8. Affrontare le paure

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Mancavano circa due settimane all'inizio del programma, le prove continuavano senza sosta e noi continuavamo a parlare poco e niente, nonostante i tuoi continui sforzi per spiegarmi le tue ragioni.
Quel pomeriggio Maria era venuta nel mio camerino a chiedermi la cortesia di convincere Jennifer a venire come ospite speciale nella prima puntata, contava sul fatto che a me non avrebbe detto di no.
La videochiamai in quell'istante, così che Maria potesse sentire; accettò dato che sarebbe comunque dovuta venire in Italia per il Capri-Hollywood International Film Festival e poi ogni scusa era buona per permettere ai ragazzi di stare insieme.
Mancava una settimana alla puntata quando arrivò, le avevo proposto di ospitarla, così andai a prenderla all'aeroporto; lei di risposta aveva chiesto che l'accompagnassi con i ragazzi al festival.
Dopo due giorni dal suo arrivo partimmo alla volta di Capri e indovinate chi c'era lì? Sabrina accompagnata dal marito; quella serata mi sentii gli occhi della romana puntati addosso tutto il tempo.
Alla festa post premiazione c'erano tanti nostri amici, ci divertimmo molto e Jennifer mi invitò anche a ballare diversi lenti, Sabrina continuava sempre a guardarci e questo un po' mi faceva piacere.
Una volta tornate a Roma io e Jen provavamo per la puntata quando non c'era nessuno, per non rovinare la sorpresa ai ragazzi, e quando non eravamo agli studios eravamo in giro per la città con i nostri figli; inutile raccontare i titoloni apparsi sui giornali e su internet.
Nemmeno Sabrina era a conoscenza della partecipazione di Jennifer alla puntata.
Il giorno della prima diretta arrivò.
La puntata iniziò, la prima manche fu vinta dalla squadra blu; poi cantammo io e Gaia e subito dopo Maria chiamò Sabrina al centro del palco. La fece sedere su una sedia, bendata e poi i tecnici fecero entrare una specie di scatola in cui venne chiusa, totalmente al buio. Maria sapeva quanto avesse paura in quelle situazioni e si divertiva a stuzzicarla così; quando il gioco finì, però, Sabrina ne uscì davvero agitata.
La serata andò avanti e alla fine della seconda manche, durante la pubblicità, tornai in camerino a cambiarmi; alla ripresa Maria iniziò a fare un discorso sul non poter non approfittare, avendo una star internazionale, di chiederle di cantare e anche di portare alcuni amici o amiche; era arrivato il momento.
Jen avrebbe cantato per prima le sue hit Get Right e Dance Again, poi avremmo riprodotto la stessa performance fatta all'apertura dei mondiali in Brasile, persino con gli stessi abiti, quindi sarebbe toccato prima a me cantare Aquarela do Brasil e successivamente avremmo cantato We are ore insieme, senza la partecipazione di Pitbull, poiché non era potuto venire.

Fu un'esibizione fantastica, tutti i ragazzi erano estasiati e se ci fosse stato il pubblico sarebbe stato sicuramente in delirio; anche la giuria era in piedi, Sabrina si alzò dopo e non applaudì in maniera convinta.
Jennifer si avvicinò prima stringendomi la mano e poi abbracciandomi.
"Ricordo che loro due si stanno abbracciando perché sono congiunte, dato che Jennifer Lopez è ospite a casa di Claudia." ricordò Maria avvicinandosi a noi.
"Ah vedi?" avevi il microfono aperto e ti era scappato...o forse no? Tutti ce ne accorgemmo ma facemmo finta di nulla.
"Allora Jennifer, non è stato facile averti qui questa sera, sono dovuta ricorrere ad una scorciatoia" Maria rise.
"Beh, quando Claudia chiama non posso mai dire di no. Lavorare con lei è sempre fantastico, è un'artista straordinaria, una mamma incredibile, sempre presente, anche da lontano ed è una persona bellissima, di quelle che si è fortunati ad avere nella propria vita." eravamo ancora abbracciate, le diedi un bacio sulla guancia, Sabrina quasi mi incenerì con lo sguardo.
L'intervista andò avanti e Maria invitò entrambe ad andare a cambiarci e poi chiese a Jennifer di restare in studio a giudicare il resto della gara.
La serata finì ed io e Jennifer tornammo nel mio camerino che condividevamo; dopo qualche minuto entrò Sabrina senza nemmeno bussare.
"Siete tornate insieme?" Jennifer era in bagno, ma sapevo potesse sentirci e poi le avevo già raccontato qualcosa.
"Ma cosa te ne frega? Smettila!"
"Fai la predica a me e poi fai lo stesso?"
"Senti, fino a due giorni prima che tornassi dal Brasile non vedevi l'ora di vedermi e stare con me e poi scopro che la sera prima del mio ritorno vai a cena con Flavio. Come se non bastasse ti fai accompagnare al festival? Io e lei non stiamo tornando insieme, abbiamo dei figli in comune, si chiama restare in buoni rapporti questo!" non avrei potuto sopportare un altro secondo nella stessa stanza con te.
Mi avvicinai alla porta e ti feci segno di uscire.
"Tu vuoi una storia alla luce del sole, io non posso permettermelo!"
"Ah e quindi torni con lui, ho capito. Io mi sarei accontentata anche di aspettarti all'inizio, ma, Sabrina, veramente, non parliamone più perché non mi interessa." stavo per esplodere, cercai di restare calma. "Una cosa voglio dirtela, però, tornare con Flavio non cancellerà i problemi che c'erano prima e di sicuro non cancellerà il fatto che ti piacciono anche le donne, o, almeno, ti piaccio io."
Fortunatamente Jennifer uscì dal bagno, eravamo pronte per andare.
"Mi dai un passaggio a casa?" davvero Sabrì? "Dopo non ti disturberò più." accettai, anche sotto consiglio di Jennifer; in sette anni era riuscita ad imparare l'italiano abbastanza bene, aveva capito tutto quello che ci eravamo dette.
Una volta in macchina ci fu un silenzio imbarazzante.
"Sai, anche io credevo che ufficializzando la relazione con lei avrei perso la mia carriera, ma valeva la pena correre il rischio." Jennifer era forse impazzita? La guardai male, poi in spagnolo le dissi di fare silenzio. "Adesso mi sta dicendo di stare zitta, ma non posso, perché desidero solo la sua felicità, anche se l'ho fatta soffrire molto. Ho visto come vi guardate, voi due siete pazze l'una dell'altra. Io l'ho persa e forse è stato l'errore più grande della mia vita, non commetterlo anche tu." disse girandosi indietro verso Sabrina.

Nelle settimane successive continuammo a fare prove su prove, Jennifer era andata via portandosi dietro i gemelli ed eravamo rimaste di nuovo solo io e Bela.
Sabrina aveva lasciato di nuovo Flavio dopo una brutta lite, quella sera temetti addirittura di dover chiamare qualcuno.
Alla fine del programma mancava una sola puntata, dopo io sarei tornata in Brasile.
Dopo quel discorso di Jennifer in auto Sabrina era stata molto strana nei miei confronti, ma, per la mia salute mentale, decisi di non darci peso.
Il sabato della finale arrivò, eravamo tutti contenti dei risultati raggiunti, avevano raccolto tanti soldi.
Durante la puntata Maria mi chiamò al centro dello studio dove c'erano due sedie rivolte verso il led.
"So che presto tornerai in Brasile, la tua avventura italiana finirà a breve. Durante questi sei mesi ho conosciuto una persona stupenda, una professionista esemplare, un'eterna bambina che si nutre di musica. Abbiamo preparato una cosa per salutarti e ringraziarti di aver scelto di far parte di questa famiglia."
Sul led partì un video che racchiudeva tutti i momenti trascorsi insieme: il mio arrivo a tsqv, le gag con Sabrina, i balletti e gli scherzi fatti durante le prove, le foto scattate durante le cene; mi commossi parecchio.
"Io voglio ringraziarvi per avermi dato la possibilità di tornare a casa, di farmi conoscere anche qui. Quando sono arrivata in Italia sei mesi fa ero una persona a metà, oggi vado via come un intero, grazie a voi. Ho conosciuto persone fantastiche e voglio dirvi che vi voglio bene, dai cameraman, ai ragazzi, fino ad arrivare ai miei colleghi. Grazie davvero!" avevo la voce rotta dal pianto, ti guardai e piangevi anche tu.
Perché avevi dovuto rovinare tutto? Sarebbe potuta andare diversamente.
La puntata continuò, eleggemmo il vincitore e mentre i coriandoli scendevano dal tetto mi resi realmente conto che era tutto finito.
Salutai tutti, avrei voluto salutare anche te, ma mi dissero che eri corsa nei camerini, così anche io andai nel mio a cambiarmi.
Quella sera ero arrivata agli studios senza auto, così una volta fuori aspettai un taxi; improvvisamente un'auto scura si fermò davanti a me, poi abbassò il finestrino.
"Dai, sali!" eri tu.
"Mi hai detto che non guidi mai, perché dovrei salire e rischiare la vita?"
"Ho detto che non guido mai, non che non so farlo. Sali e non perdere tempo!" eri seria, così lo feci.
Guidavi in silenzio, non volevi dirmi dove mi stavi portando. Spesso mi giravo a guardarti, riuscivo a vederti bellissima anche nel fare delle normalissime azioni come guidare, cambiare marcia; arrivammo al Gianicolo, scendemmo e ci avvicinammo al parapetto.
"Qui è iniziato tutto, quando quella notte mi portasti qui e ci stendemmo sul cofano della tua auto abbracciate sotto ad un plaid. È stato lì che ho capito quello che provo per te." ti avvicinasti prendendomi le mani. "Mai nessuno mi ha fatto provare quello che mi fai provare tu, quel desiderio, quella passione, il non averne mai abbastanza e, allo stesso tempo, la paura, così forte da paralizzarmi."
"Sabrì dove vuoi andare a parare?" ci guardavamo fisse negli occhi.
"Io lo so che ti ho delusa, che probabilmente non crederai a quello che sto per dirti, però le parole di Jennifer mi hanno fatto pensare molto e adesso che ho trovato il coraggio devo affrontare le mie paure, non posso lasciare che tu parta così." facemmo entrambe un respiro profondo, questo ci fece sorridere. "Io voglio stare con te, non sarò pronta a farlo sapere a tutti, questo è un grande cambiamento per la mia vita, ma voglio provarci."
Mi guardavi fissa negli occhi e piano ti avvicinavi al mio viso; sapevo quello che sarebbe successo di lì a poco e, anche se una parte di me avrebbe voluto allontanarti, ti lasciai fare, forse perché nel mio inconscio anche io lo volevo. Ci baciammo; fu un bacio lento, delicato, fummo in grado di assaporarci, di sentire la morbidezza delle nostre labbra, respirare il respiro dell'altra...fu una sensazione che non avevo mai provato prima. La tua mano mi accarezzava i capelli, poi il viso...decisi di staccarmi.
"Io...io ci devo pensare." mi passai la lingua sul labbro inferiore, quasi come a voler sentire ancora il tuo sapore, poi lo morsi delicatamente. "Questo non è un no, semplicemente ho bisogno di pensare..."
Il tuo sguardo lasciava intendere che non stava accadendo quello che avevi immaginato, ma non potevo fare altrimenti.

Damme 'na mano a faje di' de si'...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora