finalmente riuscii a chiudere una delle due enormi valigie che avevo fatto, fortunatamente il viaggio Milano-Sicilia lo avrei svolto in macchina, quindi potevo abbondare con le cose da portare, perché lo spazio in macchina c'era.
portai giù dal letto la prima valigia, di un colore grigio scuro con un lucchetto giallo con la scritta "guardare ma non toccare" e la riposi vicino al l'armadio. presi la seconda valigia -che era poggiata sempre sul letto- nettamente più piena della precedente e provai a chiuderla.
non ci riuscii, così decisi di sfruttare mio fratello.
<<DAVIDD>> urlai forte per farmi sentire.
<<Lele, che vuoi? perché urli? >>disse varcando la porta della mia camera. aveva indosso una tuta nera della Nike e una maglietta rossa- credo sempre Nike- a maniche corte, la quale gli fascia perfettamente il Busto.
mi ripresi dal mio stato di trance e risposi <<mi serve una mano a chiudere la valigia>> sbuffó, e poi disse al telefono <<ti richiamo, mia sorella ha bisogno d'aiuto>> e chiuse la chiamata, procurando quel bib bib che per qualche secondo si propagó all'interno della stanza.
<<non ti chiuderò la valigia a gratis>>si avvicinò a me con tono di sfida.
<<altrimenti>>
<<te la vedrai con me>>continuò alzando il mento in simbolo di superiorità
<<non oserest->>non feci in tempo a terminare la frase, che mi prese e mi scaraventò nel lato libero del letto, iniziando a farmi il solletico.
<<brutto bastardo>>riuscii a dire tra una risata a l'altra. si fermò di colpo e mi tirò a sedere, mi mise le mani sulle spalle e mi domandò <<cos'hai appena detto? chi ti ha insegnato queste brutte parole? >>
<<ma tu sei scemo forte! >> dissi tirandogli uno spinta, che non lo smosse di mezzo centrimeto
<<me le hai insegnato tu queste brutte parole>> continuai scimmiottando la sua voce sulle parole "brutte" e "parole"
<<io? ma sei io non dico mai le parolaccie>>aggiunse convito
mi alzai dal letto e affermai <<smettila di sparare stronzate, muoviti a darmi una mano a chiudere sta valigia>>
si alzò anche lui, e con uno scatto felino raggiunse la valigia blu scuro.
<<no, ma dico facevi prima a portarti pure l'armadio, tanto a sto punto. quante cose non hai portato 3?4?>> prese una maglietta che era sul comodino e mi guardò accigliato
<<smettila David, volgliamo parlare delle tua di valigia? >> domandai un sorriso fiero sul volto
<<nono va ben così>>
<<ecco, quindi adesso, per favore me la chiudi e me le porti entrambe sotto>>dissi facendo gli occhi dolci
<<agli ordini capo>> e fece il soluto militare.
scesi le scale e mi recai in cucina, dove trovai mia madre a bere il suo solito caffè. diedi un'occhiata all'orologio e notai che erano le 9.15, cioè significa che da lì a poco saremmo partiti.
<<hai fatto la valigia? >>
<<si, tranquilla>>tre ore dopo, in macchina
mi sento ricevere diversi colpi sul mio braccio sinistro e, un po' scombusa, apro gli occhi constatando che l'artefice del mio risveglio è quello stupido di mio fratello
<<buongiorno fiorellino>>esclama
<<mmh>>è l'unica cosa che riesco a dire, poiché appena mi sveglio da una bella dormita ho bisogno almeno di 15 minuti per capire dove sono e perché.
<<scendi? siamo all'autogrill>>
annuisco con la testa, e inizi a cercare le mie scarpe, buttate da qualche parte nell'auto. trovato il mio bottino, scendo dalla macchina insieme a David e ci rechiamo all'interno della struttura, dove sono già presenti i miei genitori intenti a bere un caffè.
svoltiamo in un piccolo corridoio dove ci sono i bagni maschili e femminili. finito tutte quello che dovevo fare, mi guardai allo specchio e notai che avevo i capelli tutti spettinati, così rifeci la codo alta e uscii dalla toilette, dove trovai David ad aspettarmi, mente messaggiava con qualcuno -credo una ragazza- poiché aveva un sorriso da ebete sul volto.
<<ho finito, possiamo andare>>lo richiamai sventolandogli una mano davanti.
<<si..ok..andiamo>>
<<con chi stavi messaggiando?>>
<<con nessuno, lascia stare. sali in macchina>>mi disse, poiché eravamo già usciti dall'autogrill.
mi riaddormentatai, e mi svegliai solo per cena, mangiai un panino, guardai una serie e mi riaddormentatai, per poi svegliarmi la mattina
<<dove siamo>>chiesi con la voce ancora impastata dal sonno
<<stiamo salendo sul traghetto, sono quasi le 10:00>>
presi il mio telefono e scrissi a Karola, mia cugina.messaggio a:karoo
Karo, stiamo salendo sul traghettomessaggio da:karoo
sono dalla nonnauscii da l'applicazione di WhatsApp e andai su Spotify dove feci partira la mia Playlist preferita, e ascoltai la musica tramite le cuffiette.
non ci feci caso, e mi addormentai.qualche ora dopo
<<lelee, sveglia siamo arrivati>>mi svegliò mio padre
<<mmh, si.. arrivo>>
scesi dalla macchina ancora assonnata, subito il fantastico sole della Sicilia mi riscaldò, e mi sentii finalmente nel posto giusto, al momento giusto.
entrai nella villetta dei miei nonni, attraversai il giardino, e notai le piante sempre curate - mia nonna ci teneva molto- raggiunsi una porta in legno, con la rispettiva chiave, la gira all'interno della serratura ed entrai, in quel posto che fin da piccola per me ha significato pace e felicità.
un adore di agrumi, mi solleticò le narici, e un sorriso nacque volontario sulle mie labbra.
quella casa non era cambiata di una virgola - non che fossi mancata per tanto tempo, l'ultima volta che sono stata qui è stato natale - appena si varca la porta, ci si trova davanti in grande salone, con un divano in pelle bianca, e due poltrone, una tv messa perpendicolarmente al divano, e dietro quest'ultimo si trova un grande tavolo, con a desta una cucina - poco utilizzata - e sulla sinistra si apre un piccolo corridoio con a desta una camera da letto, dei miei nonni, e dal lato opposto, uno studio.
alla fine del del tavolo, c'è una porta con al suo interno un bagno, e leggermente più avanti si può accedere al garage, dove si trovano anche delle scale per salire al piano superiore, predisposto su per giù allo stesso modo, con la differenza che al posto dello studio c'è uno sgabuzzino, e ci sono molte più camere
<<amore di nonna, vieni qui! >>spunto mia nonna e mi strinse a se, quasi fino a farmi soffocare.
<<mi sei mancata nonna>>le dissi sincera <<anche tu lele, anche tu>>
<<karola? il nonno? >>
<<karola è sopra, mentre il nonno è in campagna. torna tra poco>>
<<ok, salgo sopra allora>> e mi incamminai verso le scale, lasciando alle mie spalle i miei genitori intendi ad abbracciare la donna di casa.
trovai karola a messaggiare con qualcuno, probabilmente Tommaso.
<<ei scema! che dice Tommy>>attirai la sua attenzione su di me, e scimmiottai malissimo la sua voce, sulla parola 'tommy', cosa che lei si accorse poiché iniziò a ridere
<<allora, uno io non parlo così. e punto due, come sai che stavo scrivendo con lui? >>
<<ma ti sei vista? quando parli con lui sembri una tredicenne in presa agli ormoni>>la presi in giro
<<che sei stupida! comunque dov'è tuo fratello? >>mi domanda
<<è sotto, tra un po' parte per fare quella cosa di basket. sta via due settimane>>
<<ah, sisi vero, me ne avevi parlato>>
<<vabbè, scendo, lo saluto e ti racconto una cosa>>
<<chi riguarda? >>
<<Federica, Ilaria e Giorgia>>
feci una faccia perplessa e annuìquelle ragazze sono strane, me ne sono accorta tardi, ma me ne sono accorta.
mi accorsi solo successivamente che karola mi avesse abbracciato. ricambia un po' impacciata l'abbraccio, e sussurai un 'mi sei mancata'
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11 luglio
ChickLitdue poli opposti che si incontrano, e solo quando avranno scoperto il bello dello stare insieme, riusciranno a capire la difficoltà nello stare distanti. in realtà non era nei loro piani innamorarsi di qualcuno così presto.. ma poi si sono conosciut...