4. How to FARSI i nuovi amici

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"Dove siete finiti?" la voce di Hongjoong al telefono era un misto fra preoccupazione e divertimento per la scena che era avvenuta sotto i suoi occhi.
"Ah, alla fine io e San siamo riusciti a scamparla" risposi ridacchiando per sdrammatizzare la situazione in cui ci eravamo cacciati poco prima."Ora dove siete?" "Siamo appena usciti dal retro del locale, abbiamo incontrato una persona e ci ha invitato ad andare con lui in un locale, ci raggiungi?" Non dissi nei dettagli chi fosse la persona perché non pensavo fosse importante al fine di convincere Hongjoong a venire, e difatti accettò subito. Tornai poco dopo dal Malo e San per avvertire che Hongjoong ci avrebbe raggiunto da lì a poco al locale.

"Possiamo sapere il tuo nome, anzi?" chiese San appena chiusi bocca. Guardai anche io il pugile curioso di come si chiamasse, ok il nome d'arte ma non pensavo che gli sarebbe andata sentirsi chiamare ovunque in quel modo. Il ragazzo dopo un sospiro (Perché sospirò non lo so) acconsentì con un cenno del capo.
"Mi chiamo Choi Jongho, e voi siete?" effettivamente neppure noi ci eravamo presentati, con un enorme sorriso strinsi la sua mano proclamando il mio nome ad alta voce, San invece se ne stava affianco a me a guardare incuriosito il ragazzo. 
"Hai il mio stesso cognome, ora vedi che siamo parenti" scherzò su dopo essersi presentato al ragazzo, il quale rise solamente senza commentare, invitandoci poi a seguirlo verso il luogo. 
"Non è che puoi andare a dire a chiunque abbia il tuo cognome quelle cose, è scortese. Sai quanti Choi ci sono in corea? Sono ai livelli di Jung e Kim, eh" Mi affiancai a San commentando la sua uscita, ma come risposta mi presi solamente un coppino che mi zittì per il resto della strada. 

Arrivammo a questo locale nel giro di un quarto d'ora di strada, io nel frattempo mi ero avvicinato a parlare con Jongho e tra uno sghignazzo e l'altro eravamo giunti a destinazione. All'entrata non ci chiesero neppure i documenti, solamente i bodyguard all'esterno salutarono Jongho con un profondo inchino e ci fecero passare davanti ad una fila infinita, fu soddisfacente come situazione.
"Smettila di sghignazzare, sembri un maniaco" mi fece notare San con una seconda pacca sulla schiena, ispiravo violenza a quel ragazzo!?
"La smetti di picchiarmi?" chiesi e lui negò con un'espressione seria in viso. 
Salimmo una lunga scala verso l'alto e alla fine ci ritrovammo in una saletta VIP al di sopra della pista principale. Sia io che San ci lasciammo sfuggire un grido stupefatto, credo che nessuno dei due fosse mai riuscito a metter piede in un luogo come quello e la nostra reazione poté solo che confermare. 
"Ma quanto sei ricco?" esclamai sovra pensiero dopo aver corso per tutta la sala ad ammirare ogni angolo ed oggetto al suo interno, stessa cosa fece San. 
"Mh, abbastanza, direi schifosamente ricco." 
"Ci fai una donazione?" chiese con aria seria San allungando le mani a ciotola verso Jongho, che rise solamente alla sua reazione.
"No, lui è un artista, potrebbe farti tutti quadri che desideri, il miglior pittore e street artist della corea, provare per credere!" buttai un braccio al collo di San guardando Jongho con il sorriso migliore che mi uscisse, ma lui ci guardò divertito come se fossimo i suoi due pagliacci personali, probabilmente era così per quella sera e mi andava anche bene, bastava che venissimo pagati a fine giro. 
"Siete così disperati di soldi?" chiese sedendosi su uno dei divanetti di velluto, prendendo in mano uno dei cocktail ben disposti sul vassoio. 
"Chiunque non sia te è disperato!" commentai sedendomi di fronte a lui prendendo da bere. 
"Posso chiederti una cosa?" San si sedette affianco a me appena a Jongho gli diede via libera di parola. 
"Perché fai gare clandestine se sei così ricco?" 
"Non lo so, forse sono solo viziato, no?" rispose tranquillamente bevendo ed io la trovai una risposta più che onesta. 
"Mi diverte, e poi i soldi per me non sono un problema, quindi anche se vincessi o perdessi nelle scommesse non mi cambierebbe molto, mentre fare a cazzotti è soddisfacente, mi sdoga un po', può essere definito il mio hobby" 
"Anche io voglio avere un hobby così, senza preoccuparmi dei soldi" borbottai interdetto dalla sua visione, Jongho rise e San girò gli occhi.
"Ce l'hai ed è rompermi i coglioni"
"Oi! Sei tu che si è incollato a me in questo viaggio, che vuoi?" lo ammonii abbassando il tono di voce per farmi grosso, ma non servì a molto. 
"Siete in viaggio?" chiese entusiasta Jongho, mettendosi sull'attento per quel discorso. 
"Si! o meglio, io sto fuggendo dai debitori di famiglia, San non so che sti cercando di fare, credo di farsi un nome boh" 
"Artista itinerante!" disse fiero il ragazzo al mio fianco drizzando la schiena, in viso aveva un'espressione stranamente soddisfatta e fiduciosa sul suo futuro.
"Mh, intrigante, dove siete diretti?" la sua domanda mi spiazzò, onestamente non lo sapevo e non ci avevo ancora pensato, mi voltai verso San in cerca di risposta ma lui alzò le spalle. 
"Ci andrà bene il primo bus o treno economico che troviamo." 
"Siete davvero così a corto di soldi?" 
"No, è diverso: NON abbiamo soldi" chiarii tirando le labbra in un sorrisetto realista, bevendo subito dopo gli ultimi sorsi del drink. 
La discussione su quanto fossimo nella merda io e San andò avanti ancora per qualche tempo, non capii come, ma finì comunque per bere un bel po'.

How to run away from the mess u made ‹ Woosan ›Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora