Amortentia

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Hermione fu svegliata la mattina dopo con un bussare alla sua porta.

"Oi Granger, il tuo maledetto uccellino sta strillando alla mia finestra!"

Le parole di Draco si posarono su di lei mentre sbadigliava e si sedeva sul letto, i suoi occhi annebbiati e appesantiti dal sonno agitato della notte prima. Sbadigliò di nuovo e si trascinò fuori dal letto, aprendo leggermente la porta per fissare il mago biondo.

Non era stato nella suite quando è tornata a tarda notte dalla biblioteca e aveva la sensazione che Theo l'avesse lasciata per raggiungerlo ovunque fosse andato.

"Che cosa? Non ho un gufo"

I suoi occhi argentati scrutarono il suo corpo e lei si rese conto con un leggero rossore che era in una sottoveste di seta nera, il tessuto aderente alle sue curve, senza lasciare nulla all'immaginazione. Draco si schiarì la gola, distogliendo lo sguardo dalla distesa di pelle esposta sulle sue spalle prima di fare un cenno dietro di lui.

"Beh, c'è un gufo che fischia alla mia finestra e sono abbastanza sicuro che non è qui per me dato che nessuno della mia famiglia possiede un uccello dall'aspetto così comune."

Hermione alzò gli occhi al cielo al suo sarcasmo prima di allacciarsi la vestaglia e legarsela intorno alla vita prima di seguire Draco nella sua stanza.

Neanche lei si era resa conto della sua mancanza di abbigliamento. Cercò di non restare a bocca aperta mentre notava il suo torso nudo e il suo culo molto attraente in nient'altro che un paio di pantaloni neri attillati. Leggeri muscoli della schiena si contrassero mentre si allungava, le braccia alzate sopra la testa e lei avrebbe potuto giurare di averlo visto sorridere mentre lo sfiorava per entrare nella sua stanza. Sapeva che lo stava controllando. Si gettò i capelli sulle spalle in un gesto disinvolto mentre si avvicinava alla finestra, vedendo un gufo familiare.

"Edvige!" Sussultò per la sorpresa. Aprì il chiavistello della finestra e si allungò avidamente per accarezzare il bellissimo gufo bianco delle nevi.

Edvige tubò e le mordicchiò delicatamente il dito, poi sollevò la gamba. Slegò una busta color crema con il suo nome sopra prima di dare al gufo un altro buffetto in testa.

"Mi dispiace, non ho niente in questo momento, ma sarò meglio preparata la prossima volta". Edvige chinò la testa come per accettare le sue scuse prima di decollare nel cielo mattutino, le sue ali che la spingevano sempre più lontano dal castello.

Hermione guardò la lettera nelle sue mani e la girò, grata che fosse almeno una normale corrispondenza e non un urlo. Si avvicinò al punto in cui si trovava Draco sulla soglia e poi lo sfiorò, i suoi pensieri si muovevano di un miglio al minuto.

"Naturalmente l'uccello era di Potter. Assolutamente strabiliante, anche il suo dannato gufo non riesce a consegnare la posta correttamente" mormorò Draco mentre fissava la finestra vuota della sua camera da letto.

Lei lo guardò accigliata, infilando la lettera nella tasca della vestaglia. "Oh, non essere così irritabile."

Le sue sopracciglia si inarcarono ei suoi occhi grigi si strinsero sulla strega di fronte a lui.

"Vuoi parlare di essere irritabile, Granger? Mi hai ignorato per quasi tre giorni e questo è stato solo prima di rubare il mio whisky infuocato, per la seconda volta potrei aggiungere. E poi mi hai pizzicato il braccio, che tra l'altro, a che cazzo serviva quello?" Incrociò le braccia sul petto nudo, le cicatrici di Sectumsempra che spiccavano sulla sua pelle pallida.

The Slytherin Princess |Traduzione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora