La fiducia di Dutch

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Erano oramai due giorni che ,in pieno pomeriggio, Jane faceva avanti ed indietro di nascosto dall'accampamento per andare a Saint Denis cercando di raccogliere qualche informazioni sulle diligenze delle banche,non era la prima volta che lo faceva l'unica cosa di diverso era che doveva calcolare bene i tempi della vita nel campo. Jane aveva utilizzato tutte le sue doti per memorizzare le abitudini giornaliere di ognuno di loro, fortunatamente quasi tutti i componenti che brandivano più spesso le armi se ne andavano a fare chissà che cosa anche per giorni e questo andava sicuramente a suo vantaggio. Aveva trovato un modo per evitare le vedette ben piazzate tra gli alberi: a volte utilizzava stupide scuse altre volte cercava di agire di soppiatto al cambio della guardia. In quei giorni cercò persino di fare "amicizia" con le donne della banda,almeno avrebbe avuto qualcuno dalla sua parte... purtroppo,a quanto pare, aveva scoperto che molte di loro covavano una profonda gelosia nei suoi confronti dato che suscitava molto interesse tra gli uomini della banda. Solo due sembravano esser più o meno sulla sua stessa linea d'onda: Abigail,la compagna di Jhon così gentile e premurosa e Sadie Adler una donna molto forte che era riuscita a farsi spazio tra quella marmaglia di cowboy in calore. Jane l'ammirava e la bionda sembrava l'unica che effettivamente la comprendesse ma ancora,la famosa pistolera, non se la sentiva di confidare niente a nessuno.
Era notte fonda,nella propria tenda, quando iniziò a frugare nella propria bisaccia con fare quasi convulso fino a che non trovò cosa effettivamente stava cercando: una mappa. L'aprì di fretta e furia osservando attentamente i vari stati...quello stesso pomeriggio era riuscita finalmente a carpire alcune informazioni da degli ufficiali: un carico pieno di denaro sarebbe partito da Blackwater quella sera stessa per portare il bottino a Saint Denis, forse aveva la fortuna che la diligenza fosse scortata da poche guardie considerando l'orario ma c'era poco da sperare...ma sicuramente quello non era un problema. Il dito di Jane percorse la strada principale di Blackwater: li avrebbe aspettati al confine con lo stato del Lemoyne solo che per arrivare lì in tempo sarebbe dovuta partire in quel momento.
Veloce e silenziosa come una faina preparò ogni singolo dettaglio, dalle armi e il vestiario al cavallo...ci mise giusto qualche minuto e una volta uscita dall'accampamento partì al galoppo senza troppi fronzoli assicurandosi di non esser seguita. L'aria fresca della notte le carezzava il viso mentre il respiro affannoso di Joy riempiva l'aria circostante. Ascoltava come i muscoli dell'equino si contraevano forti sotto di lei mentre i suoni della natura attiravano l'attenzione del cavallo che sbuffava ogni tanto come infastidito. Le strade erano vuote, sembrava quasi che tutti avessero cessato di esistere quella notte mentre le stelle in cielo erano divenute le uniche padrone di quel luogo: così lontane e solitarie brillavano come minuscoli diamanti in un manto oscuro e vuoto. Jane socchiuse le palpebre godendosi quel momento di nulla che avvolse come un placido sospiro quel cuore roccioso che si ritrova in petto, sarebbe voluta rimanere lì,sospesa, in quel luogo così estraneo ed eterno ad osservare quelle stelle che sopra la propria testa rimanevano come inchiodate nell'eternità di un cielo che sapeva di petrolio. Jane comprendeva perfettamente che quella sensazione non le apparteneva e che da lì a poco tutto sarebbe tornata alla solita pesantezza quotidiana, forse per questo si morse il labbro tornando in sé spronando ancora di più quell'animale in un galoppo sfrenato.
Arrivò al confine con dello stato del Lemoyne alle prime luci dell'alba. La strada principale era completamente vuota,perfetto. Silenziosa fece rimanere fermo Joy al centro di quella polverosa strada distraendolo con un po' di mele posate avanti a lui mentre la ragazza si appostò non troppo lontano sopra un albero. Con gesto veloce, che sapeva di esperienza, prese il cecchino che teneva in spalla preparandosi e solo dopo interminabili minuti si tirò su la bandana coprendosi il viso: la diligenza stava arrivando. Jane prese un profondo respiro tenendo sottomira quella piccola carovana: non erano troppi, c'era il cocchiere,una guardia al suo fianco ed altre due a cavallo che se ne stavano dietro. La diligenza procedeva spedita lungo la via principale ma nel momento in cui videro Joy furono costretti a fermarsi,il cocchiere sembrava davvero confuso mentre le guardie troppo irritate...doveva agire in quel momento. Il sole stava oramai sorgendo,i primi raggi passarono tra il fogliame carezzandole il viso semicoperto,quelle dita ora guantate e il legno di quel fucile che l'avrebbe aiutata a vincere quella sfida. Socchiuse le palpebre e tutto sembrò fermarsi: il cocchiere,le guardie,il proprio cavallo che aveva alzato il muso osservando gli altri due destrieri attaccati a quel carro... bastò un millesimo di secondo che il grilletto venne premuto. Fu grazie a quello sparo che tutto riprese a muoversi con frenesia: Joy s'impennò per il rumore improvviso mentre i cavalli montati dalle guardie iniziarono a scalciare. Ecco un'altro colpo che l'altro uomo che accompagnava il cocchiere si accasciò al suolo con un tonfo sordo assieme al compagno che conduceva quella carovana. I due a cavallo iniziarono a guardarsi attorno e prima che quello più grasso potesse voltarsi nalla sua direzione ecco che la sua testa esplose come un palloncino che incontra uno spillo. Purtroppo fu proprio quel gesto ad attirare l'attenzione, verso la propria direzione, del compagno di quest'ultimo che imbracciò il fucile e quasi alla cieca sparò verso Jane la quale se non si fosse abbassata nel vedere quel movimento sarebbe probabilmente morta sul colpo. La giovane perse l'equilibrio al secondo proiettile della guardia che le saettò proprio accanto all'orecchio, cadendo rovinosamente tra le frasche uscendo, così, definitivamente allo scoperto. Subito il suo avversario non perse tempo spronando il cavallo nella sua direzione costringendo Jane a nascondersi dietro al grande tronco...non vedeva il cavallo dell'uomo, ciò voleva dire che la stava aspettando,il fattore a sorpresa era svanito nel nulla. La ragazza cambiò arma afferrando le due pistole che le pendevano al fianco posando il capo contro il legno respirando affannosamente, doveva essere veloce... contò qualche secondo e...una serie di spari riempì l'aria.

Red dead redemption: la nascita di una leggendaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora