chapter 3

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alzai gli occhi, mi ero fatto male, la persona su cui avevo sbattuto aveva probabilmente un piatto in mano che mi è caduto dritto su un piede, per fortuna avevo degli scarponi che attutirono la caduta.
alzato lo sguardo verso l'ignoto personaggio, rimasi sorpreso.
era un ragazzo con i capelli color..avete presente il colore del cielo all'alba? ecco su per giù era un colore del genere, bellissimo.
indossava una strana maschera bianca con uno smile sopra, era vestito principalmente di marrone, tutto molto medievale, come fossimo negli anni 700 haha, vidi per qualche secondo il suo viso, coperto di cicatrici, ma bellissimo.
vidi bianco, come se mi avessero puntato il flash di una fotocamera in faccia, sentii il calore delle coperte che mi avvolgevano.
aprii di nuovo gli occhi.

ero nel mio letto, ci misi qualche secondo per realizzare e mi alzai di tratto, ero seduto sul letto.
era l'ultimo posto in cui volevo stare.
le cicatrici sul braccio, bruciavano..
il dolore incolmabile che provavo in quel mondo, dove tutto è una merda, c'è solo odio e le persone sono tutte a cercare di avere una vita e una famiglia normale senza badare all'essere felice.

mi alzai, una lacrima infrangeva il mio viso, mentre osservavo il liquido rosso solidificato sul mio braccio.

aprii l'acqua della doccia. la manopola ormai aveva fatto la ruggine. era ferma lì da sempre, dalla parte dell'acqua bollente. ho sempre provato a girarla al più del suo massimo, ma è come le persone. dopo un po' non ce la fa più. infatti non ci sono mai riuscito. ho sempre rischiato di romperla.

scesi in salotto.
mio "padre" era lì, il sudicio verme. addormentato sul divano da la notte passata, ubriaco fradicio.
"deve bruciare all'inferno" era la frase che mi ripetevo ogni volta che lo vedevo.

presi i cinque euro dal cesto delle chiavi di mio padre.
chiusi la porta e me ne andai.
arrivai ad un bar che fortunatamente era aperto alle 6 e mezza di mattina.

mi sedetti ad un tavolo al di fuori del locale, era un bel posto, appartato e lontano dagli altri tavoli, ovviamente non c'era nessuno a parte me, ma mi sentivo al sicuro lontano dal resto.

continuavo a fissare il vuoto, e mi immaginavo la faccia di quello strano ragazzo, strano ma bellissimo. non riuscivo a togliermelo dalla testa.
possibile che era tutto un sogno?
come è possib-

-Signore ecco il suo caffè- la ragazza che lavorava al bar mi rivolse parola, tentando di appoggiare il piatto con il mio caffè sul tavolo.
alzai lo sguardo. e la vidi. vidi un angelo con gli occhi scuri, e i capelli più corti del fiato.
era bella nella sua cupezza.
aveva un aria gentile, ma sbarazzina allo stesso tempo.
lasciai perdere
-Grazie infinite- le risposi, appena si allontanò dal tavolo, ritornai nel mio mondo dei pensieri.
pensando al ragazzo dello smile.

"non me lo sono tolto dalla testa tutto il giorno" pensai appena uscito da scuola. un'altra giornata di merda.
guardai l'orologio 16.45
"è tardi"
ricordo che quel giorno corsi per metà città fini a casa mia.
arrivai davanti alla porta. sentivo i passi di mio padre e le sue partite di baseball a cui pensava tutto il giorno.

knock crik crack, girai le chiavi della porta.
il verme era lì, appoggiato al muro ad aspettarmi.

-Bentornato George~...
-....- non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi
- hai fatto il cattivo, pensavi che non mi sarei accorto sei soldi che mi rubi?... oh povero illuso. È il momento di una punizione piccolo-

si tolse la cintura e i pantaloni erano a terra.

⚠️TW:SCENA SESSUALE⚠️
skippate se volete

mi prese da un braccio e mi buttò sul divano.
mi fece male, strinse i miei fianchi.
era già duro. era un verme schifoso che si eccitava per tutto.

mi tolse i vestiti e nemmeno provai a fare resistenza. sapevo cosa mi aspettava e non potevo scamparla.
prese la cintura.
minacciandomi mi fece indossare uno di quei vestiti vomitevoli da puttana.

lo infilò dentro. era duro e faceva male, solo all'inizio. poi era piacevole. ma odiavo così tanto quell'uomo che mi limitavo al pensiero che lui fosse un altra persona.

ero appoggiato al divano, lui mi sbatteva violentemente.
il verme mi faceva schifo ma provavo comunque piacere e non riuscivo a fermare la mia voce.
era bello. ma allo stesso tempo lo odiavo.
prima mi appoggiò al muro e mi prese in braccio sostenendomi.
poi mi metteva a pecorella sul letto e mi faceva tante cose tanto schifose quanto eccitanti.

era già venuto più volte.
io ne avevo abbastanza ma lui era ancora duro. pensavo mi sfondasse.
si era superato, non mi aveva toccato per ben una settimana, adesso si stava sfogando sfondandomi.
come fossi un buco di carne e basta.

mi facevo schifo per averglielo lasciato fare, e per averci goduto.

corsi in camera mia. il mostro era sfinito sul divano e io mi sentivo violato.
andai nella doccia e accesi l'acqua.
feci uscire la sua sborra di merda. non ne potevo più.
e presi la lama sul mio comodino.
/ \||\|_\\
uno per mio padre, quel verme
uno per la scuola, dove tutti mi bullizzavano
un altro per aver goduto dal servizio di mio padre
un altro per il ragazzo del sogno.
e un altro perché mi andava.

/////SPAZIO DELL'AUTORE///////

ci tenevo a dirvi che non voglio sessualizzare nessuno.
semplicemente raccontare cose che succedono normalmente in questo mondo di merda attraverso una fanfiction.
non prendetevela, vi prego niente commenti su questa cosa.
non voglio sessualizzare perché mi diverte. anzi mi facevo schifo a scriverlo.

detto questo grazie per aver letto!
prossimamente nuovi capitoli

THE STRANGE WORLDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora