○L'ascesa del clan dei mori○

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Nel periodo che va dal quinto al terzo millennio p.F i proto-katzenesiani migrarono dalle loro terre d'origine arrivando a dominare il continente di kaseria, nella maggior parte dei casi sottomettendo le popolazioni autoctone e relegandole ad un ruolo secondario nella vita politica e sociale.

Mappa delle popolazioni di Kaseria nel 3200 p

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Mappa delle popolazioni di Kaseria nel 3200 p.F alla fine dell' invasione katzenesiana del continente.

La presenza dei Mori nell'istmo di Fluver è stata più volte confermata risalire al 3600 p.F, si stabilirono in quella che è oggi conosciuta come Piana di Auremia e nell'isola di Aurealia, il territorio da loro occupato era però diviso in clan familiari e per questo risultarono deboli agli occhi degli Arangi che nel 3580 p.F sconfissero i Mori d'Aurealia portando i sopravvissuti ad emigrare nella piana di Auremia.

Questo aiutò i Mori a resistere alla futura occupazione da parte degli Jasi della piana d'Auremia nel 3573 p.F, che riuscirono a riconquistare grazie agli uomini venuti dall'isola di Aurealia, portatori della lavorazione del ferro.

Dopo l'invasione degli jasi i Mori iniziarono un processo di unificazione in funzione anti-flumeniana, il territorio restava ancora spezzettato in vari clan ma i capi-clan si impegnarono ad agire in maniera coesa in caso di attacchi esterni.

Questo processo di unificazione portò 4 clan al ruolo di capi dell'alleanza:
Il clan Sylchis
Il clan Necre
Il clan Moresia
e Il clan Acheora

Questi clan divennero quindi le guide dell'alleanza che riuscì a respingere tutte le future invasioni dei flumeniani.

Nel 3400 p.F con l'indebolimento delle tribù Flumeniane le fondamenta dell'alleanza iniziarono a vacillare e i capi clan si riunirono per stracciare il contratto di alleanza condannando i Mori ad un altro periodo separato e piagato da guerre interne.

Ma subito dopo l'annullamento dell'alleanza Kaesar il corvino un piccolo capo-clan si fece spazio nella società Mora sconfiggendo il clan Acheora uccidendone il capo e prendendone i possedimenti.

Forte dell'Autorità e dello status ottenuti dalla conquista costrinse i vecchi capi-clan a riunirsi insieme ai loro vice per riconoscerlo come capo-clan degli Acheora ma ne approfittò, li assassinò e diede il potere in mano ai loro vice che gli giurarono fedeltà come capo dell'intera popolazione Mora.

Una volta consolidato il potere e aver inglobato tutti i clan nell'unico Clan dei Mori il vero piano di Kaesar si rivelò.

Nel 3389 p.F infatti mobilitò l'intero esercito moro(che si dice contasse più di 30.000 effettivi) contro gli Aranji che reduci delle devastanti conseguenze della guerra delle carpe crollarono senza alcuna resistenza conservando grazie alla loro flotta solo i loro possedimenti insulari.

Toccò poi agli Jasi che crollarono con altrettanta facilità perché allo stesso tempo impegati a nord dagli Atterriani.

Infine Kaesar si rivolse ai Blaesi che nonostante l'aiuto ricevuto dai vanasu dopo 5 anni di guerra caddero sotto le cariche dei carri Mori.

Di queste guerre non sono arrivate a noi le battaglie, molto probabilmente a causa della facilità con cui conquistarono quelle che prima erano le potenze egemoni dell'istmo, ma abbiamo un piccolo scritto di un autore Blaesiano che descrive l'entrata trionfante di Kaesar a cavallo nel delta del Belue.

"Ed eccolo lì Caesario il capo de le bestie corvine che forte e barbaro e violento ed equestre entra nelle venerabili acque del padre nostro belue sporcandolo del sangue de li fratelli che hanno difeso la patria fino a spirare nelle acque celesti"

La conquista terminò nel 3380 p.F con la firma di un trattato di pace con i vanasu che riconoscevano ufficialmente il dominio dei Mori sull'istmo di Fluver.

Le molte terre conquistate furono divise tra i capi-clan che fondarono una dittatura tetrarcale in cui i 4 tetrarca avevano potere assoluto sul loro territorio ma dovevano convenire ogni qualvolta si manifestava un problema esterno.
La tetrarchia era divisa in:
Tetrarcato di Jasia che comprendeva i territori del bassopiano Flaviano
Tetracato di Moria che comprendeva i territori della piana di Auremia
Tetrarcato di Arangenia che comprendeva I territori degli Arangi
Tetrarcato di Blasia che comprendeva I territori dei Blaesi.

Iniziò così il periodo della "dittatura mora" che durerà dal 3380 al 3223 p.F

Territori occupati dalla tetrarchia dei mori al suo apice nel 3300 p

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Territori occupati dalla tetrarchia dei mori al suo apice nel 3300 p.F


Dopo la conquista delle tribù Flumeniane i Mori iniziarono consolidare il loro potere sotto la guida dispotica di Kaesar che si dedicò per tutta la sua vita alla sottomissione e all'eliminazione tattica dei flumeniani, che diminuiranno drasticamente fino a diventare una minoranza maltollerata dai mori.

Alla morte di Kaesar il potere si fratturò ma i tatrarchi decisero di rimanere uniti.

Nel 3350 p.F il tetrarca di moria riuscì a strappare l'isola di Aurealia agli aranji grazie all'aiuto della minoranza Mora presente sull'isola lasciando sotto il controllo arangese solo le isole d'aran e l'isola di Aquelia.

Nel 3300 p.F il tetrarca di Blasia supportò la ribellione delle popolazioni acrine dell'arcipelago Cerele contro l'élite Blaesiana portando gli Acrini Cereli alla vittoria e all'eliminazione di molti Blaesi dell'isola.

Sono arrivate a noi anche  testimonianze di battaglie contro gli Atterriani a nord e il popolo Ronn a sud ma sono di trascurabile entità e non portarono a significanti  lasciando i confini come zone franche contestate tra le popolazioni e non come veri e propri confini politici.

In questo periodo la cultura Mora raggiunse il suo apice, infatti arrivarono a noi molte "opere" come statuette di veneri della guerra e altre divinità rappresentanti divinità della natura, erano anche presenti le loro versioni dei flumi chiamati "Filuruvi" le cui storie venivano a quanto pare cantate durante i banchetti dopo cacce abbondanti.

Canto Moro intitolato
"I deboli Flumeniani"

"E i possenti filuruvi
Si prostrarono a noi
li nutrimmo del sangue dei loro deboli figli
Soddisfatti ci donarono acqua e grasse carpe
E le fertili terre dei vecchi flumeniani
Che ai nostri figli daranno ricchezza per generazioni e generazioni dopo di noi"

Qui viene raccontato come i Filuruvi abbandonarono i "loro vecchi figli" (i flumeniani) e che invece benedirono e si rivolsero ai Mori per essere venerati e ricevere i loro sacrifici affamati di sangue.

Questo è uno dei pochi canti a noi venuti in cui si può notare la natura rude e selvaggia dei Mori un popolo di guerrieri e cacciatori che occupò il trono dei Flumeniani come dominatori dell'istmo di Fluver.

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