Ciao, io sono Rose, ho 16 anni, vivo in Pisa e questa è la storia di una delle persone più importanti della mia vita, questa è la storia di.....
*MAMMA*:Sin da piccola gli è stata diagnosticata una malattia(la menengite)una malattia che colpisce l'apparato nervoso. La sua infanzia l'ha passata interamente negli ospedali, era continuamente sotto osservazione, fino alle mia età (16 anni) quando la dimisero. Fortunatamente non è portatrice di handicap come nella maggior parte dei casi,ma passando tutti i giorni negli ospedali non si è mai potuta veramente godere la propria infanzia. Andare a scuola come gli altri bambini, imparare a leggere,a scrivere,beh sono cose che malgrado tutto non ha mai potuto fare ed è un po una missione impossibile farlo ora che ha quasi 40 anni, di fatto lei attualmente è analfabeta, forse sin da piccola non hai mai creduto in se stessa e/o nelle sue capacità, perché nemmeno quando la dimisero volle continuare gli studi da dove li aveva lasciati,ma probabilmente non l'ha fatto per sola vergogna, una ormai ragazzina di 16 anni ancora alle elementari è una cosa abbastanza strana,anche spiegata la situazione ci sarebbe stato qualche d'uno a farla sentire a disagio, quindi la sua adolescenza l'ha passata interamente a casa sotto l'occhio vigile dei suoi genitori.Le cose sembravano andare bene, mamma dopo tutto si dimostrò molto entusiasta e volenterosa di imparare cose nuove che non aveva mai fatto come ad esempio cucinare. Anche se i suoi fratelli soprattutto quello più grande era molto invidioso che lei avesse tutte quelle attenzioni, mamma è vero a differenza loro veniva trattata con i guanti d'oro ma solamente perché lei in passato non ha avuto niente a differenza loro che hanno avuto tanto, era arrivato il suo momento, era giusto che anche lei per quel poco che gli restava della sua infanzia vivesse momenti belli e speciali. Invece no, non lo capivano, assetati di invidia gli facevano mille dispetti, come quando la fecero litigare con il suo primo amore mettendo zizzania, la fecero passare per una poco di buono e a quei tempi le poco di buono non venivano nemmeno considerate dai ragazzi con intenzioni serie, questa voce fece il giro del paese e venne esiliata da tutti(come se non bastasse la perdita del suo primo amore),infatti la sua unica amica era la mamma, ovunque andasse lei la seguiva.
Alcuni dei dispetti gli spezzavano il cuore e la facevano andare in depressione, anche perché queste sono le conseguenze che porta questa malattia.
L'anno peggiore fu quello dei suoi 18 anni, diventata maggiorenne suo padre (mio nonno) perse la vita, lei voleva veramente tanto bene a suo padre, in fondo è stato uno delle poche persone a stargli sempre vicina, cadde in una depressione che sembrava non finire più, tante volte cercò di suicidarsi ma non ha mai avuto il coraggio di andare fino in fondo. Però ce la fece, non so perché ma all'improvviso smise di rimpiangere la morte del padre e iniziò a farsene una ragione però con una conseguenza,purtroppo si convinse che il mondo era cattivo, ingiusto, soprattutto con lei (beh non ha tutti i torti) e tutt'ora è convinta di questo. Lei è strana, è diversa dalle altre mamme, a volte penso che ci siano due persone completamente diverse dentro un solo corpo,nella prima persona c'è la dolcezza e l'amore di una mamma, con le loro mille preoccupazioni e i loro mille consigli,spesso è come una bambina, e quando ero piccola non capivo il perché, ma ora che conosco la storia della sua vita credo di esserci arrivata. In realtà lei non è mai stata una bambina(passare 24 ore su 24 in un ospedale non deve essere affatto una cosa semplice, probabilmente non hai mai giocato con le bambole o non ha mai giocato alla campana con le sue amiche in parco, cose che pur essendo insignificanti per noi che siamo andati anche oltre per qualcuno come lei è una vera e propria martellata al cuore).Grazie a quella dannata malattia lei è sempre nervosa, ed è proprio qui che troviamo l'altra persona, è come nei film, come se avesse un diavolo al lato sinistro e un angelo al lato destro che lottano tra di loro, gli insulti e le mazzate da parte sua nei miei confronti non sono mai mancati, spesso senza alcun motivo. Poche volte mi ha dimostrato di volermi bene, nemmeno una volta me l'ha detto. Dopotutto però so che mi vuole bene e che tiene tanto a me anche se non me lo dice,me ne accorgo quando dopo un :"TI ODIO" da parte mia abbassa la testa e cerca di non piangere stringendo forte a se l'unico ricordo si sua madre l'anello di famiglia(si perché purtroppo prima ancora della mia venuta nonna è volata via, è andata a trovare il suo unico amore, sarà stato bruttissimo per mia mamma, perdere l'unico punto di riferimento, l'unica amica che aveva.)Quando fa così so che sta tanto male é una cosa che ho ereditato da lei, è la stessa identica cosa che faccio anch'io quando sto malissimo quando mi sento il cuore a pezzi, la maggior parte delle volte funziona,anzi funziona sempre, forse tranne una volta, quando in prima media i miei compagni di classe iniziarono a prenderla in giro per il suo modo di parlare e porsi all'insegnante, stavo male non per la vergogna ma perché nei suoi occhi vidi il dolore di una vita, sicuramente non fu la prima volta per lei e non sarebbe stata l'ultima, ma per me si e ci restai così male da sentirmi tipo morta dentro, e spero che sia l'ultima non sopporterei vederla ancora così non ora. Quel giorno tornammo a casa in silenzio, aprì la porta, la sua mano ancora tremava (altra conseguenza della malattia), entrammo, mi guardò e mi chiese scusa, si scusò di non essere la madre intelligente che mi facesse fare bella figura con gli altri, che non fosse così brava da aiutarmi con i compiti, di non vestirsi e prepararsi come tutte le altre mamme,io non ero arrabbiata con lei, a me non importa se non ho una mamma bellissima che si trucca e che indossa tacchi di 12cm, non mi importa se ho una mamma che sbaglia i congiuntivi, una mamma che non sa aiutarmi a fare i compiti, la abbracciai e entrambe scoppiammo a piangere come due bambine. In fondo dopotutto sono contenta di essermi trovata nel suo pancione, lei non sa quanto mi fa bene, ora se non fosse per lei non sarei qui a scrivere ciò, ora starei in uno dei centri commerciali più grandi della città a fare shopping con le mie amiche nerd a fregarmene di tutto e tutti, ora conosco il significato della vita, ora so che dopotutto non sono io quella che si deve lamentare e che si deve sentire sfortunata solamente perché non ho scarpe alla moda o perché la mia non è la famiglia più bella del mondo. Come mia madre ci sono tanti bambini che non hanno nemmeno da mangiare, che non hanno nemmeno una famiglia, lo so, voi direte vabbè ma noi cosa possiamo farci? Dobbiamo privarci delle scarpe all'ultima moda solamente perché ci sono altre ragazze che non possono permetterselo? Beh no, ma rendetevi conto di quanto voi siate fortunate, avete tutto, e magari andate in depressione perché il fidanzatino vi ha lasciato, ma sveglia non sono questi i seri e veri problemi della vita.
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Il diario delle Pastel Goth
Novela JuvenilVi chiederete cosa significa Pastel Goth, beh il pastel goth è uno stile (emo, dark,punk e gotico tutti assieme con un tocco di colore pastello).Questo libro raccoglierà varie storie di varie ragazze che seguono questo stile. Ci saranno amori imposs...