Era trascorso un mese e mezzo, gran parte delle registrazioni erano state ultimate, mancava l'ultimo blocco di selezioni e poi avremmo dovuto registrare la semifinale, prima della lunga pausa che anticipava la puntata in diretta.
Il mio rapporto con Sabrina s'era fatto, giorno dopo giorno, sempre più intimo e lo si notava anche in studio quando c'erano esibizioni buffe e ci guardavamo, quando mi avvicinavo alla sua sedia e mi mettevo accanto a lei; spesso ci avevano paparazzate sedute al bar per un caffè o mentre passeggiavamo per le vie della capitale, quasi tutte le sere cenavamo insieme poiché il marito era fuori per lavoro e quando tornava non era poi così presente. Mi resi conto che la coppia perfetta che vollero mostrare durante quella cena di settembre in realtà non esisteva, anzi, litigavano spesso e in maniera pesante; lui aveva improvvisi scatti di ira e lei non era affatto facile da gestire.
Ricordo che una notte venni svegliata da una brutta lite, lei gli rinfacciava i tanti tradimenti subiti e lui fece le valige e andò via di casa; uscii in terrazzo e lei era lì a piangere, trovai il coraggio di chiederle perché non lo lasciasse, lei di risposta mi strinse solo la mano. Quella notte la portai al Gianicolo, che mi aveva confessato essere il suo posto preferito di Roma, ma non ci andava spesso perché non amava chiedere le cose alle persone; ci sdraiammo sul cofano della mia auto coperte da un plaid che mi ero portata dietro, ammirammo per un po' quella vista, poi tornammo a casa. Io non ero brava a dimostrare affetto a parole, preferivo i gesti, la concretezza.3 NOVEMBRE 2020
Quella mattina era arrivata a Roma Ellen, la tata che avevamo a Miami; Jen l'aveva mandata a prendere nostra figlia che non avrei rivisto almeno fino a gennaio. Era proprio una brutta giornata, ma per fortuna le registrazioni si sarebbero svolte solo nel pomeriggio. Trascorsi la mattinata in terrazzo a strimpellare la chitarra cercando di scrivere qualcosa, lo facevo spesso e tante volte Sabrina si nascondeva sulla sdraio ad ascoltarmi; io me ne accorgevo sempre, ma non le dicevo nulla.
Nel pomeriggio avevamo quasi finito di registrare, mancava un ultimo concorrente; entrò un ragazzo sulla trentina, si era dipinto come il nuovo Freddy Mercury, il che lasciava presagire già come sarebbe andata a finire. Iniziò a cantare ed era un vero disastro; mi alzai per raccogliere le bacchette di tutti e mettere fine a quello strazio; finalmente la musica si stoppò. Iniziò a parlare Maria, era quella più brava con le parole e in quelle occasioni sapeva di dover fare gli onori di casa; di risposta il ragazzo iniziò ad insultarmi.
"Questa è venuta dal Brasile, pensa di essere una cantante solo perché muove la bocca e sculetta un po'. Che musica c'è in Brasile? Che ne capisci tu?" non credevo a ciò che sentivo, Alessio e Martín cercavano di zittirlo parlandogli sopra, senza riuscirci. "Sai perché sei seduta lì? Perché sei stata con Jennifer Lopez e a Maria hai fatto pena, magari pure Jennifer ti ha sposato perché le facevi pena" non volevo rispondergli, sapevo che se lo avessi fatto non sarei stata in grado di controllarmi, non quel giorno; mi limitai ad applaudirgli ironicamente. Il pubblico fischiava, Maria, Sabrina e gli altri giudici mi guardavano preoccupate, dovette entrare la sicurezza per portalo via, altrimenti avrebbe continuato ad inveirmi contro.
"È tutto ok, andiamo avanti, queste cose possono capitare" mentii, non era tutto ok; non ero ancora in lacrime perché volevo mostrarmi forte, ma pochi minuti dopo, quando la registrazione fu terminata, mi alzai per prima e mi diressi verso il corridoio dei camerini. Camminavo a testa bassa perché le lacrime mi bagnavano il viso, sentivo la voce di Sabrina che da dietro mi chiamava; riuscii a dirle solo di lasciarmi da sola, poi mi infilai nel mio camerino e mi sdraiai sul divano a piangere. Ne avevo bisogno e non piangevo per quello che aveva detto quel ragazzo, piangevo per tutto quello che mi era accaduto negli ultimi mesi, perché da quando Jennifer aveva scelto un altro non avevo potuto farlo, non davanti ai bambini.
Sabrina dopo qualche minuto entrò, si era già cambiata, chiuse la porta a chiave e si mise seduta sul divano accanto a me; piangere davanti a lei non mi dava fastidio, in poco tempo aveva conosciuto quasi ogni mia sfaccettatura, accettandole tutte. Con una mano mi accarezzava il viso fermando le lacrime e con l'altra stringeva forte la mia; decisi di rivelarle il mio segreto.
"Mi ha tradita" dissi all'improvviso, lei sembrò non comprendere. "La storia con Ben Affleck non è ricominciata dopo la nostra separazione, durava già da un anno...Jennifer mi ha tradita" era la prima persona "estranea ai fatti" a cui lo confessavo; dirlo ad alta voce mi fece realizzare nuovamente la cosa e le lacrime ricominciarono a scendere. Sabrina si chinò su di me e mi lasciò un bacio sulla fronte, poi mi abbracciò stretta. Quel tocco sembrò calmarmi, così mi alzai e presi delle salviette struccanti, poi feci per cambiarmi.
Uscimmo dai camerini e trovai tutti gli altri giù all'uscita, non dissero nulla, ma mi fecero capire che erano dispiaciuti per quanto accaduto. Lasciammo gli studi e tornammo a casa; quella sera Sabrina mi lasciò da sola a sbollire, ormai sembrava conoscermi davvero bene.
Più tardi uscii fuori con la chitarra e iniziai a suonare.«Sinto, sua falta na beira da estrada
pra ver o sol nascer e continuar.
Sigo, sei que ainda encontro o caminho
destino me traz, ele me traz você»"Che canzone triste." non mi ero resa conto fosse lì, smisi di suonare.
"Avrei dovuto cantarla oggi, così quel tizio si sarebbe reso conto che non ho fatto solo canzoni su cui muovere il culo." sorrisi, poi posai la chitarra e mi avvicinai a quella ringhiera che ci divideva.
"Comunque ora che Bela non ci sarà per un po' forse dovrei uscire, incontrare persone nuove..." mi guardo perplessa.
"Era na specie de invito?" si mise a ridere
"Si beh, non per stasera. Adesso posso invitarti al massimo a bere un bicchiere di vino." non se lo fece ripetere due volte.
Dopo due minuti era già seduta sul mio divano davanti al camino con una coperta sulle gambe; andai in cucina a prendere una bottiglia di vino per stapparla e versarlo nei due calici quasi fino all'orlo, poi poggiai la bottiglia sul tavolino di fianco al divano. La raggiunsi e mi misi accanto a lei sotto la coperta; bevemmo quel grosso bicchiere in silenzio, poi ne versai altro ad entrambe, anche se io iniziavo già a sentire la testa più leggera.
"Quella notte mi chiedesti perché non lo lascio, ricordi?" la guardai e annuii. "La verità é che non lo so, forse per evitare le scartoffie di un altro divorzio, forse perché ho paura della solitudine, ormai ho una certa etá, non sarebbe facile ricominciare" poggió la testa sulla mia spalla, sorrise ironicamente.
"Eh ma stanotte non posso portarti al Gianicolo, moriremmo di ipotermia" la sentii ridere di nuovo, stavolta di gusto.
"Scema, mi basta questo, mi basta sapere che ci sei." poggiai anch'io la testa sulla sua e l'odore dei suoi capelli mi inebriò. Restammo così per un po', fin quando non mi resi conto che si era addormentata; cercai di alzarmi senza svegliarla, poi la presi in braccio e la poggiai a letto, sotto le coperte, ed io mi sdraiai accanto a lei.
Il mattino seguente fui svegliata dalla forza con cui Sabrina mi stringeva a sè, aprii gli occhi e notai che ancora dormiva; durante la notte si era accoccolata sul mio petto: aveva la testa all'altezza del mio seno, con una mano stringeva il mio braccio e con l'altra si era aggrappata alla mia maglia. Sembrava dormire beata, era bella anche di prima mattina senza un filo di trucco.
Cercai di liberarmi dalla sua presa così da potermi alzare, poi andai in cucina e iniziai a preparare dei pancakes e misi su la moka; stavo per prendere un vassoio su cui poggiare tutto, quando sentii da dietro delle mani cingermi la vita e un bacio stamparsi sulla mia guancia.
"Scusa se me so addormentata ieri, sarà stato il vino...buongiorno" sorrise, poi fece per aiutarmi a portare le cose sul tavolo.
"Buongiorno, spero tu abbia dormito bene, nonostante tutto" lei prese il piatto con i pancakes, io portai prima la moka, poi presi due piattini, le tazzine e alcune posate. Sul tavolo avevo già poggiato panna spray, miele, sciroppo d'acero e l'immancabile Nutella per condire i pancakes
"Non avevo mai fatto una colazione così americana" rise sedendosi e versando ad entrambe il caffè.
Mangiammo con calma, quel giorno eravamo libere dalle riprese, ormai mancava poco alla fine; fummo interrotte dallo squillo del suo cellulare, quando guardò il nome sembrò preoccuparsi. Era Flavio, ed era anche abbastanza alterato, Sabrina balbettava cose, poi gli disse che era da me e che sarebbe arrivata a momenti, ma il marito continuava a parlare dall'altra parte del telefono, così le feci segno che era tutto a posto e che poteva andare.
La guardai dirigersi verso l'entrata con ancora il telefono all'orecchio e una volta uscita restai a fissare quella porta; accesi una sigaretta ancora seduta al tevolo.
"Posso accettare tutto, ma che dormi nel letto con una lesbica no!" sentii provenire da casa di Sabrina. "Ma poi passi tutto il tempo con lei, ceni con lei, esci con lei, ti accompagna, ti riporta a casa..." la voce si fece più alta.
"Eh certo che sto con lei, te non ci sei mai, e poi abbasta sta voce che te potrebbe sentì e faresti solo na gran figura de merda!" Sabrina tuonò, aveva un tono diverso dalle altre litigate.
Mi alzai e accesi Spotify sul televisore alzando il volume, non volevo sentire cosa Flavio avesse da ridire su di me; mi misi a pulire quello che avevo sporcato per la colazione, poi passai l'aspirapolvere.
Ero appena uscita dalla doccia quando mi arrivò un messaggio da Sabrina.
"Oggi vado a Fiano da mamma a pranzo, ti va di venire con me?" l'idea non mi allettava, mi sentivo sempre in imbarazzo in situazioni del genere, ma decisi di accettare comunque, la mamma mi era sempre sembrata una persona così gentile.
Indossai un jeans stretto, una felpa e le mie immancabili sneakers; mi truccai in maniera molto blanda, giusto un po' di correttore per coprire le occhiaie e un po' di mascara. Misi su anche il cappotto e uscii di casa trovando Sabrina quasi sul mio pianerottolo, aveva uno sguardo diverso...chissà com'era andata col marito. Scendemmo in garage, salimmo in macchina e ci mettemmo in viaggio verso Fiano Romano.___________
Ciao, vi scrivo per esortarvi a lasciare un commento per farmi capire se la storia vi stia piacendo o meno.
Ho già scritto altri capitoli e vorrei sapere se vale la pena pubblicarli.
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Damme 'na mano a faje di' de si'...
FanfictionClaudia è una famosa cantante brasiliana, nata e cresciuta a Napoli. Quando aveva 20 anni un viaggio di piacere in Brasile le regala l'opportunità di realizzare il suo sogno: cantare. Da quel momento acquista sempre più successo; durante un tour in...