L'inizio: Aya

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"Sono Aya Spencer, sono una ragazza ambiziosa, e da grande voglio seguire il mio sogno: Diventare una Game Designer." Citava il tema, ritrovato tra un paio di antichi oggetti familiari sotto ad un mobile con più anni di me. Ricordo ancora i tempi in cui volevo fare il lavoro a cui ambivo, seguire il mio cuore, ovunque mi portasse, ma purtroppo non tutto ciò che sogniamo è possibile. Così ho parlato al mio attuale ragazzo, Henry, che mi ha risposto con tono freddo, quasi svogliato di essere qui con me. Henry è un bel ragazzo, capelli lisci, occhi verdi, simpatico, amoroso, gentile, ma non credo sia il ragazzo che voglio al mio fianco per tutta la vita. Lui è stato il mio primo ragazzo serio, la prima infatuazione a 15 anni, quello che ho sentito come l'amore vero. Non sono ancora sicura, ma dopo un po' la relazione tra due persone diventa un abitudine per forza, e rimane amore se l'attuale compagno permette al tuo livello di ossitocina di rimanere elevato, nonostante gli anni passati insieme. Il mio livello di ossitocina affianco a lui è pari a zero purtroppo, ma credo che due persone sono fatte per stare insieme solo se si completano a vicenda, e lui non mi completa. Ora mi sono rotta, glielo dico, gli dico tutto ciò che non ho mai avuto il coraggio di rinfacciargli, lo prendo da una parte, lo chiudo tra due pareti, e vediamo se viene ad implorarmi scusa. Purtroppo, a meno che non mi innervosisco, non sono brava a ferire le persone, ancora queste cose non gliele ho dette, ma la goccia sta per straboccare, manca veramente poco. Henry si alza, mi dice che deve andarsene per aiutare sua madre a casa a fare le faccende, ed ovviamente ci passerei male se gli dicessi di no, ma lui questo lo sa. Lui sa di essere uno sfigato, che l'unica cosa a renderlo felice sono la sua PlayStation 4 e la bici da 1500 euro. Lui lo sa che non può mentirmi, a me nessuno ha mai mentito, sua madre non tocca una scopa dal 2002 e ora fa le faccende di casa. Lui non ha mai toccato una granata, e ora aiuta sua madre. Sono pensieri cattivi, e in fondo dovrei fregarmene, così credo, ma cosa ci guadagno a stare sotto ad un ragazzo che se ne va per stare con i suoi amichetti, di dieci anni più piccoli, a giocare per strada e farsi notare? Assolutamente niente. Eppure, eccomi qui, come una scema, ad osservare il mio ragazzo scendere dalle scale di casa mia con la bicicletta, quasi inciampando, col mio vicino di casa anziano ad inseguirlo con in mano il suo bastone, perchè le scale si scendono a piedi. Saluto Henry prima dell'angolo dove si trova il cancello, e lo osservo piano piano andare via. Visto che ormai il mio ragazzo se n'è andato, potrei andare a fare un giro in motorino di nascosto. Mi sono dimenticata un piccolo dettaglio di noi: Questa relazione è tossica anche per  la gelosia morbosa, dove lui può girare con i suoi amichetti di 11 anni, mentre io me ne devo stare in casa perchè "le mie amiche potrebbero non essere femmine". Purtroppo, i prosciutti che mi coprono gli occhi evitano che io mi opponga alla cosa. Il tradimento è un argomento veramente interessante, che ancora devo capire a fondo, perchè è sbagliato baciare un altro ragazzo, ma potrebbe essere giusto, perchè non c'è alcun male in amicizia. Ho ancora le idee molto confuse, ma credo che se il mio ragazzo dovesse mai tradirmi non avrei il coraggio di lasciarlo per questo motivo. Sono confusa.

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