre lo schienale, i lunghi capelli biondi toccavano a terra. I suoi occhi fissi su Mary che ondeggiava davanti al camino.

Erano gli ultimi sopravvissuti del diciottesimo compleanno di Sirius, che era stato divertentissimo e sproporzionato come sempre. L'unica persona che rimaneva e che non era del settimo anno era Christopher, che sembrava lottare per tenere gli occhi aperti, ma comunque resisteva valorosamente, prendendo note per lo scherzo ai Serpeverde di cui stavano facendo mente locale.

"Scusate ma come ci procuriamo i loro vestiti?" chiese Peter, armeggiando con l'etichetta della sua bottiglia di birra, "Abbiamo avuto lo stesso problema al primo anno, vi ricordate? Con la polvere pruriginosa."

"Oh si," James annuì, "Giusto - è stato più facile entrare di nascosto nella loro sala comune che scoprire come gli elfi facciano il bucato..."

"Come siete entrati di nascosto?" chiese Marlene, corrucciando il voto, "Non potete aver perfezionato un incantesimo d'invisibilità all'età di undici anni..."

"Non fate domande e noi non mentiremo, McKinnon." Sirius le fece un occhiolino. Anche lui stava guardando Mary ballare, gli occhi che brillavano ubriachi. "Comunque, abbiamo deciso di non farlo."

"Tu hai deciso." corresse James.

"É il mio compleanno!"

"Non più, no," Peter gli tirò un cuscino. Sirius ne tirò un altro, poi James ne lanciò un altro ancora e presto stavano tutti facendo volare in aria cuscini avanti e indietro, ridendo senza ritegno, ubriachi.

"Giusto," rise Marlene, dopo averne evitato uno grosso di velluto, "Io vado a letto." Mise le mani sul tappeto, ruotando in avanti ordinatamente. Si pulì i jeans mentre si alzava, un po' barcollante sui piedi, poi si diresse al dormitorio delle ragazze.

"Noo," Mary la agguantò per la vita, "Non andare, Marls, balla con meee!"

Marlene rise leggermente, ma Remus colse uno strano lampo di fastidio nel solito viso tranquillo di Marlene mentre si staccava gentilmente da Mary per poi allontanarsi.

"Sono sicura che uno dei ragazzi accetterà di ballare con te." disse lei, velocemente, "Notte a tutti!"

"Notte!" Risposero tutti in coro. Remus si chiese vagamente cosa stava succedendo tra le due migliori amiche, ma era troppo ubriaco e assonnato per rimuginarci sopra.

"Penso che salirò su anch'io." Christopher era già in piedi, come se stesse aspettando soltanto che qualcuno si arrendesse così che non sarebbe stato il primo. "Però non decidete niente senza di me!"

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