Prologo

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21 ottobre 2010- 22:29

La ragazza sedeva da sola mentre i suoi occhi vagavano per il grande salotto. Sua madre era fuori quella sera, come sempre. Era una sensazione ormai ben conosciuta a lei; rimanere da sola in un immenso spazio vuoto. Si sentiva spesso in quel modo,quando sua madre non era a casa o quando era a scuola, quindi ci era abituata. Avrebbe voluto tanto chiamare un amico...se solo se ne avesse uno. Si guardava intorno mentre la tv era accesa di fronte a lei. Trasmettevano i soliti schifosi teen shows che davvero non sarebbero dovuti essere trasmessi al pubblico, ma a lei non importava. Di solito non guardava la tv su quel enorme schermo, ma ogni tanto le piaceva sentirla in sottofondo. Le faceva pensare che avesse davvero compagnia e che qualcuno la ascoltasse e si interessasse a lei.

Rabbrividí ai suoi pensieri,rimproverandosi mentalmente. Si sedette sul morbido divano, scuotendo la testa e borbottando cose brutte ad alta voce. Si ripeteva che doveva smetterla di essere così ingrata. Pensava sempre a quanto potesse essere bello se avesse delle persone intorno che si interessassero di lei, ma odiava pensarci. Come poteva mai sentirsi male per se stessa? Come poteva mai pensare di sentirsi vuota quando aveva assolutamente tutto?
Esatto: assolutamente tutto. Tutto quello che una ragazza della sua età potesse volere: una grande casa, i vestiti più belli, il miglior telefono, una Lamborghini pronta per lei per quando finalmente avrebbe preso la patente, tasse scolastiche già pagate..
Onestamente cosa avrebbe voluto di più? Aveva cose materiali molto costose che avrebbero reso alcuni o addirittura tutti invidiosi di lei. Sapeva che le persone erano gelose delle cose con cui sua madre la viziava, ma non capiva il perché. "Skylar, vuoi questo? Ti comprerò questo, questo e quello" e "Oh Skylar, compra qualsiasi cosa vuoi, non mi importa".
'Non mi importa'. Le diceva sua madre. E anche se la ragazza sapeva cosa volesse dire, quelle parole facevano comunque male. Crescendo, aveva avuto tutto ciò che voleva. Sempre, da quando tutto quei soldi erano stati dati a lei e a sua madre dopo che al padre fu proibito aver la custodia di sua figlia, dopo tutti quegli anni che sua madre aveva passato a lavorare duramente, avevano ottenuto più che abbastanza. Avevano tanto di cui non avevano bisogno. Quella grande casa ospitava due persone molto asociali e un'abbondanza di denaro che sarebbe potuto andare in beneficenza o dato a qualcuno. Si...qualcuno che ne avrebbe davvero tratto vantaggio.

Sua madre lavorava ancora sodo, la ragazza non ricordava l'ultima volta che aveva avuto una vera conversazione con sua madre. Entrambe non erano mai state brave a cominciare un discorso...e non avevano la capacità di fare conversazione con persone al di fuori di quella casa.

Ci aveva sempre pensato, a che serviva aver tutto quello che poteva mai desiderare se non c'era nessuno con cui condividerlo? Non aveva più un padre e quasi quasi neanche una mamma, nessun fratello e nessun amico. Aveva un sacco di cosa...ma non aveva persone.
Le persone e gli oggetti erano due concetti ben diversi: le persone avevano veri sentimenti e vere emozioni...mentre gli oggetti, beh, non avevano molto significato.

Qualcuno poteva pensare che avere molti soldi, vestiti e cose strane rende una persona felice...ma la realtà era diversa, tutto ciò faceva sentire la ragazza sola. Sarebbe dovuto essere grata per quello che aveva, ma tutto quello che poteva provare era una continua solitudine. Questa sensazione le restava addosso come un adesivo; si avvolgeva intorno a lei senza lasciarla andare. A volte si chiedeva chi fosse più vuota: la casa o lei. E per quanto provasse a farsi degli amici, o a dimenticare non ci riusciva. Non poteva evitare di sentirsi sola e non poteva evitare la mancanza di libertà.

'Cos'è la libertà' era una domanda che si poneva spesso, e ancora non aveva trovato una risposta. Era fare cose da soli? Farsi valere? Doveva esserci un significato più profondo per il concetto 'libertà', ma lei ancora non l'aveva trovato. Era giovane, ciò nonostante si sentiva persa.

Burn [a.i] Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora