Capitolo 3

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Dopo che Arya ebbe chiamato la sua amica per invitarla al cinema si diresse verso camera sua, dove poteva finalmente iniziare a leggere, per la quarta volta, la sua saga preferita, "Fire Heart". Si sedette sul letto e dopo aver passato qualche minuto a cercare la posizione perfetta, aprì il libro ed iniziò a leggerlo. Come ogni volta, per abitudine, ne annusò le pagine; amava l'odore dei libri stampati e non li avrebbe mai scambiati per i famosi e-book. Si ricordava a memoria le prime frasi del prologo ed iniziò a recitarlo ad alta voce, quasi fosse una poesia. Sfogliò le pagine con cura, controllando se Den le avesse in qualche modo rovinate, ma si accorse che il libro era come nuovo, così sorrise tra sé e sé.
Dopo pochi minuti aveva già finito di leggere il prologo e il primo capitolo ed era finalmente giunta l'ora di iniziare il capitolo numero due, la sua parte preferita del racconto. Si immedesimava nella protagonista, Sophie, alla perfezione ed ormai si ricordava a memoria i gesti che ella compiva per riuscire a controllare il suo elemento.
Come spiegato nel capitolo 2, bisognava aprire un po' la mano, e, quando la si sentiva pizzicare, bisognava chiuderla e poco dopo, dentro essa, appariva una sfera d'acqua che esplodeva con molta forza se lanciata contro qualcosa o qualcuno.
Arya, per abitudine, cercò di imitare la protagonista del libro nel fare questo incantesimo. Per prima cosa aprì la mano, con il palmo rivolto verso il soffitto della sua stanza, poi sentì un leggero bruciore provenire dal centro di essa, quasi come del solletico. Ad Arya sfuggì una risata nervosa. Si era solo immaginata quella sensazione, ne era certa. Nonostante questo rimase lì, con la mano aperta ancora per un po'. Aveva paura di continuare a provare l'incantesimo, aveva paura di rimanere delusa se, cosa molto probabile, non ci fosse riuscita. Ma aveva anche paura di essere realmente capace a fare quell'incantesimo e di non riuscire a scoprirlo se avesse abbassato quella mano. Rimase lì, ferma, a guardare la sua mano, non sapeva che fare.
Si sentì pizzicare, di nuovo, il palmo della mano.
Smise di pensare ed iniziò ad ascoltare quello che le diceva il cuore. Si sentiva diversa in quel momento, sentiva in lei qualcosa che prima non c'era.
Così si decise a continuare, lentamente, per evitare di commettere errori.
Riaprì gli occhi e puntò il suo sguardo sulla sua mano. Esternamente nulla era cambiato, ma il bruciore era aumentato ed ormai Arya ne era sicura, quella non poteva essere una coincidenza. Fece un respiro profondo e si preparò. Iniziò a chiudere la mano, prima lentamente e poi sempre più velocemente. Ora era stretta in un pugno.
Sentì qualcosa crescere dentro di essa, qualcosa che la costrinse ad aprire la mano per poter liberarsi. Lei lo fece. Aprì la mano, di nuovo lentamente, e vide qualcosa di azzurro all'interno, con delle sfumature più chiare.
Una sfera galleggiava in aria a pochi centimetri dalla sua mano.
Arya faceva fatica a credere a quello che aveva davanti agli occhi e passarano alcuni secondi prima che si rendesse davvero conto di quello che aveva fatto. Si mise ad osservare attentamente quella che sembrava una sfera. Aveva delle striature bianche e grigie che sembrava ruotassero attorno al centro. Non era solida e nemmeno liquida, sembrava fatta d'aria.
Dopo che la ebbe studiata per un po' si decise a toccarla. Perché il mio incantesimo dovrebbe ferirmi?! Pensò Arya.
Avvicinò con cautela la mano sinistra, mentre quella destra era ancora sotto la sfera galleggiante, e allungò un dito. La palla sembrava veramente fatta di aria, infatti il dito ci passò attraverso.
La ragazza non poté fare a meno di sorridere, tutto questo le sembrava impossibile.
Poco dopo diede una leggera spinta verso l'alto alla sfera, la quale si mise a galleggiare nell'aria ed iniziò a muoversi sul letto di Arya. Lei la guardava, spostandosi di tanto in tanto, per evitare di andarle contro.
Passò qualche minuto, Arya non riusciva a togliere lo sguardo da quella meraviglia. Quando era in controluce si riuscivano a vedere i raggi di luce riflettersi al suo interno, mentre, in base alla quantità di luce, cambiava colore, da un grigio scuro, quasi nero, fino ad una tonalità quasi simile all'azzurro.
Poco dopo Arya si avvicinò di nuovo alla palla, posizionò la mano sotto di essa e riuscì a prenderne il controllo. Volle provare a colpire qualcosa e lanciò la sfera contro il muro, ma questa non rimbalzò, come pensava Arya, ma esplose contro di esso.
La ragazza, vedendo il danno che aveva fatto, si portò le mani davanti alla bocca e trattenne un urlo.
Si alzò piano piano e si avvicinò al muro. Nella parete colorata di blu c'era una rientranza e dei pezzi di vernice erano sparsi sul pavimento.
I suoi genitori non dovevano vedere quello che aveva fatto, così spostò la cassettiera per coprire il buco nel muro e, come se non fosse successo niente, uscì da camera sua, si mise una felpa ed andò a farsi un giro per schiarirsi le idee.

•••

|Spazio autore|
In realtà questo capitolo doveva essere parte del capitolo 2, solo che, mi sono accorta adesso, non la fa leggere, non so come mai ahahah
Comunque spero che il libro vi stia piacendo♡
Sari_na

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