I. Sandra

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Il mio nome è Isabell, alcuni mi chiamano Isa, altri semplicemente Bell. Colei che mi chiamava quasi sempre così era la mia mamma, Sandra, venuta a mancare tanti anni fa, lasciandomi sola con mio padre, il quale dopo la sua morte, ancora oggi non si è ripreso. Sono io a badare a lui e non lui a me, come dovrebbe essere, ma ormai ci ho preso l'abitudine.
Le cause della sua scomparsa sono ancora oggi ignote e avvolte da un alone di mistero.
Succede così quando abiti in un piccolo paesino di periferia, ognuno parla senza sapere, solo per il gusto di parlare, alcuni dicono che era pazza, che era uscita fuori di senno e si è tolta la vita, altri dicono che si tratta di un omicidio, ma la versione a cui credo io è quella raccontatami da mio padre: è morta per un grave male al cuore, il quale di punto in bianco non pulsava più nel suo petto.
Fatto sta che le indagini sul suo decesso non sono ancora state chiuse, ma sembra che fondamentalmente non siano nemmeno mai state aperte, perché anche se apparentemente tutti mostrano appoggio ed empatia guardandomi con occhi di pena, a nessuno frega un bel niente.
L'unica cosa che mia madre mi ha lasciato, a parte  qualche piccola cianfrusaglia, è stata una lettera.
Questa lettera:

Mia cara Isabell,
ricorda dette parole:

Non sai mai da chi sei circondata.
Non potrai mai sapere chi sono davvero le persone al tuo fianco, questo perché non potrai mai vedere a fondo la loro anima, il loro covo dei più oscuri segreti.
Alcuni posseggono un'anima nera come la pece, che non conosce amore, empatia, pace.
Altri ce l'hanno sbiadita, graffiata, a pezzi ed altri ancora, i più puri hanno un'anima bianca, limpida, dove non domina l'oscurità.
Ecco Isabell, tu non potrai mai sapere dietro a quel paio di occhi quale anima si cela, potranno sembrare gli occhi più limpidi del mondo, ma se al loro interno nascondono l'anima più tenebrosa?
Tu saresti disposta a sprofondare con tutta te stessa in quegli stessi occhi?
Saresti disposta ad amare qualcosa che non può essere amato?
A farne delle tenebre, dove regnano oscurità profonda, peccato, devastazione, totale assenza d'amore, un luogo accogliente?

Ma ricorda Isabell:
"Ne le tenebre eterne, in caldo e 'n gelo".

Non fare il mio errore mia piccola Bell,
~La tua cara madre Sandra.~

Mi potranno anche chiamare pazza, come alla fine hanno fatto con lei, ma qualcosa dentro me, un impulso sfrenato mi porta a credere che dietro quelle parole ci sia qualcosa di più che semplice inchiostro su carta, mi porta a credere che mia madre non abbia semplicemente avuto un attacco di cuore.
Se quel cuore ha smesso di battere e pulsare sangue, un motivo c'è, ed io Isabell Hortega lo scoprirò.

In the vampire's mouthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora