O core mio

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Pov Edoardo
Ciro già dorme mentre io mi trovo a scrivere una poesia per Sara e come mi ha consigliato la professoressa sto seguendo i miei sentimenti.
Sara non sa che al di fuori di qua ho una famiglia,una fidanzata incinta di cui lei non è a conoscenza.
Se tra me e lei nascerà qualcosa sarò costretto a parlargliene,purtroppo.
Non vorrei rovinare il rapporto che c'è tra me e lei anche se non so quale sia,so solo che quando sto con lei o cor mi mpazzisc.
Rileggo più e più volte la poesia,anche allo specchio. Non vedo l'ora di farla leggere a Sara,sono sicuro che le piacerà.
Pov Sara
Sono le 8:00 dì mattina ed ho appena finito di prepararmi la colazione.
Stamattina sveglia presto siccome il laboratorio è previsto la mattina.
Dopo aver fatto colazione vado a vestirmi.
Una volta pronta scendo di casa,mia mamma è uscita presto per andare a lavoro mentre mio padre sta dormendo è tornato alle 7 di stamattina.
Una volta arrivata a Nisida scendo dal pullman e mi dirigo verso l'ipm.
Come sempre c'è una guardia che mi accompagna in laboratorio.

Alle 10:30 inizia il laboratorio di ceramica.
Edoardo è affianco a me che modella l'argilla.
"guarda che non è mica pasta per la pizza" dico sorridendo continuandolo a modellare
"ma che pizza,io sto pensando a nata cos"
"ma allora ti piace il cuoricino" aggiunge guardando la collana che mi ha regalato,ormai la porto sempre con me non me ne separo mai
"tieni tengo una cosa per te" dice mettendosi in una posizione un po' come dire? ambigua
"la smetti?" dico delusa e pulendomi le mani
"ma che hai capito? c'ho un foglietto in tasca solo che tengo le mani sporche"
"ah" dico prendendo il foglietto dalla sua tasca
"ho scritto una cosa per te si chiama 'o core mio' ,ceh non è che parla di te l'ho scritta con il cuore però capito, vabbuó leggi"
Leggo la sua poesia e rimango sorpresa,non pensavo che uno duro come lui potesse scrivere queste cose così.
Ma forse l'apparenza inganna.
"è bellissima" dico sorridendo
"veramente fai?" mi chiede incredulo,annuisco
"mi raccomando però non lo dire agli altri sennò..."
"che fai? ti vergogni del tuo cuore? un'artista senza questo n'è niente" dico non lasciandolo finire di parlare
Nel tentativo di riconsegnandogli il foglietto le nostre mani si incrociano,i nostri occhi si incrociano e mi perdo in quel mare verde.
Abbasso la testa ricordando le parole di mia mamma anche se ho detto che non me lo toglierò dalla testa sento come se stessi tradendo la fiducia di mia mamma.

Una volta tornata a casa ceno e vado a stendermi subito sotto le coperte,oggi la giornata è stata più stancate del solito.
Mi addormento con sempre il pensiero di cosa starà facendo Edoardo in questo momento.

Pov Edoardo
È sera tardi e sto pensando a quello che ha detto Sara ed ha ragione.
Un'artista senza cuore non è niente.

Vado in sala comune con i ragazzi per giocare al biliardino,dove ci sono anche altri ragazzi.
Ciro va addosso al piecuro che stava giocando al biliardino.
"ra quant è ca sai iucá a flipper? lievt ra nanz o cazz ja" dice e il piecuro senza fiatare se ne va.
Alle 23:20 ritorniamo nelle celle e mi metto nel letto.
Il mio pensiero va subito a Sara,chissà cosa starà facendo.

Il giorno dopo mi sveglio,scendo dal letto e mi vesto.
Dopo aver fatto colazione con tutti gli altri ci dirigiamo in classe.
"qualcuno ha scritto la poesia per questo concorso?" chiede la professoressa
"professoré ma ancora che insistete con questo concorso? ca nisciun è ricchion" dice Totó
"ma perché ragionate sempre con questi cliché? volete farmi credere che nessuno ha un cuore?"
"professoré io un cuore ce l'ho infatti la poesía l'ho scritta" dico
"e nun so ricchion" aggiungo guardando Totó
"s adda semp vre Eduá" dice lui ridendo
"allora sentiamola"
"no,poi ve la lascio e ve la leggete con calma"
"no no no,tu l'hai scritta e tu la leggi"
"ja leggi" dice Totó facendo partire un coro da tutti
"mo basta!" urla Ciro sbattendo la mano sul banco facendo stare zitti tutti.
"V ata sta zitt,comm s chiamm sta poesij Eduá" mi chiede
"o core mio"
"e va faccela sentire che ti ascoltiamo tutti quanti" dice scandendo le ultime parole
"vogl chiagnere na lacrma,
nascunnut all' uocchi ro munn indifferente,
ca guard e s n va,
nun vogl parlá e nient perché ogni parola è solo rumore per chi nun vo capí.
E o core mio suspira me ric: nun da rett
parl cu me sultant e ij o stong a snti"

Finisco di recitare la poesia e mi giro attorno vedendo i volti convinti dei presenti e dei miei amici.
Chiattillo si alza e inizia ad applaudire seguito poi dagli altri.
"vabbuó ja grazie"
"ja grazie agg capit bast" dico ridendo quando continuano ad applaudire
"bravissimo Edoardo la tua poesia è bellissima ed è ancora più bella perché hai avuto il coraggio di leggerla davanti a tutti,io ve lo dico sempre date voce al vostro cuore. È lì la vostra ricchezza è il cervello che dovete educare,condividete le vostre esperienze,positive o negative che siano,avete fatto degli errori,ne farete altri,ma l'errore più grande sarebbe quello di tenervi tutto dentro da soli non ce la potete fare" e così termina la lezione

Ci dirigiamo al laboratorio di ceramica e già sento la voce della mia dolce Sara.

Pov Sara
Sono appena arrivati i ragazzi e anche il carico del materiale che avevamo ordinato.
"buongiorno agg purtat l'argilla" dice il fattorino
"ti do una mano" dico
"no è pesante,meglio se mi faccio aiutare ra nu uaglion" chiama un ragazzo ed io mi allontano
Che vuol dire? visto che sono una ragazza non posso scaricare cose pesanti?
Forse l'ha fatto per non farmi faticare molto,boh.

Ritorno a casa verso le 19:30 saluto i miei e dato che la cena è già pronta mi siedo a tavola e iniziamo a mangiare.
"come sta andando all'ipm?" mi chiede mio padre
"bene,il lavoro sta uscendo benissimo"
Una volta finito di mangiare vado in camera mia e mi metto il pigiama.
Mi metto nel letto e mi addormento quasi subito.
Domani sarà un'altra giornata impegnativa.

Mare Fuori|| Edoardo ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora