Capitolo 14

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Tre test per quattro coppie, come in un giallo di Agatha Christie i colpevoli si erano dichiarati, così Kika e Tancredi, dopo aver scatenato il panico tra tutti gli inquilini della casa, la mattina del primo dell'anno avevano fatto un annuncio importante. In un'altra circostanza avrebbero aspettato qualche altra settimana prima di spargere la voce, ma le cose non erano andate come avevano previsto. Kika il giorno prima aveva fatto un test di gravidanza, giusto per togliersi uno scrupolo, perché, nonostante fosse un loro desiderio, ci stavano provando da pochissimo e non le sembrava possibile che fosse successo così presto, lo aveva fatto con Martina, convinta che sarebbe stato negativo. Quelle due lineette l'avevano spiazzata, ma dietro consiglio dell'amica aveva proposto a Tancredi di farne un altro insieme, così aveva chiesto a Giulia se potesse comprarglielo mentre erano in viaggio. Tancredi sembrava averla presa bene, aveva subito tirato fuori il prospetto Excel che aveva preparato per un'ipotetica gravidanza e mentre tutti lo ascoltavano come se stesse parlando di un investimento imprenditoriale, Kika lo guardava innamorata come sempre.

Luca, nel frattempo, aveva trovato quel primo test nel loro bagno, aveva dato per scontato che fosse di Martina ed era andato subito in agitazione; quando Martina si era trovata a dirgli la verità si era anche guadagnata il diritto di prenderlo in giro almeno per un mese, per aver pensato che sua moglie, un'ostetrica che lavorava tutta la settimana in ospedale, si potesse ritrovare a fare un test in uno chalet di montagna come in Sedici anni incinta.

Sangio e Giulia, invece, avevano accolto quella notizia con gioia, quella mattina erano immersi in una nuvola di amore e complicità, se possibile anche più impenetrabile del solito.

Gli unici che ne erano usciti veramente male erano Chiara ed Evandro. Lei la sera prima era rimasta a lungo su quel divano, quando era rientrata in camera lo aveva trovato addormentato e aveva preferito non svegliarlo. La mattina poi non avevano parlato molto, la notte invece di distendere la situazione aveva amplificato tutto e ognuno di loro, temendo forse di dire la cosa sbagliata, aveva preferito rimandare il confronto.


Quando erano tornati a Roma, Chiara gli aveva fatto capire che avrebbe preferito tornare a casa da sola ed Evandro non era riuscito ad insistere, voleva parlarle, chiarire e chiederle scusa, ma lei sembrava essersi chiusa, non era abituato a vederla così e soprattutto non era abituato ad insistere, così aveva pensato di lasciarle un po' di spazio, mentre cercava le parole giuste per scusarsi.

Dopo una settimana quello spazio era un burrone in cui precipitare e quel silenzio era diventato assordante, ma nessuno dei due sembrava intenzionato a cambiare la situazione; l'unica che voleva fare qualcosa era Giulia, che aveva organizzato una cena da lei per festeggiare il compleanno di Sangio e tentare di farli parlare.

Evandro si stava preparando per andare a quella cena, era la terza volta che si avvicinava alla porta per uscire, poi tornava indietro, si cambiava la felpa o il maglione e poi si riavvicinava all'ingresso, come se una decisione sull'abbigliamento potesse cambiare le cose, alla quarta volta Arianna sbucò dalla cucina, masticando un panino, e lo bloccò.

-Mi stai facendo venire il mal di mare –

-Mi sono solo cambiato il maglione –

-Sì quattro volte. Hai litigato con Chiara? – non gli aveva chiesto niente, ma da quando era tornato aveva notato qualcosa di diverso nel suo umore.

-No, non abbiamo litigato –

-Allora che hai combinato?

-Perché pensi che abbia combinato qualcosa io?

-Perché se avesse combinato qualcosa lei l'avresti già perdonata e rincorsa, invece per qualche motivo non avrai perdonato te stesso e ora sei in crisi perché non sai che fare e temi di peggiorare la situazione – fu la sentenza di Arianna, pronunciata prima di dare un morso al suo tramezzino.

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