~hanahaki~ (shigadabi)

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Rosso.
era tutto quello che vedeva.
Nero.
Ormai non percepiva altro da giorni.
Blu.
Fanculo il blu...ormai neanche quello contava più nulla.

Shigaraki era piegato in due sul lavandino.
Sangue, intorno a lui non c'era altro, sul pavimento, sulla ceramica, davanti a lui, solo quel liquido scarlatto.
Silenzio, ormai nessun suono raggiungeva le sue orecchie, nemmeno gli infiniti colpi di tosse che raschiavano la sua trachea, nemmeno i coniati di vomito che si susseguivano uno dietro l'altro, nemmeno il bussare frenetico alla porta del bagno in cui si era chiuso, mentre anche la sua vista iniziava ad oscurarsi.
Nel lavandino un fiore giaceva al centro, coperto di sangue, una rosa, una rosa blu , mentre continui petali continuavano ad uscire dalle sue labbra ad ogni colpo di tosse.
Ferro, questo era il sapore che invadeva la sua bocca mentre l'ossigeno continuava a scarseggiare nei polmoni.

Ormai allo stadio terminale dell'hanahaki shigaraki si lasciò cadere al suolo, fra le mani un petalo azzurro venne accarezzato prima di essere strinto con cinque dita e ridotto in polvere.

S: "sarebbe mai cambiato qualcosa se te l'avessi detto?"

Shigaraki stava per chiudere gli occhi, ormai la vista era appannata e le figure indefinite.
Un bagliore blu si espanse per tutta la porta del bagno e una figura si avvicinò a quel ragazzo.
Un' ombra gli arrivò a pochi centimetri e si sentì sollevare dolcemente.
Blu
Di nuovo quel colore.

D: "perché non me lo hai mai detto?"

Con le ultime forze rimaste shigaraki allungò una mano e la posò dolcemente sul volto del ragazzo

S: "non avevo scelta, non era quello il mio destino, non potevo dirtelo"
D: "quindi sarebbe questo? È questo che vuoi? Game over? Non vuoi nemmeno provarci? QUESTO non sei tu Tomura, il ragazzo che conosco io non avrebbe mai permesso ad uno stupido fiore di vincere la partita...mai "
S: "Dabi..."

Era una fredda mattina di novembre quando l'incubo iniziò.
Quando con un colpo di tosse che gli mozzò il fiato in gola, il primo petalo uscì dalle labbra del ragazzo dai capelli bianchi.
Era una fredda mattina di novembre quando da lontano shigaraki vide hawks circondare con la propria ala le spalle del suo braccio destro.
Era inverno inoltrato quando la lega aveva iniziato ad espandersi, faceva freddo quando shigaraki aveva preso il controllo dell'armata della liberazione.
faceva freddo, ma non solo all'esterno perché da quando un certo pennuto era entrato in squadra non c'era verso che riuscisse a stare tranquillo, non si fidava e soprattutto gli dava fastidio come ronzasse sempre intorno a Dabi.
Ma non poteva dire nulla, era l'unica spia che avevano per rimanere in contatto con il mondo dei pro Hero e più quel pennuto si avvicinava a Dabi più sarebbe stato semplice per loro distruggere quella realtà.

I suoi occhi si spalancarono alla vista di quel colore sul suo palmo e con un moto di rabbia strinse con forza il petalo fra le dita riducendolo in polvere e gettandoselo alle spalle.

non aveva tempo da perdere, non poteva occuparsi di cosa facessero i suoi compagni, non poteva permettersi distrazioni di nessuno genere, soprattutto di quel carattere, non aveva tempo per rimarginare le sue ferite, figuriamoci se aveva tempo da sprecare per una malattia come l'hanahaki.

Shigaraki scoppiò a ridere nel vedere i granelli di polvere volare via nell'aria.

Sul serio? L'hanahaki? a lui? Colui che non aveva mai conosciuto nemmeno il significato della parola Amore? Colui che a soli sei anni aveva sterminato la sua famiglia? Colui che anche prima di quel tempo passava le sue giornata a piangere per colpa di suo padre?
E poi per chi? Shigaraki non era innamorato di nessuno, non poteva concentrarsi sui sentimenti, lui non poteva avere dei sentimenti, non più.
Il suo unico scopo era quello di aumentare il suo potere per poter realizzare il suo sogno e distruggere qualsiasi cosa avesse un nome.
Non c'era nulla da temere, non sarebbe stato di certo un fiore a fermare la sua grande distruzione, nemmeno, se quel fiore portava il colore dei suoi occhi.

buon compleanno Dabi!!!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora