Capitolo 2

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«Vi accompagno fuori io resto qui con Leeknow hyung.» dice Han.

Gli altri escono dalla porta continuando a salutarmi con la mano e poi Han a sedersi accanto a me.

«Perché sei rimasto qui tutto questo tempo? Saresti potuto tornare con gli altri quando si davano il cambio.»

«Non volevo che ti svegliassi senza che io fossi lì accanto a te...» ammette lui a sguardo basso quasi bisbigliando.

«Jisung.» lo chiamo e lui alza immediatamente lo sguardo verso di me. Non lo chiamo sempre per nome, e se lo faccio è perché devo dirgli qualcosa di importante e di serio. «C'è qualcosa che non va?» gli chiedo mentre lui mi guarda e abbassa di nuovo lo sguardo e in quel momento vedo scendere una lacrima dalla sua guancia.

«Hey...Jisungie, no per favore non piangere. Ti prego.» dico cercando di alzarmi lentamente per poterlo almeno sfiorare.

«Hyung io non ce la faccio.»

«A fare che cosa?» chiedo confuso.

«A guardarti e non rivedere tutto. A non rivivere quella notte e pensare che è tutta colpa mia!» dice piangendo più forte.

« Ma che stai dicendo?! Colpa tua? Perché mai dovrebbe essere colpa tua?» gli chiedo preoccupato.

«Perché se io non ti avessi scritto... se non-» dice con voce spezzata «Se non vi avessi chiesto di passarmi a prendere magari non sarebbe successo... avreste preso un'altra strada o magari Jinwoo non si sarebbe distratto. Non lo so-» dice girando su col naso «Sento solo che è tutta colpa mia hyung...» dice tornando a guardare per terra e tremando dal pianto.

Non posso sopportare di vederlo così, si sta dando la colpa per una cosa insensata e non posso credere che abbia vissuto così per tutti questi giorni.

«Han guardami.» gli dico ma lui non fa neanche un movimento «Ji per favore, guardami.» ma continua a non farlo «Han Jisung guardami!» gli ordinò e lui alza leggermente la testa «Vieni qui.» gli dico mentre aspetto che si avvicini «Siediti.» continuo facendogli spazio davanti a me sul letto e lui continua a guardarmi gli occhi completamente rossi, il labbro che trema e segni di lacrime sulle sue bellissime guance paffute.

«Tu non hai alcuna colpa mi hai capito?» dico guardandolo negli occhi «A meno che non fossi tu a guidare quel camion tu non hai fatto niente!»

«Ma hyung-» comincia lui ma lo interrompo subito facendomi più vicino.

«Han, guardami e ascoltami bene.» dico mentre con la mano non ingessata asciugo le sue lacrime «Io sono qui, davanti a te e anche Jinwoo sta bene, sono vivo.» dico guardandolo e lui sembra così stranito dal mio gesto «Tu non hai assolutamente fatto niente di sbagliato, sono stato chiaro?» chiedo guardandolo dritto negli occhi e lui non risponde «Sono stato chiaro?» chiedo di nuovo e lui abbassa di nuovo il volto.

Mi sto seriamente arrabbiando perché continua a fare così?

«Han Jisung, ti ho chiesto se sono stat-»

«Tu mi sei quasi morto fra le braccia hyung.» dice tutto d'un fiato lasciando me senza parole questa volta «Quella sera... l'incidente l'ho visto e sentito davanti a me. Io ho chiamato l'ambulanza, sono stato io. » dice mentre piange di nuovo e mi guarda dritto negli occhi «Io ti ho fatto il massaggio cardiaco finché non sono arrivati! E per un attimo il tuo cuore ha smesso di battere, tu eri fra le mie braccia hyung!» continua mentre guarda le sue mani come se stesse rivivendo quella scena.

Di istinto gli prendo le mani e con la poca forza che le stringo e lui le guarda. Come le nostre dita si intrecciano e incastrano perfettamente colmando quello spazio fra le une e le altre.

Siamo sempre stati noi dueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora