Denki's pov
Dopo le lezioni tornai a casa di Bakugo. Lui non era in casa, Kirishima, invece, si allenava sul vialetto.
Decisi di entrare in casa e prendermi un attimo per pensare, per parlare con mia madre. Non ne potevo più di essere trattato come faceva lei, eppure, era sempre mia madre e le volevo bene, nel profondo sapevo che anche lei ne voleva a me, anche se non lo ammetteva mai.
Presi il telefono, composi il numero e le telefonai, la sua risposta, però, mi spiazzò.
"Non chiamarmi mai più, Bakugo è venuto a prendere le tue cose, tu per noi non esisti più"
Rimasi quasi paralizzato, volevo dire qualcosa ma non riuscivo, l'unica cosa che riuscii a fare fu scoppiare in lacrime. Lacrime che non si fermavano in alcun modo, continuavo a piangere e, quando mi sembrava fossero finite, di non avere più liquidi in corpo ecco che ricominciavano, cercavo, quanto meno, di non farmi notare da Kirishima, non volevo che il motivo per cui iniziassimo ad andare d'accordo doveva esser il mio pianto.
Purtroppo non ci riuscii, quando Kirishima entrò in casa mi chiese cosa avessi, io gli spiegai che mia madre mi aveva appena cacciato di casa ed in modo definitivo, tanto che aveva contattato Bakugo per andare a prendere le mie cose. Lui mi guardò con fare pietoso.
K: Usciamo
D: C-cosa?
K: Si, usciamo, andiamo al Luna Park, io e te, ci divertiamo.
D: Kirishima, grazie, ma non credo sia una buon-
K: Tranquillo, sto già scrivendo a Bakugo, se è di questo che ti preoccupi, lui mi capirà.
Feci spallucce e decisi di fidarmi. Magari sarebbe sul serio servito a qualcosa. Decisi, in ogni caso, di avvertire anche io Bakugo, non volevo pensasse chissà che, ed era felice con Kirishima, non volevo rovinargli tutto.
D: Baku-bro, io e Kirishima stiamo andando al luna park, raggiungici se vuoi.
Già durante il tragitto Kirishima cercava di distrarmi, raccontandomi della sua giornata a scuola e che aveva preparato un pranzo per Bakugo superando le sue stesse aspettative.
Mi faceva delle battutine, per cercare di farmi ridere. Ad un certo punto abbiamo iniziato a farle a modi botta e risposta, ci siamo resi conto di avere la stessa concezione di comicità, iniziavamo a legare su punti comuni del nostro carattere.
Arrivati al Luna Park decidemmo di andare sulle montagne russe, anche se ne eravamo terrorizzati entrambi, ci dicemmo di farci forza insieme, che potevamo superare ogni ostacolo con la forza di volontà.
Quando arrivò il nostro turno di salire stavamo quasi per tirarci indietro ma, in men che non si dica ci ritrovammo con le sicure attaccate. La giostra ed iniziammo ad urlare, in un primo momento, per il panico, poi scoppiammo entrambi a ridere e continuammo ad urlare.
Quando il giro finì e scendemmo ci sentivamo entrambi straniti e ci fischiavano le orecchie.
Ci sedemmo un minuto per calmarci da tutta l'euforia.
K: Come ti senti amico? Meglio?
D: Decisamente, grazie Kiri, mi ci voleva, posso chiamarti Kiri?
K: Certo, tutti i miei amici lo fanno
Gli sorrisi.
D: Dai, ora torniamo a casa o Bakugo inizierà a perdere la pazienza.
K: Ma sì, può aspettare, prendiamo dello zucchero filato prima, poi andiamo.
D: Mh, vabene, mi piace lo zucchero filato.
Kirishima's pov
Prendemmo lo zucchero filato e, dopo averlo mangiato, ci avviamo verso casa.
Decisi di azzardare una domanda, non sapendo quale sarebbe potuta essere la sua reazione.
K: Senti, Denki, che è successo tra te e tua madre?
D: Nulla di particolare, sono il suo più grande fallimento, e quando le ho confidato che volevo diventare un'artista, ecco, insomma, non le stava bene.
K: Insegui sempre i tuoi sogni amico e non sbaglierai mai. Se ti fa felice questo, stai procedendo sulla strada giusta, credimi.
D: Grazie per le belle parole Kiri, anzi grazie per la giornata, mi serviva.
Arrivati a casa trovammo una ventina di scatoloni sul vialetto con su un biglietto "Disfa la tua roba faccia di merda, ti ho fatto il letto nella stanza degli ospiti"
Così io lasciai Denki con le sue cose ed entrai a vedere se Bakugo fosse in casa.
Era lì, intento a preparare la cena, era così sexy quando era ai fornelli.
Lo squillo del telefono mi distrasse da quei pensieri.
Era Shinso? Strano, un mezzo messaggio era anche da lui ma addirittura una chiamata?
K: Shinso?
S: Kirishima sei a casa?
K: No, sono da Bakugo, che succede? Vengo da te?
B: TU NON VAI PROPRIO DA NESSUNA PARTE CAPELLI DI MERDA
S: Ancora non ho capito perché ti chiama così se state insieme
K: Shinso, che succede?
S: Nulla, volevo solo sentirti
K: Oh si, certo, e io sono la regina Elisabetta. Raggiungici da Bakugo tra 30 minuti, ceniamo tutti insieme.
S: Non lo farò
K: Invece lo farai, o porterò Bakugo a casa tua, porta una coca cola grazie, a dopo.
Staccai la telefonata e cercai lo sguardo di Bakugo per capire se fosse d'accordo a farlo venire
B: Che vuoi?
Lo guardai semplicemente
B: Fate il cazzo che vi pare tanto c'è anche Faccia da culo a rompere, non è una cenetta intima
K: Lo so, l'ho fatto apposta.
B: Ammesso che Denki non svenga alla vista del tuo amico.
Denki finì di sistemare, o almeno portare, gli scatoloni nella stanza degli ospiti, che poi era semplicemente un magazzino con un armadio, avrebbe comunque dovuto dormire sul divano letto in salotto, e ci raggiunse in cucina.
Notò il quarto piatto al tavolo.
D: Aspettiamo visite?
Io e Bakugo ci guardammo.
K: In un certo senso.
Denki mi fissó con fare interrogativo e si sedette al tavolo.
Bussarono al campanello.
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All of the stars have a reason {Shinkami}
FanfictionDopo una cena, Shinso Hitoshi, incontra per la prima volta Denki kaminari, sarà l'inizio di un'amicizia o di un amore proibito?