20 (One-shot)

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Ciao a tutti!
Eccoci qui con un'altra one-shot.
Spero possa essere di vostro gradimento.
Ciao!

Nome OC: Elise Harukawa
Personaggio: Toson Shimazaki AU
Titolo: Nessuno è inutile

Elise, una minuta ragazza di diciassette anni, dai lunghi capelli dorati e gli occhi blu, si era recata al parco dopo sei pesanti ore di lezione.

Amava andare al parco, per rilassarsi e poi c'era un bellissimo laghetto, nel quale si trovavano innumerevoli pesci colorati.
Grazie a quelli riusciva a vedere un po' di colore nella sua monotona e inutile vita.

Era nata da una famiglia benestante di Tokyo, era cresciuta in una campana di vetro e quando aveva cinque anni sua mamma l'aveva lasciata sola con suo padre.
Non l'aveva abbandonata con il pensiero, ma era proprio venuta a mancare.
Elise sentiva la sua mancanza, anche se non si ricordava molto di lei.
L'unico suo effettivo ricordo era il suo sorriso.
Il dolce sorriso di sua madre l'aveva sempre accompagnata nei momenti bui della sua vita, specialmente quando l'anno prima anche suo padre era volato in cielo a causa di un incidente stradale.

Ora, la ragazza viveva con sua zia a Sendai e frequentava il secondo anno delle scuole superiori.
Ogni giorno si alzava, si lavava, si cambiava, faceva colazione e si recava a scuola.
Lí, alcuni suoi compagni la prendevano in giro.
La chiamavo "orfana" e di questo lei soffriva.
Come se non bastasse lei si sentiva inutile, completamente inutile.
I suoi genitori erano tutti e due morti perché i dottori non erano riusciti a salvarli.
Sua madre a causa del tumore che aveva al cervello, suo padre perché era stato investito da un tir.

Dopo la morte di suo padre Elise si era ripromessa di cambiare, di diventare utile.
E così aveva deciso che una volta finite le superiori avrebbe intrapreso gli studi per diventare un medico.

Poi, sapendo che sua zia non sarebbe riuscita ad aiutarla con tutte le spese scolastiche due volte a settimana lei lavorava in un ristorante come lava piatti.
Non le dispiaceva, tutto sommato.

Però, ora torniamo alla ragazza che si trovava al parco.

Si era avvicinata al laghetto e si era piegata sulle ginocchia.
Riusciva a vedere il suo volto che si specchiava sulla superficie dell'acqua.
Sbuffò un poco.
Quella non era una bellissima giornata, infatti, il cielo che si rifletteva era grigio.

Tutto questo la incupiva e aumentava il suo senso di non adeguatezza e di inutilità.

"Mi sento così inutile." pensò Elise.

Mentre era immersa nei suoi pensieri un po' deprimenti non si rese neanche conto che stava piovendo.
Infatti, si accorse di quello solo quando i suoi capelli e i suoi abiti erano tutti fradici e inzuppati.

Alzò la testa al cielo e sospirò.
"Magari mi prendo una polmonite e muoio. Forse così saranno tutti più contenti." pensò con una nota di sarcasmo.
Non aveva mai pensato realmente a suicidarsi, però ora, in quell'occasione, un po' di voglia di mettere fine alla sua inutile vita le venne.

Starnutí una volta e poi due, e alla fine abbassò la testa e si rimise a guardare il laghetto.

Dopo poco, però non sentiva più l'acqua scenderle addosso e così guardò su, pensando che avesse smesso di piovere.

Invece, no, non era così.
Un ragazzo dai capelli castano-grigi e gli occhi verdi stava sorreggendo un ombrello.
Era in piedi, di fianco a lei, e guardava dinnanzi a lui.

Elise si alzò e notò che c'era un po' di differenza di altezza, ma neanche tanta in realtà.

Il ragazzo, invece, non dava segno di volersi girare a guardarla.

-Emh, grazie.- disse Elise mentre lui finalmente posava il suo sguardo su di lei.

La ragazza dai capelli dorati trattenne un attimo il fiato.
Non sapeva per quale motivo, ma sentiva che lui era diverso e allo stesso tempo uguale a lei.

-Se stai così sotto la pioggia rischi di ammalarti.- la canzonò il ragazzo.
-Ma io...- iniziò a ribattere la ragazza, ma venne fermata dalla voce dell'altro.
-Non mi venire a dire che volevi morire.- affermò lui.
-Era proprio quello il mio intento.- rispose ridacchiando leggermente Elise.

-Io mi chiamo Toson Shimazaki. Tu invece?- le chiese il castano.
-Elise Harukawa, piacere.- rispose la ragazza sorridendo un poco.

-Perché pensi di essere inutile?- domandò Toson dopo qualche minuto di silenzio, che veniva solamente interrotto dal rumore della pioggia che si infrangeva sul terreno e sull'ombrello.

Elise lo guardó sorpresa.
Non aveva minimamente accennato a quello nella loro presentazione.
-Perché non sono in grado di aiutare nessuno. So solo dare problemi.- rispose lei sconsolata.

-Se ti comporti così è ovvio. Tu dovresti reagire.- l'ammoní il ragazzo dagli occhi verdi.

-Come faccio, scusa?- domandò Elise alzando lievemente la voce, a causa della pioggia che stava diventando più insistente.

-Prima di tutto devi capire una cosa: nessuno è inutile.- affermò Toson guardandola.

-Come fai a saperlo?- chiese la ragazza ricambiando lo sguardo.

-Lo so perché anche io ero come te. Però sono riuscito a trovare la forza per andare avanti. Ho capito che io sono utile.- le spiegò il ragazzo accennando un sorriso.

-E come hai fatto?- domandò ancora Elise.

-Perché ora sto parlando con te e sto cercando di aiutarti. Io sono utile a te, come tu sarai utile a qualcun altro.- rispose Toson.

-Tu sei utile a me?- affermò la ragazza leggermente confusa.
Il ragazzo annuì e le sorrise un po' più ampiamente.

-Puoi chiamarmi angelo custode o come ti pare, ma io sono qui per te.- disse il castano prendendo la mano della ragazza nella sua.

Elise a quel contatto arrossí immediatamente.
Quel tocco, quella voce, quella presenza, tutto di lui la faceva sentire bene e un po' meno inutile.

Forse aveva capito veramente che nessuno è inutile.

Bungou To Alchemist : Shinpan No HagurumaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora