La mattina seguente perfino il sole sembrava stanco di alzarsi e scaldare un pò la fredda terra gelata al chiaro della luna. Nonostante il freddo, dalla finestra appannata si poteva sentire il cinguettio dei passerotti in cerca di un posto sicuro in cui rifugiarsi. La sveglia non era ancora suonata ma i pensieri già invadevano la testa di Seokjin. Gli occhi lucidi, la morsa che gli stringeva lo stomaco, il leggero tremolio delle mani congelate. "Dovrei immischiarmi?", un rivolo di lacrime iniziò a scendere al lato del suo viso. "Se adesso sta vivendo bene; riapparendo le renderei le cose più complicate". Il polso finì per posarsi sulla fronte. "Voglio capire i suoi sentimenti. Io la rivoglio indietro, con me!". Allungò il braccio verso il grande poster di T.O.P., si guardò attentamente la mano sfocata, chiuse per un istante gli occhi per far scivolare le restanti lacrime sul viso e poi li riaprì, riuscendo finalmente a vedere bene. "Oggi tornerò da te!". La sveglia iniziò a suonare così scese dal letto, ancora stordito dalla nottata passata sveglio tormentato dai timori e dai ripensamenti. Si vestì velocemente, prese la borsa, gli auricolari, scese le scale ed andò dritto in cucina dalla madre che preparava la colazione.
-Buongiorno mamma- disse abbracciandola mentre friggeva l'uovo.
-Buongiorno tesoro, hai dormito bene?- chiese la madre come ogni mattina.
-Si mamma- una breve pausa lo fece staccare dalla madre per andare a sedersi a tavola -ho dormito bene-. Nonostante la sua bocca sorridesse, i suoi occhi erano bassi ed il suo sguardo era spento. Quel finto sorriso forse gli faceva più male di qualunque altra cosa. Fu la prima bugia detta nei suoi diciotto anni di vita. La madre portò la colazione in tavola e Seokjin cercò di mangiare più che poteva.
-Cerca di fare il bravo a scuola, va bene?- gli disse la medre scostandogli i capelli dalla fronte.
-Si mamma- rispose con voce spezzata. Poggiò lentamente il cucchiaio sul tavolo, quasi per non far rumore, e si alzò.
-Vado a scuola adesso, tornerò questa sera!- la rassicurò guardandola sorridendo. La madre ricambiò il sorriso e gli fece cenno di andare. Il ragazzo allora si infilò le scarpe ed uscì di casa. Davanti ai suoi occhi si presentò una città coperta di uno spesso strato di neve. Sembrava più bella così, splendente anche con i pochi raggi di sole che trapelavano tra i nuvoloni grigi. Si mise le cuffie nelle orecchie e, quasi come in un film, iniziò a camminare verso la fermata dove ogni mattina aveva appuntamento con Taehyung.
"Ho passato tutta la notte a pensare sul da farsi per riconquistare Jiwon e non sono venuto a capo di niente! Perchè le cose devono essere sempre così complicate? Perchè l'amore deve sempre far così male? Io non sono fatto per queste cose!"
Mentre Seokjin era immerso nei suoi pensieri, tra la nebbia sbucavano i capelli arancio di Taehyung. Con la mano salutava l'amico ancora ben lontano da lui.
-Hyung!!!- gridò -Sbrigati dai!!! E' il tuo giorno!!!!- Taehyung era sempre così rumoroso ed imbarazzante che alcune volte faceva venir voglia a Seokjin di abbandonarlo in qualche viattola lontano dal quartiere.
-Aish! Che razza di ragazzo è mai quello? Urlare così, di fronte alla gente! AAAHHH!-
Finalmente i due si salutarono e si incamminarono insieme verso scuola.
-Allora hyung! Hai pensato a cosa fare quando incontrerai quella ragazza?- disse mentre camminava all'indietro per guardare Seokjin in faccia.
-Ti prego, non ti ci mettere anche tu! Ho passato tutta la notte a pensare a lei e ad oggi ma niente! Sono solo arrivato alla conclusione che forse è meglio che mi faccio gli affari mei!-
-Bene! Allora oggi vado io al posto tuo!- disse ridendo.
Seokjin lo prese per la cravatta -Dove vuoi andare? Non azzardarti! Cerca solo di portarla da me, il resto lo farò io!- la mano allentò la presa e Taehyung barcollò leggermente all'indietro.
In quel momento Seokjin si voltò e vide Hoseok seduto sull'autobus a fissarli a bocca aperta.
-Taehyung!-
-Che c'è?- disse sistemandosi la cravatta.
-Ma allora aveva ragione quello a chiamarlo "fissatore"- sussurrò prendendo Taehyung per la manica della giacca e indicando l'autobus.
Taehyung rimase immobile a fissare Hoseok con gli occhi sgranati e la bocca leggermente aperta. Quel contatto visivo durò circa tre secondi, ma sembravano un'eternità. Tutto intorno a loro si era fermato per quei pochi secondi, anche i pensieri, non c'era più niente. Solo loro due.
L'autobus iniziò a muoversi e il tempo tornò a scorrere, veloce come sempre. Se da una parte per Taehyung quell'attimo fu estremamente ridicolo, dall'altra iniziava a sentire un leggero piacere.
-Dai sbrighiamoci, non ho voglia di arrivare tardi oggi.- disse Seokjin attraversando senza esitazione la strada.
-Quel ragazzo è strano, vero hyung?- chiese Taehyung.
-Si, non è tanto normale che qualcuno fissi così tanto le altre persone! Voglio dire, mette in imbarazzo così!-
-Esatto hyung! Mette in imbarazzo! E' imbarazzante, anzi imbarazzantissimo! Quando ti fissa sembra quasi che il tempo si fermi!- disse gesticolando.
-Ma che vai dicendo pure tu? Ma oggi siete tutti così strani!- il suo passo accelerava sempre di più e Taehyung non riusciva quasi più a stargli dietro.
-Hyung! Aspettami! Andiamo insieme ho detto!!!!- urlò disperato e con il naso gocciolante.
Finalmente Seokjin attraversò il cancello della scuola seguito a ruota da Taehyung. In quel preciso istante si imbatterono in Hoseok. Se ne stava lì, seduto su un muretto ad aspettare i suoi compagni di classe. Taehyung lo guardò.
Hoseok alzò lo sguardo ed i suoi occhi lucidi finirono per scontrarsi con quelli socchiusi di Taehyung. Il suo sguardo poi si spostò su quello di Seokjin, che nel frattempo lo fissava quasi disgustato. Hoseok abbassò la testa e si coprì metà faccia con la sciarpa. Il muretto era troppo frddo così decise di entrare direttamente in classe, seguiti poi da Seokji e Taehyung.
"La cosa si stà facendo troppo imbarazzante, cosa dovrei fare adesso? Dovrei far finta di niente e semplicemente scherzare e parlare normalmente?" il corpo di Hoseok vacillò e le sue spalle finirono per sbattere contro la parete "Va bene, farò così" lo sguardo era rivolto verso la rampa di scale sovrastante "Mi comporterò come se non fosse successo niente di particolare. Potrei dire che stavo semplicemente fissando un moscerino sul finestrino! Niente paura Hoseok!".
- Taehyung io vado alla radio. Ci sentiamo dopo! Non combinare macelli per carità!-
-Bene hyung! Oggi sarà una giornata importante per te quindi metticela tutta! Fighting!- rispose Taehyung con il suo solito sorrisone stampato in faccia.
"Bene Taehyung, adesso le cose si fanno serie. Per prima cosa devo andare a vedere se quell'aula è ancora libera così la possiamo usare per far parlare quei due, poi devo chiedere a qualcuno di aiutarmi! Forza! Fighting!"
Il sole sembrava non volersi mostrare ancora e la nebbia era sempre più fitta. Il piccolo Taehyung, con passo rapido, attraversava il cambo di calcio, intento ad arrivare nell'altra ala della scuola. Quella abbandonata.
Jeongguk intanto si era appoggiato ad una delle colonne davanti l'ingresso della scuola. La sensazione di avere la pelle bagnata dalle goccioline di nebbia, gli occhi chiusi ed il naso rivolto verso il cielo coperto dalle nubi. Sentiva l'odore della pioggia imminente, quel particolare odore di erba bagnata che si sente giusto il momento prima che l'acqua inizi a cadere. Contemporaneamente in contrasto c'era l'odore amaro dello smog che penetrava nelle narici e correva dritto su per il naso.
"Forse non dovrei aspettarlo. Non siamo così amici da entrare a scuola insieme! E' meglio entrare prima che arrivi e rida di me!".
I suoi occhi si aprirono ed in quel momento ebbe un colpo al cuore. Fisso davanti a lui, a pochi centimentri dalla sua faccia c'era Jimin. Jeongguk rimase immobile con gli occhi fissi verso quelli di Jimin e la bocca serrata.
-Che fai, dormi in piedi?- iniziò Jimin sorridendo -è da un pò che stò qui. Ti piace congelarti o mi stavi aspettando?- la sua mano si staccò dalla colonna fredda e tornò in tasca per riscaldarsi. Uno stridolio interruppe l'atmosfera triste e silenziosa. Jimin e Jeongguk iniziarono a guardarsi attorno.
"Buongiorno a tutti signori e signore! Chi parla è Namjoon. Io, insieme a Seokjin-ssi e Yoongi-ssi, per un mese vi faremo un pò di compagnia prima delle lezioni! Bene, detto questo oggi ci sono un paio di informazioni nella scaletta..."
-Ci si vede marmocchio!- disse Jimin abbassando lo sguardo.
Jeongguk fece per bloccarlo ma la voce squillante di Namjoon alla radio lo fece tronare a posto.
-Allora Yoongi-ssi! Tra una settimana è S.Valentino! Quanta cioccolata pensi di ricevere?-
-A me non interessano queste stupidaggini- disse facendosi cadere all'indietro fino allo schienale della sedia.
Namjoon lo fissò contrariato per qualche secondo, poi sforzò una lieve risata di imbarazzo
-Sempre così simpatico il nostro amico! Quindi ragazze, se volete regalarci un pò del vostro cioccolato fate pure! Adesso passiamo agli argomenti più seri....-
Intanto Taehyung era arrivato davanti al portone dell'ala EST della scuola. Quella sezione fu abbandonata ormai da tempo per mancanza di studenti e quindi venne chiusa, ma Taehyung passava spesso di li dopo aver scoperto, durante il suo primo anno in quella scuola, una piccola aula al primo piano, perfetta per passare il tempo in tranquillità a leggere qualche manga.
