Provini a Burbank

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18 maggio 2016

Una luce abbagliante, tremendamente abbagliante, si ferma sulla mia faccia ancora dormiente. Strizzo gli occhi cercando di scacciarla e quando faccio per girarmi dall'altra parte rispetto alla fonte luminosa, una mano si poggia sulla mia spalla e inizia a scuotermi leggermente. Sarò pure una dormigliona, ma ho il sonno leggero, quindi anche alla minima cosa mi sveglio.

Apro gli occhi che richiudo subito dato la luce. Metto istintivamente il palmo della mano a coprirla mentre strizzo le palpebre.
<<Zendaya mi hai sentito?>> chiede una voce femminile.
<<mh>> mi lamento io
<<alzati, lavati, vestiti e scendi con la valigia. Velocemente se é possibile>> ripete la stessa voce. La luce se ne va e con lei anche i passi di quella penso sia mia madre. Rimango ancora nel letto finché non mi decido a svegliarmi completamente.

Mi lavo e cambio. Semplice outfit per viaggiare, ma allo stesso tempo estivo. Metto una maglietta corta un po' più grande della mia taglia, grigia; dei comodi pantaloni lunghi grigi, della tuta di mio fratello Austin, me li aveva regalato tempo fa; porto anche una felpa, sempre grigia, dato che la mattina anche se estate fa ancora freschino. Faccio una coda alta ai capelli disordinati e metto gli occhiali. Non sto a truccarmi per andare in aeroporto e fare un volo di circa due orette. Insomma sono le quattro del mattino, é presto anche per i paparazzi. Prendo tutto l'occorrente da camera mia, controllando e ricontrollando più volte sperando di non aver dimenticato nulla.

<<Daya! Scendi, dobbiamo andare!>> urla mia mamma dal piano di sotto. Prendo tutto e corro giù dalle scale, per modo di dire dato che ho una valigia più grande di me tra due mani. Mio papà era all'entrata ad aspettarmi, mentre mia mamma già in auto. Lascio le mie cose a lui che le carica tutte nel bagagliaio, per poi salire al posto di guida.

Il viaggio di circa venti minuti verso l'aeroporto passa piuttosto liscio. Ho i miei auricolari e ascolto musica guardando il panorama fuori dal finestrino appannato. La città é circondata da una sottile nebbia e qualche goccia d'acqua cade dal cielo scuro. Non riesco a vedere le stelle perché le luci che illuminano le strade non lo permettono. I palazzi sono spenti, le uniche fonti luminose sono le locandine, i lampioni, i filmino attaccati a grandi grattacieli e qualche locale ancora aperto e stra colmo di gente. La strada é completamente vuota. Adoro questa sensazione. Viaggiare liberi.

Mio padre parcheggia l'auto davanti al marciapiede che dava dritto all'entrata di un gate per le partenze. Tra pochi minuti sarebbero state le due di notte. Scendiamo tutti dalla macchina e devo dire che fa piuttosto freddo. Chiudo la felpa completamente e infilo il cappuccio. Mia mamma mi passa la mia valigia.
<<va bene...allora divertitevi questa settimana>> dice mio papà battendo le mani una volta.
<<fai la brava, spacca tutto come hai sempre fatto e -si avvicina al mio orecchio- cura tua madre>> dice l'ultima frase sotto voce. Ma forse non troppo.
<<farò finta di non aver sentito>> dice lei.
Ridacchio per poi abbracciare l'uomo che considero il mio eroe. Mi lascia un bacio sulla fronte per poi salutare sua moglie ugualmente, solo che lei lo ha baciato sulla bocca. Bleah. Vomitevoli e imbarazzante. Mi giro dall'altra parte.
<<piccioncini, non vorrei perdere l'aereo>> dico con un tono ironico e scocciato.
<<tesoro tra poco sarò io a dirlo>> rispondi mia madre facendo l'occhiolino. Ma che diavolo ha in testa questa qui.
<<ehi>> dice mio papà <<no eh, Zendaya deve avere il mio permesso>> continua ironico.
<<se se, ciao ciao, baci baci, ci vediamo tra una settimana, adios>> concludo il discorso che stava prendendo una brutta piega verso la mia parte. Dopo gli ultimi fidanzati che ho avuto voglio lasciare stare il discorso "amore" e concentrarmi sul lavoro, ora che ne ho uno concreto quasi tra le mani. Prendo la valigia e mi dirigo verso l'entrata vetrata scorrevole dell'aeroporto seguita da mia mamma. Appena dentro mi accorgo del caldo che emanavano i condizionatori, così tolgo il cappuccio e slaccio la felpa.

~LIKE A COUPLE~ tomdayaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora