-L'inizio di tutto-Capitolo 1

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Ciao a tutti ;) prima di cominciare con la storia vorrei premettere che questa è la mia prima volta, ce la metterò tutta e sperò di non deludervi :) buona lettura

* cercherò di pubblicare nuovi capitoli con frequenza ;)

Non sapevo cosa fare,non sapevo come comportarmi ,non avevo mai affrontato un cambiamento del genere..la mia unica fortuna si chiamava Travis, mio fratello, che non mi avrebbe mai lasciato sola.

Mi guardai allo specchio quella mattina e vidi una ragazza spaventata. Avevo lunghi capelli castani e occhi color nocciola,non ero una grande bellezza.. soprattutto di prima mattina ...

Non avevo dormito gran che ma, appena vidi le mie occhiaie mi resi conto di non poter più sopportare una vita piena di sofferenze ed agitazioni perché meritavo di meglio. Meritavo di vivere la mia vita come una comune diciassettenne, una vita che sognavo da lontano.. una vita piena di divertimenti,feste, ragazzi e tutte le spensieratezze di questo mondo ... tutte cose che io non facevo perché avevo preoccupazioni più grandi ..come riuscire a tenere in piedi una casa in cui vivevano insieme a me 2 uomini o per esempio riuscire a studiare la sera tardi dopo i miei turni in pizzeria. Era difficile senza la mamma ... e fu ancora più difficile quando mio padre si ammalò e fu ricoverato. A causa di ciò.. io e mio fratello, Travis, fummo costretti a cambiare scuola per permetterci di andare a trovare papà il pomeriggio .Vivevamo in una casa di periferia,lontana dall'ospedale e dalla scuola,avremmo dovuto affrontare un lungo viaggio ogni santa mattina. Avrei tanto voluto far qualcosa per migliorare la mia vita e quella della mia famiglia.

Proprio quella mattina decisi che era il momento di cambiare.. cosa mi spinse a farlo?.. Mi bastò leggere poche righe di un giornale per ritrovare la speranza persa negli anni .."cercasi coinquilini per vivere in un attico nel centro della città composto di: 3 camere da letto-2 bagni -1 cucina- 1 sala da pranzo - 1 terrazza".. Io e Travis avremmo potuto trasferirci,andare a scuola e tenere sotto controllo papà .Quell'attico era a dir poco perfetto .. Avrei potuto essere più indipendente e spensierata .. non avrei più dovuto svegliarmi alle 4.30 della mattina, avrei cambiato casa e fatto del mio meglio a scuola, mi sarei trovata un nuovo lavoretto e con l'aiuto e il supporto della mia famiglia sarei andata avanti.

Era ora di cambiare.

Riley

Cambiare..

Non avevo avuto un'infanzia facile. Tutto cominciò dai miei primi ricordi in orfanotrofio dove io e mio fratello Travis fummo adottati .I nostri nuovi genitori non erano male,non riuscimmo subito a fidarci di loro eravamo stati delusi troppe volte,ma con il tempo imparammo a conoscerli e a volergli bene. Avevo un rapporto bellissimo con Jason, il mio papà adottivo, che fin da subito mi adorò, sapendomi apprezzare anche con quel "bel" caratterino che mi ritrovavo già da piccola; Quando ero triste per risollevarmi il morale mi portava spesso a passeggiare ed un giorno, con mia grande sorpresa, mi portò in un vecchio capanno un po' sperduto. Facemmo di quel posto il nostro ritrovo,lo decorammo e me lo fece apprezzare in tutte le sue piccolezze, Jason sapeva che se fossi stata triste mi sarei rifugiata li. Quell'uomo che molto istintivamente cominciai a chiamare papà,era il meglio che mi potesse capitare. Imparai, grazie al suo aiuto, a sfogarmi di tutta quella rabbia che, in quei pochi anni della mia vita, mi aveva invasa. Jason mi distraeva da i miei brutti ricordi raccontandomi delle sue vecchie esperienze da pugile,ero veramente affascinata dai suoi racconti tanto che cominciai anch'io ad appassionarmi al pugilato. Per il mio dodicesimo compleanno trovai un sacco da boxe nel mio rifugio,sapevo che fosse da parte sua, ed ero felicissima. M'insegnò presto come potermi difendere e come colpire velocemente,adoravo il suono che usciva a seguito dei miei colpi contro il sacco, ed adoravo la soddisfazione che mi riempiva ogni volta che mi "sfogavo". I nostri genitori adottivi sapevano come prenderci, conoscevano la nostra situazione e sapevano che prima di essere adottati da loro eravamo stati affidati a varie famiglie di passaggio. L'unica cosa positiva di tutto ciò fu che il mio rapporto con Travis venne reso indistruttibile. Io ero tutta la sua famiglia e lui era lo stesso per me .. ovviamente prima dell'arrivo dei nostri attuali genitori..o per meglio dire di nostro padre ...

Anne, la nostra mamma adottiva, era rimasta vittima di un incidente stradale pochi anni dopo la nostra adozione, precisamente quando io avevo dieci anni e mio fratello undici. In quei pochi anni passati con lei riuscì a diventare per me un punto di riferimento. Era una donna dalle mille risorse ed era anche la persona più ottimista che conoscessi, riusciva a trovare a ogni cosa brutta un lato positivo. Svolse un ruolo molto importante nella nostra vita perché fu proprio lei a convincerci di non essere i responsabili della morte dei nostri genitori naturali. Esatto, fu grazie a lei che trovammo il coraggio, di essere felici. Diceva di amarci, di amare la sua nuova famiglia e quando sembrava andare tutto per il meglio, lei rimase coinvolta in quel fottuto incidente. Sentii che qualcosa nel mio cuore si stava rompendo .. di nuovo.. mi chiedevo che cosa avevo fatto di male per perdere la mia mamma . Con il tempo imparai ad accettare che quell'incidente fu un incidente e che io non ne ero la causa. Andai avanti e grazie all'aiuto di mio padre e mio fratello, riuscii a superare quel momento che per me sembrava essere eterno. Crescendo, capii di dover lavorare sodo sia a casa che fuori. All'età di 15/16 anni io e mio fratello cominciammo a lavorare; anche se non erano lavori seri, ma solo lavoretti, ci permettevano di aiutare nostro padre con le spese di casa e gli studi. Anno dopo anno papà cominciò ad ammalarsi..dopo varie visite capimmo che non era nulla di grave ma che nostro padre sarebbe dovuto stare in osservazione all'ospedale per un po'.. per un bel po' . I medici non sapevano bene cos'avesse ma era molto stanco e aveva bisogno di molto riposo. Fu trasferito in un ospedale nel centro della città, quella notizia ci sconvolse poiché avremmo dovuto cambiare tutte le nostre abitudini per permetterci di poter vedere nostro padre ed in più avremmo dovuto lavorare ancora più duramente del solito, per pagare le spese della casa.

Ed eccomi qui ancora a guardarmi allo specchio mentre pensavo. ancora una volta, eravamo solo io e Travis contro il mondo ... ce l'avremmo fatta? Speravo solo che quell'annuncio potesse essere un segno.

Magari qualcosa di dannatamente buono, qualcosa che poteva in parte risolvere i nostri problemi e donarci un attimo di sollievo.

Chiamai subito mio fratello.

Non rispose subito, ma lo fece, e subito gli raccontai dell'appartamento..

"Sei sicura di aver capito bene Ry? Cazzo,sarebbe magnifico".

Appena capii che mio fratello mi sarebbe stato accanto,che non mi avrebbe lasciato sola, già mi sentii diversa.

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