-Perfetto! Vediamo se l'aula è ancora intatta!- disse tirando un sospiro.
Tutto nell'edificio era esattamente come lo ricordava dall'ultima volta: Le foto della squadra di nuoto appesa vicino alla rampa delle scale, La porta dell'aula 2-B scardinata, le ragnatele che circondavano il passamano attaccato al muro. Iniziò così a salire le scale per raggiungere il primo piano. L'aula era proprio alla fine dello stretto corridoio. Era rimasta perfettamente come l'aveva lasciata. La sporca lavagna appesa alla parete accanto alla porta, le sedie ed i banchi impilati contro la parete opposta.
-E' proprio come l'ho lasciata! forse dovrei aprire un pò la finestra per cambiare l'aria?- si iniziò a guardare attorno cercando di capire se l'aria fosse pesante. -Si, forse è meglio aprirla!- si diresse così verso la finestra e, con forza, la aprì. In lontananza si sentivano le voci di Namjoon e Seokjin che litigavano alla radio su come fosse sciocco chiedere alle ragazze del cioccolato per S.Valentino.
"Ti stai divertendo, vero hyung? Spero che oggi ti vada tutto bene!" pensò guardando fuori dalla finestra. La nebbia era ancora fitta ed ostacolava la bella visuale che si poteva avere da lì. Il campo di calcio, il giardino della scuola, le panchine sotto gli alberi, tutto ricoperto da quel manto umido. La campanella suonò e Taehyung tornò di fretta nell'ala NORD per andare in classe. Mentre correva si ricordò di dover avvisare Seokjin del suo piano così decise di inviargli un messagio.
"Hyung! Ho un piano per oggi, raduna qualcuno e incontriamoci davanti alla mensa alla ricreazione!"
Ma proprio mentre stava per voltare l'angolo che portava all'amoia scalinata d'ingresso si scontrò contro qualcuno.
-Ah, mi dispiace molto!- disse tenendosi il naso ed inchinandosi.
-Oh! Scusami tu, non dovevo stare qui fermo!- rispose il ragazzo appoggiando una mano sulla spalla di Taehyung.
A quel punto si ricompose e notò qualcosa di strano. -Ma, tu non sei quello della punizione? Il ladro?- chiese puntando il dito verso il viso di Jeongguk.
-Non sono un ladro! Come ve lo devo dire? Comunque si sono...-
-Va bene, va bene! Parliamo mentre andiamo in classe, devo chiederti una cosa!- lo interruppe Taehyung trascinandolo per un braccio su per le scale.
-Aspetta! Cosa devi chiedermi? Non ci conosciamo neanche e già mi chiedi dei favori?- chiese irritato Jeongguk.
-Kim Taehyung, seconda B. Adesso che sai chi sono devo chiederti un favore. Oggi devo aiutare il mio hyung a dichiararsi alla ragazza che ha sempre amato quindi, dopo scuola, dovresti aiutarmi a prenderla e portarla da lui!- la mano non ne voleva sapere di lasciare la presa ed il passo spedito di Taehyung fece inciampare Jeongguk facendogli sbattere il viso su uno scalino.
Taehyung si girò, spaventato dal forte rumore. Vide Jeongguk disteso a terra immobile. Il sangue usciva caldo e lento dal naso, gli occhi spalancati e le labbra semiaperte erano coperte di quel sangue dal gusto ferroso. Taehyung rimase senza respiro, sapeva che doveva fare qualcosa ma le sue gambe erano bloccate.
"Che faccio? Perchè non si muove? Perchè se ne stà immobile?"
- ALZATI!- urlò all'improvviso.
Hoseok stava attraversando il lungo corridoio che conduceva alla sala professori per prendere un gessetto per la classe quando sentì un urlo provenire dalla rampa di scale davanti a lui. Curioso si avvicinò per sbirciare e lì vide Taehyung in piedi con lo sguardo fisso verso gli scalini inferiori. I pugni stretti. Il respiro affannoso.
- ALZATI!- urlò per la seconda volta accucciandosi affianco al corpo di Jeongguk.
- Taehyung! Cosa succ...- Le parole di Hoseok si bloccarono in gola. Dalla cima della rampa delle scale guardava la scena allibito. Sentiva l'adrenalina scorrergli nelle vene bloccando d'istinto i movimenti. Poi, all'improvviso, la vide. La mano di Jeongguk si mosse, arrancando lentamente verso lo scalino appena sopra la sua testa. In quel preciso istante il suo corpo si sbloccò e finalmente riuscì a muovere le gambe. Con uno scatto arrivò da Jeongguk e lo mise a pancia in su.
-Beh! Cosa fai lì che piangi? Aiutami piuttosto! Non lo vedi in che condizioni stà?- urlò contro Taehyung.
-Al mio tre sollevalo e appoggialo sulle mie braccia!- ordinò Hoseok.
Con estrema attenzione Taehyung sollevò Jeongguk come accordato e lo poggiò tra le braccia di Hoseok. Si diressero così verso l'infermeria. Le braccia di Jeongguk oscillavano ad ogni passo ed il respiro era sempre più affannoso. Taehyung anticipò Hoseok ed andò ad aprire la porta.
-La prego, ci aiuti!- gridò Taehyung. Jeongguk si voltò verso l'infermiere. Gli occhi lucidi, le labbra violacee ed il grande bozzo rosso sulla fronte. Il sangue che usciva dal naso era scivolato sulla guancia, sporcando il colletto bianco della camicia.
-Cosa è successo?- chiese svelto l'infermere facendo segno a Hoseok di poggiare il ragazzo sul lettino.
-E' caduto per le scale, ha sbattuto la testa e credo si sia rotto il naso!- disse prontamente Hoseok.
Taehyung rimase a guardare mentre la paura di aver fatto qualcosa di orrendo gli attraversava la mente.
-Come si chiama?- chiese l'infermiere.
Hoseok rimase sorpreso. In realtà non sapeva quale fosse il nome del ragazzo così si girò verso Taehyung.
-Come si chiama?- chiese arrabbiato.
Taehyung scosse la testa confuso.
-Non lo sappiamo!- il tono della voce di Hoseok era deciso ed il suo sguardo fermo sul viso dell'infermiere.
-Mi senti? Riesci a dirmi come ti chiami?- le parole dell'infermiere era ben scandite e lente.
Jeongguk annuì ed emise un breve verso di dolore.
-Se non ce la fai a parlare non ti sforzare!- lo rassicurò.
-J... Jeongguk- ansimò.
-Bene Jeongguk, visto che riesci a parlare è un buon segno ok? Vuol dire che non ti dovremo portare in ospedale. Le tue pupille sono apposto e pare che tu non abbia ferite in testa quindi stai più sereno. Peccato solo per questo bel faccino! Adesso ti darò del paracetamolo, ti pulirò il sangue dalla faccia e ti metterò del ghiaccio sul bel bernoccolo che hai in fronte, d'accordo? Tu devi stare sveglio però! E se ti fa male la testa o altro me lo devi dire! Va bene?- adesso la voce dell'infermiere sembrava più rilassata e dolce, come se si stesse prendendo cura di un figlio.
-Voi due andate pure, qui ci posso pensare io!- disse rivolgendosi ad Hoseok.
-Grazie mille, si prenda cura di lui per noi, per favore!- rispose inchinandosi.
Hoseok spinse Taehyung verso la porta ed insieme uscirono dall'infermeria.
-Ma mi vuoi spiegare come cazzo è potuta succedere una cosa del genere? Ma sei impazzito o cosa? Sai che poteva essere molto più gravi di quello che pensi? Che hai nella testa per essere sempre così sbarazzino da non pensare mai alle fottute conseguenze delle tue azioni?- Hoseok spinse Taehyung verso la finestra e sbattè la mano sul vetro. -Poteva finire malissimo, idiota! Pensa prima di agire!- continuò fissandolo rabbioso.
-Scusa- sussurrò Taehyung abbassando lo sguardo.
-Credi che devi a me delle scuse? Le scuse le devi fare a quel povero cristo che hai ridotto a pezzi! Per quale assurdo motivo lo trascinavi su per le scale?- la mano calda di Hoseok si staccò dal vetro freddo lasciandone un'impronta ben definita. Incrociò le braccia e continuò a guardare Taehyung in attesa di una risposta.
-Era tardi e dovevamo entrare in classe... Gli stavo chiedendo se dopo le lezioni avrebbe voluto aiutarmi a cercare la ragazza di cui parlavamo ieri con Seokjin-ssi, ma forse l'ho trascinato troppo velocemente.- mormorò Taehyung guardandosi le mani.
-Ma sei davvero scemo o ci fai? No ma sul serio, hai ridotto così una persona che neanche ti conosceva solo per questo? Non hai minimamente pensato di chiedere a me?- chiese sorpreso Hoseok.
-Sai, ero un pò in imbarazzo per quello che è successo questa mattina. Sai, sull'autobus e davanti scuola...- rispose imbarazzato.
-E precisamente cosa sarebbe successo?- Il tono di voce di Hoseok stava tornando ad essere rabbioso.
Taehyung alzò lo sguardo incredulo. - Tu che mi fissi dall'autobus, poi lo sguardo che ci siamo lanciati davanti scuola, beh è stato un pò imbarazzante per me! Per te non è stato lo stesso?- chiese un pò deluso.
-Ma tu sei davvero pazzo! Non ti stavo fissando! C'era semplicemente un moscerino sul finestrino e lo stavo guardando e davanti scuola non guardavo te ma chi era dietro di te! Non farti strane idee, non sei il mio tipo!- lo zittì Hoseok girando lo sguardo verso il corridoio.
Uno strano silenzio calò tra i due. Silenzio che ben presto si trasformò in imbarazzo. Hoseok non sapeva che fare così decise di rompere quel silenzio iniziando un nuovo discorso.
-Comunque prenderò io il posto del ragazzo ferito.- iniziò, grattandosì il lobo dell'orecchione -E l'altra volta eri nella 4° A vero?- chiese cercando di evitare il contatto visivo.
-Si, perchè?- nessuno dei due azzardava ad alzare lo sguardo.
-In quella classe ho visto che c'è quel ragazzo che è in punizione col tuo amico. Il moro basso e antipatico. A parte te e Seokjin-ssi, quella ragazza non l'ha vista nessun' altro quindi lui potrebbe esserci utile.- spiegò con estrema freddezza Hoseok.
"Ha ragione! Non avevo pensato a questo particolare! Quindi basta che mandi un messaggio a hyung dove spiego la situazione! Perfetto!"
Taehyung tirò un sospiro e iniziò a parlare -Perfetto, quindi adesso devo solo avvisare hyung di chiedere a quel ragazzo di aiutarlo! Ad ogni modo grazie per l'aiuto che mi hai dato e scusa se ho frainteso le tue azioni. Ti aspetto alla ricreazione davanti alla mensa per i dettagli del piano! A dopo!- e fu così che Taehyung si avviò verso la classe.
"L'ho scampata bella!" pensò Hoseok tirando un sospiro di sollievo. Decise quindi di controllare le condizioni di Jeongguk. Dalla porta dell'infermeria sbucò un occhio curioso, intento a scrutare bene la situazione.
- Se vuoi riposarti adesso puoi farlo, ti sveglierò ogni due ore però per accertarmi che tu stia bene! D'accordo?- disse l'infermiere cambiando la borsa del ghiaccio con una pezza bagnata.
-Va bene, allora penso che chiuderò...un pò gli occhi.- rispose Jeongguk sorridendo. -Si prenda cura di me per favore- gli occhi si chiusero lentamente e le labbra si serrarono.
"Sembra tutto apposto. Credo di dover tornare in classe a questo punto!" pensò mentre sbirciava attentamente. Chiuse così la porta e si diresse nella sala professori per prendere i gessetti.
La campanella della ricreazione quel giorno sembrava essere suonata in anticipo, il tempo era volato in un battito di ciglia e per Hoseok era giunto il momento di scendere davanti alla mensa ad incontrare gli altri. Scese le scale percorse il lungo corridoio sulla destra. Gli studenti si accalcavano cercando di farsi spazio per camminare.
-Permesso- disse ad una ragazza più bassa di lui di circa 10 centimetri.
La ragazza si voltò e lentamente alzò il volto per arrivare ad incrociare lo sguardo del ragazzo.
-Dovrei passare, potresti farti un pò più in la per favore?- chiese gentilmente Hoseok.
La ragazza allora fece un passo indietro ed abbassò la testa. Hoseok le poggiò la mano destra sul capo e le sorrise, poi mise la mano in tasca e iniziò a camminare lungo il corridoio affollato. Nei pressi della porta della mensa intravide il viso sorridente di Taehyung. Hoseok rimase per un attimo fermo lì a guardarlo da lontano mentre socializzava con gli altri compagni.
"Come fa a ridere dopo tutto quello che è successo questa mattina? Davvero, forse è veramente stupido! Ma chi me l'ha fatto fare? Perchè mi ritrovo sempre immischiato in queste cose?" Dentro di lui c'erano mille emozioni contrastanti, che partivano dalla rabbia e finivano al desiderio. Scosse la testa e raggiunse il gruppo.
-Ah hyung finalmente!- gridò Taehyung sorridendo.
-Non sono il tuo hyung!- rispose Hoseok guardando fuori dalla finestra.
Ci fu un attimo di silenzio, poi Taehyung iniziò il suo discorso.
-Bene, siamo riuniti qua perchè dobbiamo aiutare Seokjin-ssi a dichiararsi. Vi chiederete perchè voi...-
-Già! Me lo chiedo proprio!- lo interruppe bruscamente Yoongi guardandolo di traverso.
Taehyung azzardò un sorrisino di soggezzione e continuò.
-Noi ragazzi siamo gli unici che devono rimanere dopo le lezioni...-
-Io non devo!- lo interruppe nuovamente Yoongi.
-Hyung! Fammi finire!!- piagniucolò Taehyung facendo dondolare le braccia. -La ragazza in questione viene in classe tua per questo ci servi hyung! A parte me e Seokjin-ssi nessuno di voi sa come è fatta lei, a parte te! Quindi, per favore, aiutaci!- il capo di Taehyung si abbassò, seguito da quello di Seokjin.
"Che rottura questi due! Per parlare con una stupida ragazzina tutto questo macello! Ma poi perchè si inchinano? Troppo casino! Odio tutto questo!"
Yoongi non sapeva cosa fare. Se ne stava semplicemente a braccia conserte a guardarli inchinarsi.
-Hyung! Facciamolo!- gridò improvvisamente Namjoon, facendo sussultare Yoongi. -Che ti costa aiutarli? Vengo anche io con te così non sarai solo!- aggiunse.
Yoongi lo fissò per un attimo e Namjoon gli sorrise annuendo. Non si sa se sia stato quel sorriso o quelle parole ma Yoongi si girò verso Taehyung ed accettò. Seokjin sorrise ed abbracciò Taehyung.
-Grazie hyung! Sei il migliore!- disse Taehyung alzando il pollice. -Allora tu, Namjoon-ssi e...- la sua voce si blocco per un'istante -Com'è che ti chiami?- chiese rivolgendosi ad Hoseok.
"Che deficente!" pensò. Prese poi un respiro per contenere la rabbia accumulata e rispose
-Hoseok, Jung Hoseok!- la testa si voltò nuovamente verso la finestra e le labbra tornarono a serrarsi.
-Ok! Allora Hoseok hyung, Yoongi-ssi e Namjoon-ssi; voi tre vi riunirete nell'aula di Yoongi-ssi a fine lezioni, lei probabilmente rimarrà per leggere un libro. Appena siete tutti la convincete a venire da noi a tutti i costi, anche rapendola!- disse determinato Taehyung.
Seokjin allora gli diede un colpetto sulla spalla -Non esagerare ok?- chiese a bassa voce.
-Tranquillo hyung! Non esagero!- la sua eccitazione per il piano si faceva sempre più evidente. -Io e Seokjin-ssi vi aspettiamo all'ala EST della scuola. Appena salite le scale, l'aula in fondo al corridoio. Una volta che li abbiamo fatti incontrare inizieranno a parlare quindi noi aspetteremo fuori. E' tutto chiaro?- disse sorridendo malignamente.
Tutti annuirono un pò contro voglia, tranne Namjoon che saltava sul posto neanche fosse stato un bambino a cui hai appena promesso delle caramelle. Le ore seguenti sembravano non passare mai per Seokjin, che se ne stava seduto al suo banco pensando a come iniziare il discorso una volta incontrata Jiwon.
"Ciao! No, ma che ciao! Perchè salutare adesso è così difficile? Forse non dovrei salutarla. Forse dovrei passare direttamente all'azione! Tipo... Jiwon, ti amo!" smise per un attimo di pensare e guardò dritto davanti a lui. "Si, così poi proprio non potrei più guardarla in faccia! Seokjin, ma che hai? Riprenditi per favore!". Le gambe tremavano e le mani iniziavano ad inumidirsi. La saliva ormai era inesistente e Seokjin era costretto a leccarsi le labbra per non farle screpolare. "Potrei iniziare avvicinandomi e dire tipo: ti ricordi di me, vero? Oppure dovrei aspettare che inizi lei? Basta! Non ce la faccio più! Quello che mi verrà in mente le dirò!" tirò corto.
Finalmente la campanella suonò, segnando la fine delle lezioni.
"Ok, andiamo! Niente esitazioni per questa volta. Cerchiamo di essere forti!" si ripetè Seokjin prendendo di fretta la borsa e correndo verso l'uscita. Poco più in la, vicino la rampa delle scale, c'era ad aspettarlo Taehyung, che nel frattempo si sistemava i capelli che gli entravano negli occhi.
-Taehyung! Sei pronto?-
-Si hyung! Andiamo, presto!- disse dandogli una pacca sulla spalla.
I due iniziarono a correre verso il campa di calcio, intenti ad arrivare all'ala EST il prima possibile per prepararsi. Nel frattempo, davanti l'aula 4B si radunarono i tre ragazzi per decidere come convincere Jiwon a seguirli.
- Allora? Avete pensato a qualcosa?- chiese Namjoon elettrizzato.
-Vado lì, la prendo per un braccio e la trascino- rispose secco Yoongi appoggiando la schiena sulla grande parete finestrata.
-Hyung!- bisbigliò infastidito Namjoon.
Yoongi sollevò gli occhi e cominciò a fissare Hoseok.
-Si, ecco. Io avevo pensato di chiederglielo con gentilezza. Andiamo lì, le spieghiamo che un nostro amico vorrebbe incontrarla e le chiediamo di seguirci!-
-E secondo te ci segue?- il sarcasmo di Yoongi non era dei migliori, ma almeno ci provava. -Comunque proviamo come dici tu, se non funziona facciamo come ho detto io!- concluse.
I tre allora entrarono nell'aula vuota. La ragazza come al solito era lì, intenta a leggere il suo libro. Hoseok si avvicinò al banco per primo.
-Scusami...- chiese a bassa voce.
La ragazza alzò lo sguardo dal libro e guardo Hoseok mentre, timidamente, si grattava un orecchio. Il silenzio era diventato imbarazzante quindi decise di farsi forza e parlare.
-Il mio nome è Jung Hoseok e questi sono i miei amici. Siamo qui per chiederti un favore-
-Sbrigati e arriva al punto, ho da leggere!- lo interruppe Jiwon.
-Cerchiamo di stare calmi, ok?- rispose con tono contrariato yoongi.
Hoseok si girò di scatto e lo freddò sul posto.
-Vedi, tu piaci ad un nostro amico e oggi ci ha chiesto se avremmo potuto portarti da lui. Non vorresti venire, almeno per sapere cosa ha da dire?- chiese educatamente.
-No, grazie- concluse Jiwon.
-Vedi, se tu andassi lì e lo rifiutassi sarebbe meglio per tutti non credi? Almeno così lui si scorderebbe di te definitivamente!- contrabbattè Hoseok.
La ragazza tornò con gli occhi sul libro. In effetti quello che diceva quel ragazzo era vero, se non fosse andata ora certamente sarebbero tornati ad infastidirla, quindi meglio tagliare corto.
-Va bene. Verrò, ma solo questa volta. Poi non dovrete più venire a disturbarmi, chiaro?-
-Chiarissimo! Grazie!- concordò Hoseok inchinandosi in segno di gratitudine.
Namjoon e Yoongi fecero strada e si avviarono tutti verso l'ala EST senza proferire parola.
Le lezioni erano terminate e Jimin si aggirava nei bagni intento a scovare qualche mocho da utilizzare.
-Ma dove sono finite quelle dannate scope? Non vorranno mica che lavi quei cessi con le mani? AISH! Che vita di merda. Quel ladro mi starà aspettando ormai, devo sbrigarmi.-
Finalmente scovò le due scope dietro la porta di un bagno e, afferrate di fretta, corse al bagno del piano superiore per incontrare Jeongguk. Arrivato, nel bagno non c'era nessuno.
"Dov'è? Non penserà di farmi lavare tutto da solo vero? Ma guarda tu!"
Di colpo buttò le due scope a terra ed uscì dal bagno borbottando qualcosa fra se e se. Si avvicinò vicino alla grande finestra che ridava sul campo da calcio ed iniziò a guardare il panorama. La nebbia si era dissolta, lasciando lo spazio al venticello freddo e alla luna che faceva capolino tra una nuvola ed un'altra, mentre il sole si preparava a scomparire. Gli alberi spogli ondeggiavano lentamente, come se stessero ballando un lento.
"Scommetto che a quest'ora starà già bello bello a casa sotto le coperte a riscaldarsi, e invece io devo fare tutto da solo! Ed io che credevo fosse diverso dagli altri!"
in quel momento sentì delle voci in lontananza. Una specie di gridolini e all'improvviso l'urlo di una ragazza.
"Ma cosa...?"
Jimin si staccò dal parapetto e corse giù per le scale, verso quel grido.
Jeongguk, che si trovava ancora in infermeria, sembrava essersi ripreso così provò ad alzarsi dal letto.
-Come ti senti adesso? Riesci a vedere bene? Ti fa male la testa o ti gira?- chiese l'infermiere preoccupato, correndo vicino al ragazzo.
-Mi sento molto meglio, grazie. La testa sembra ok, vorrei provare a camminare, mia madre si starà preoccupando!- chiese gentilmente Jeongguk.
-Va bene, però con calma!-
L'infermiere lo prese sotto braccio e lo aiutò ad alzarsi dal letto lentamente. Un passo, poi un altro, pian piano Jeongguk arrivò nei pressi della porta. In quel momento un grido catturò la loro attenzione.
-Cosa è stato?- chiese Jeongguk preoccupato.
-Non lo so aspetta che vado a controllare!- l'infermiere lasciò il braccio di Jeongguk e uscì dalla stanza.
Jeongguk lo seguì lentamente. L'infermiere aprì la porta ed una macchia nera passò velocemente davanti ad i loro occhi. L'infermiere indietreggiò un attimo poi si ricompose e si affacciò alla finestra. Non si sentiva nulla in giro, solo il vento che sbatteva imperterrito sul vetro. Decise così di rietrare.
-Dai rientriamo, forse era solo il vento- disse prendendo Jeongguk sotto braccio.
-Adesso posso camminare da solo. Sento di essermi rimesso quindi posso andare?- chiese pensieroso.
-Sei proprio sicuro? Posso accompagnarti a casa se vuoi!-
-Grazie ma credo di potercela fare anche da solo, grazie per essersi preso cura di me!- disse inchinandosi.
-Figurati! Mi raccomando se avverti giramenti di testa o troppa stanchezza o semplicemente ti senti un pò disturbato, corri all'ospedale. intesi?- chiese l'infermiere accarezzandogli la testa.
-Si signore...- dopo aver salutato educatamente l'infermiere, Jeongguk si diresse verso il bagno per pulire insieme a Jimin. Sorprendentemente Jimin non era ancora lì.
"Perchè non è ancora arrivato? Aspetta..."
Jeongguk vide le due scope gettate vicino ai lavandini.
"Perchè queste sono qui?" pensò raccogliendole e poggiandole al muro.
-Jimin-ssi!!- cercò di chiamarlo, ma senza alcuna risposta. Provò a chiamarlo ancora ed ancora ma il risultato era sempre quello.
"Ok, credo che non abbia avuto voglia! Chissà cosa ha sopportato oggi! Me ne vado a casa anche io a questo punto."
-Ehy! Che le state facendo? Lasciatela!- urlò Jimin correndo verso di loro.
-Ecco il paladino della giustizia- borbottò Yoongi -Non le stiamo facendo niente, è solo inciampata e ne ha fatto una questione di stato!- concluse rapidamente.
-Stai bene?- chiese guardando Jiwon.
Lei annuì e si voltò.
-Dove state andando voi tre con una ragazza?- disse guardando Yoongi con sguardo di sfida.
-Non è come pensi!- intervenì prontamente Namjoon.
-E' vero! La stiamo semplicemente portando da...- Hoseok si bloccò.
"Non posso dire il suo nome, se ne ricorderebbe e scapperebbe!"
- Da quella specie di alieno dal sorriso enorme! Si deve dichiarare a lei. Niente di preoccupante! Vuoi venire anche tu?-
Jimin ci pensò per un attimo, poi accettò ed insieme entrarono nell'ala EST. Salite le scale non restava altro che attraversare il corridoio e raggiungere l'ultima aula. Yoongi aprì la porta e Seokjin apparve ai suoi occhi. Stava lì, seduto sulla sedia vicino alla finestra aperta. Appena sentì la porta aprirsi si voltò e vide Yoongi entrare.
-Sbrighiamoci a fare questa cosa che già mi sono rotto!- replicò.
Seokjin si alzò dalla sedia e si avvicinò alla porta. Entrarono anche Jimin e Namjoon, seguito poi da Jiwon. Seokjin si fermò di colpo vedendola entrare.
"E' ancora bella come me la ricordavo. Non andartene, ti prego!"
Jiwon alzò lo sguardo e, davanti a lei, comparve il volto di Seokjin. I due rimasero così, immobili con lo sguardo fisso l'uno sull'altro. Intanto gli altri ne approfittarono per uscire dalla stanza silenziosamente. Jiwon a quel punto iniziò a parlare.
-Questi ragazzi mi hanno detto che ti vuoi dichiarare. Che fare? Non sono interessata ad una relazione, mi dispiace!- disse con tono tremante.
"Che succede? Fa finta di non riconoscermi? Impossibile che si sia dimenticata di me" . Abbassò lo sguardò e notò che al polso di Jiwon c'era ancora il bracciale che le aveva regalato. "Lo sapevo, non può essersi dimenticata di me! Devo riuscire a tutti i costi a farla confessare!"
-Che fare? Volevo proprio raccontarti una cosa!- disse sorridendo Seokjin.
Jiwon non proferì parola. I loro sguardi erano sempre più intensi e l'aria nella stanza si era appesantita.
- Se hai qualcosa da dire, dilla... Ho da fare!- tagliò corto.
-Sai, la scorsa notte ho fatto un sogno. C'erano un ragazzo ed una ragazza seduti su una panchina di un parco. lei continuava ad urlargli contro che voleva giocare a guardia e ladri mentre lui era lì triste, che la fissava. Voleva parlarle ma se l'avesse fatto sicuramente sarebbe scoppiato a piangere, quindi decise di stare semplicemente zitto. Mentre lei pensava a gridare, lui cacciò dalla tasca un piccolo bracciale rosa. Quel bracciale l'aveva fatto con le sue stesse mani, intrecciando dello spago trovato a casa di sua nonna. Allora prese il braccio della ragazza e glielo legò al polso-
Seokjin a quel punto si avvicinò a Jiwon, prendendole il polso in cui aveva il braccialetto.
-Sai, era proprio come questo!- disse guardandola dritta negli occhi.
Jiwon iniziava a sentirsi in trappola. Seokjin l'aveva scoperta. Distolse lo sguardo e staccò il polso dalla mano di Seokjin.
- Basta fare la finta tonta con me. Ti conosco fin troppo bene!- le sussurrò all'orecchio.
Sul viso di Jiwon iniziarono a scendere le lacrime. Rimase immobile, col viso di Seokjin così vicino da poterne sentire il profumo.
- Quel sogno è finito bene?- chiese Jiwon con voce strozzata.
Seokjin tornò al suo posto e guardò Jiwon mentre piangeva. Allungò la mano per asciugarle le lacrime ma lei lo scansò e corse fuori dall'aula piangendo.
-Aspetta!- le gridò.
I ragazzi fuori rimasero sorpresi. Si guardavano tutti senza sapere come reagire. Alla fine Taehyung raggiunse l'amico nell'aula.
-Hyung! Cosa è successo?- chiese preoccupato.
In quell'istante Seokjin corse fuori, sperando di raggiungere la ragazza.
"Non doveva andare così! Perchè scappi? Perchè?"
Jiwon arrivò all'uscita correndo, mentre cercava disperatamente di asciugarsi le lacrime con la manica della giacca, andò a sbattere contro qualcuno facendolo cadere e senza nemmeno fermarsi continuò a correre. Poco dopo uscì anche Seokjin. In quel momento vide un ragazzo disteso a terra che cercava disperatamente di rimettersi in piedi così corse da lui per aiutarlo.
-Ehy amico, tutto ok?- chiese inginocchiandosi accanto al ragazzo.
Gli mise il braccio intorno alla vita e lo aiutò a sedersi.
"Guardandolo meglio ha una faccia familiare. Non sarà mica..."
-Ma tu non sei uno dei ragazzi che è in punizione?- chiese guardandolo meglio.
-Si, io sono Jeon Jeongguk.- bisbigliò.
-Ok Jungkook, alziamo dai!- disse prendendolo dalle braccia. -Ma per quale motivo stavi disteso qui per terra?-
Jeongguk guardò il viso di Seokjin. Le sue labbra erano screpolate e gli occhi lucidi, come avesse appena finito di piangere.
-Io...In realtà non so come abbia fatto ad arrivare fin qui! Mi sono solo ritrovato sdraiato a terra senza un motivo. Stavo tornando a casa, o almeno era quello che credevo!- rispose incredulo.
Seokjin era confuso. -Va bene dai, andiamo dentro che fa freddo!- Non capiva veramente come fosse possibile una cosa simile ma l'accettò e, tenendolo sotto braccio, lo condusse nell'aula abbandonata, dove erano riuniti tutti gli altri. Attraversarono il corridoio lentamente e finalmente arrivarono. Seokjin aprì la porta. I ragazzi si voltarono. Davanti a loro c'era Jeongguk col grosso livido sulla fronte, il labbro gonfio e lo sguardo spento di chi non ce la fa più. Jimin lo vide e rimase impietrito.
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INTERTWINED LIVES
FanfictionTutto cominciò quella gelida mattina di Febbraio. L'intreccio del sottile filo che lega sette ragazzi iniziò così, senza preavviso, senza premesse, semplicemente come un uragano che arriva e spazza via tutto. Ognuno con il suo passato ben nascosto...