II

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"Ti prego abbassa il volume della tv o potrei lanciarla fuori dal balcone"
Il vociare indistinto si interrompe del tutto.
"Hai mal di testa, amore?"
Sollevo la faccia dal caffè e lo vedo impalato davanti la cucina che sorride come un fesso.
"Cosa cazzo ti ridi?? Ho due occhiaie che fanno spavento stamattina!"
"E di chi è la colpa?"
Quell'occhiolino che segue mi sembra una giustificazione sufficiente per poterlo menare.

"Tua! E' colpa tua maledetto maniaco!"
"Innanzitutto non è solo mia e poi non me pare che ieri te lamentavi Simò..."
Non lo sopporto.
"Non ti sopporto. E basta sorridere in questo modo, mi inquieti."
Continua a mantenere quell'espressione terribile e "ma oggi è lunedì" mi dice dondolandosi compiaciuto sulle piante dei piedi.
Beh, che dire se non che ho sposato un genio.

"Tu sei sempre così perspicace o è solo nelle prime ore della giornata che si palesa questo talento strabiliante?"
Sta iniziando a provocarmi un certo fastidio sto fatto che tutto ciò che dico lo lasci imperturbato.
Alza le spalle senza degnarmi di risposta.

"Manuel..." adesso il fastidio sta diventando abbottamento di palle "C'è un motivo particolare per cui sei così di buon umore di lunedì?"
Si avvicina al tavolo abbassandosi fino a puntellare i gomiti sulla tovaglietta americana.
Chiaramente il cretino non sa cosa sia il rispetto dello spazio personale.
"Si."
"Si che?"
"Si c'è un motivo particolare per cui sono così di buon umore di lunedì."
"E quale sarebbe di grazia?"

In realtà non aspetto manco una risposta, la mia mente è già partita verso viaggi fantastici.
Se qualcosa fa felice lui deve per forza riguardare anche me. E' mio marito, facciamo tutto insieme da 15 anni, è impossibile che la cosa non tocchi anche me, no?
"È il mio giorno libero."
Ecco appunto, no.




"Sei sicuro che non vuoi chiamare tua madre o mia nonna come al solito? Ho pure i consigli il pomeriggio oggi, magari vi date il cambio durante la giornata?
Scuote la testa sconsolato "ma il cambio de che Simò? Per la 100esima volta, NO, enne-o, 'o capisci?"

Alzo le mani in segno di resa "va bene, però per favore... per qualunque cosa, qualunque Manuel, ok?, mi chiami, mi scrivi, mi mandi un piccione viaggiatore, fai segnali di fumo" elenco battendomi l'indice di una mano sulle dita dell'altra "e se non rispondo io, chiama a scuola che tanto Marta in segretaria ti passa subito papà che ti passa me che-"
"che al mercato mi padre comprò... vattene mo dai... Ho tutto perfettamente sotto controllo!" mi spintona verso l'uscita.

"Pure l'altra volta hai detto così e poi come ti ho trovato?! Seduto sul divano con gli occhi vitrei mentre la povera Rossana sistemava il devasto che tu avevi combinat-"
"Ho imparato dai miei errori, va bene? Adesso sono una persona preparata ad ogni evenienza. Fidati di me." implora facendo un'espressione da cane bastonato che come cavolo faccio a non sciogliermi??
"Mi fido, mi fido..." gli prendo il viso fra le mani e gli lascio un bacio leggerissimo.
"Vai a fatturare, vai! E non te preoccupà che te vengono le rughe..." si stacca avviandosi al piano di sopra.

Sorrido ancora finché la porta non è del tutto chiusa. Dopodiché, da appena mi infilo in ascensore, inizio a pregare ogni divinità possibile di farmi trovare ancora la casa in piedi e la famiglia intera al mio ritorno.

Still crazy after all these years. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora