~vampire Hart~ (dabihawks)

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Un, due, tre
Un, due, tre

Un giro

E poi di nuovo

Un, due, tre
Un, due, tre

Corpi che si allontanano
Corpi che si avvicinano

Mentre una dolce melodia, accompagnava i giovani in un lento valzer...che avrebbe segnato il loro destino.


Era una tetra notte di luna nuova.
Il castello in stile gotico si confondeva con il cielo annuvolato, privo di stelle.
Alberi spogli e la nebbia tipica delle fredde giornate invernali accoglieva sulla soglia gli invitati, che solcavano la porta d'ingresso dell'abitazione sotto il truce sguardo di una serie di gargouille.

Ogni cento anni, il terrore si ripeteva, riportando alla luce la tradizione che si prolungava da ormai immemorabile tempo.

Ogni cento anni, nel buio della prima luna nuova, una creatura riapriva gli occhi ed aveva sete...sete di sangue.

Una maledizione vecchia di millenni, una leggenda, tramandata da voci, di chi, a  voluta del destino, era riuscito a fare ritorno

Una profezia

Puntuale, quando anche la luna si mostra nella sua più oscura verità.
Ogni secolo, finché il veleno della serpe non lo tradirà
Sulle note di una danza funebre, accadrà il misfatto
Ed in una lenta agonia si consumerà Il liquido scarlatto.
Finché quel giorno
del di festa
Si placherà
la sua sete funesta

Ed anche quel giorno, un gruppo di impavide persone, con coraggio, si recò a palazzo.
Come ogni volta, il conte aveva organizzato tutto.
Predisponendo per i suoi invitati un maestoso ballo in maschera.
Ancora nessuno era riuscito a rompere l'incantesimo.
Ancora nessuno era riuscito a soddisfare quell' insaziabile ragazzo.
Ogni cento anni quegli occhi blu cobalto si accendevano e nulla restava, se non un vago odore di ferro nell'aria e un sospiro di sollievo da chi poteva continuare a vivere.

Con gli anni che si susseguivano anche le rivolte si erano placate, per lasciare spazio alla disperazione, arrendendosi al destino, pregando di poter vivere solo un giorno in più.

Alcuni sostenevano che quando i canini penetravano il tuo collo, a livello della carotide, il dolore lasciava presto spazio al piacere, facendoti addormentare in un sonno eterno.

Altri, che non cera pena più straziate, del sentire la propria vita venir strappata e succhiata via dal corpo.

Ma queste erano solo dicerie, perché chi ha avuto l'onore di finire sotto quelle mani, sotto quelle labbra, non è mai tornato indietro per raccontarlo.

Un, due, tre
Un, due, tre

Un giovane ragazzo dai capelli biondi, e gli occhi dorati, che si intravedevano dalla maschera nera, ricamata con piume, osservava seducente il ragazzo di fronte a lui.
Se doveva morire, tanto valeva divertirsi.
Aveva sentito, che al conte, non importava in che modo avrebbe consumato il suo pasto e Keigo non aveva intenzione di sprecare quell'occasione.
Perciò, mentre i suoi piedi si muovevano coordinati, non perdeva occasione per rendere il suo ballo con la morte sempre più sensuale e coinvolgente.

Di fronte a lui, il vampiro dai capelli corvini, sorrideva apertamente, assecondando ogni movimento, mentre alcune gocce di sangue ricadevano sul completo bianco in netto contrasto con quello del giovane di fronte a lui.
Il biondino ci aveva messo poco a catturare la sua attenzione, con i suoi modi provocanti e lusinghieri, Dabi non si tirò certo indietro, quando dopo essersi staccato dal collo di una giovane dama, si presentó di fronte a lui, porgendogli la mano, chiedendogli l'onore di un ballo, che non rifiutò.

buon compleanno Dabi!!!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora