capitolo 4

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POV SIMONE

Arriviamo finalmente a casa di Matteo ed entriamo dentro.

È pieno di gente, la musica è altissima, fa caldo e già si sente puzza di vomito.

"Grande" penso, e con lo sguardo mi metto subito a cercare i miei amici.

Li vedo poco più avanti seduti intorno ad un tavolinetto a giocare ad obbligo o verità con certi di quarta, così dò una pacca sulla spalla a Manuel e faccio cenno di raggiungerli.

Subito ci avviciniamo, ci sediamo con loro e prendiamo parte anche noi al gioco, inutile dire che sono tutti mezzi ubriachi ed eccitati.

Dopo una buona mezz'ora siamo ubriachi anche io e Manuel e il gioco sta diventando sempre più spinto: sono partiti limoni, palpate e anche qualche succhiotto (io me la sono cavata con qualche bacio a stampo con Laura e Chicca).

Adesso è il turno di un tizio di quarta, mi pare si chiami Mattia, ha scelto verità ed è proprio quella pettegola di Luna a fargli una domanda.

"allora Mattia, per i corridoi di dice che sei bisessuale, è vero?"

Nel sentire quelle parole mi va subito di traverso il gin tonic e, senza neanche rendermene conto, d'istinto mi giro verso Manuel che già aveva piazzato i suoi occhi confusi ed impauriti su di me.

"Si è vero" risponde Mattia "anche se mi eccita molto di più scoparmi i ragazzi" dice guardandomi.

"Possibile che sappia qualcosa di me?" penso, non accorgendomi che è arrivato il mio turno.

"Obbligo" dico, e Laura, con un sorrisino paraculo, mi risponde "bacia la persona alla tua destra".

Rimango immobile. Alla mia destra c'è Manuel, "lui non accetterà mai" rispondo nella mia mente, e infatti lui subito apre bocca per contestare.

"a Là ma che cazzo stai a dì su, io non me ce bacio co Simone, scordatelo proprio".

Faccio finta di non rimanerci di merda e mi metto a ridere dandogli una pacca sulla spalla, quando sento la voce di Mattia dire "va bene lo stesso se bacia me?".

Sono senza parole e lentamente mi volto verso Laura che eccitatissima risponde "beh se va bene a Simo, ovvio".

Così, un po' titubante ed emozionato, annuisco e gattonando mi avvicino al ragazzo.

Appena mi trovo davanti a lui, mi avvolge il viso con le sue mani grandi e ruvide e mi sussurra un "rilassati" sulle labbra prima di iniziare a baciarmi con estrema lentezza e sensualità.

Non passano nemmeno 5 secondi dall'inizio del bacio che vedo Manuel alzarsi e andarsene in giardino sbattendo la porta.

Una volta staccati mi scuso con gli altri e raggiungo Manuel di fuori.

Lo vedo appoggiato al muretto dell'ingresso intento a fumare un intero pacchetto di sigarette, così mi avvicino e "oh ma che hai fatto?" "perché te ne sei andato così? gli chiedo.

"Niente Simò, non ho fatto niente. Me spieghi perché me devi sempre seguì eh? Dimme che cazzo voi da me. Tornatene dentro per favore che non è aria, tanto c'avrai da fa" mi risponde alzando la voce e voltandosi dalla parte opposta.

"Vabbè Manuel senti, io non lo so che te dice la testa e tantomeno me interessa sapello, ma intanto vattene a fanculo. M'hai proprio rotto il cazzo, e fatte na scopata se ce riesci che me pare che te serve" gli dico e senza dargli il tempo di rispondere me ne torno dentro.

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