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Spazio autore: Ciao mie piccole lettrici! <3 Volevo semplicemente avvertirvi che la mia fan fiction, oltre ad essere diversa da tutte le altre è anche molto delicata. Tratta tematiche intense e molto serie, che potrebbero urtare la vostra sensibilità. E' molto dettagliata quindi non aspettatevi subito, il bacio o la cosiddetta "scopata". Ci saranno, ma più avanti, proprio per rendere la storia più realistica possibile. E tranquille che il Draco "tossico" che tutte amiamo, arriverà più avanti tenetevi pronte. Detto questo, vi auguro una buona lettura, e spero che vi piaccia questo genere di storie, nonostante sia differente dalle altre. Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti! <3

PROTAGONISTI:

DRACO MALFOY

KATHERINE ROBERTS

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KATHERINE ROBERTS

KATHERINE ROBERTS

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1.

Inserì la chiave nella serratura della porta, girai due volte la chiave a destra, e spalancai la soglia del mio studio. Erano le 10:00 di mattina, il sole era alto e luminoso, il tempo sereno, e tutto sembrava incominciare bene. Il luogo in cui lavoravo era accogliente e confortevole. Una scrivania molto spaziosa era deposta alla mia sinistra della stanza, in cui al di sopra della superfice c'erano: A destra, Registri con i nomi dei pazienti scritti a mano da me, dove elencavo eventuali disturbi, problemi psicologici o sessuali di ogni persona. Un portapenne, con all'interno tre penne, due matite, tra cui una stemperata, un evidenziatore giallo e infine una gomma. A sinistra invece, una stampante collegata al computer affianco, momentaneamente spente entrambe. Davanti ad essa, ci sono due poltrone rosse comode. Dinanzi all'ingresso c'era un piccolo corridoio, che portava alla camera in cui facevo le sedute. La porta era completamente di legno, all'interno di essa c'erano due poltrone, abbastanza enormi una di fronte all'altra. A sua volta dentro c'era un'altra porta, anch'essa di legno con una targhetta con su scritto "Privato" era la toilette. Con me portavo sempre un'agenda in cui erano scritti: orari, sedute, nomi dei pazienti con cui erano fissate e appuntamenti presi al di fuori del lavoro. Mi sedetti alla scrivania, accesi il computer e la stampante, mi misi gli occhiali dalla forma rotonda ed aprì l'agenda. Su di essa era fissato un appuntamento alle 10:30, con una paziente. Natalie Johnson, aveva problemi con il suo partner a letto, non riusciva ad avere l'orgasmo, era la sua seconda seduta. Pensai sfacciatamente, che fosse un problema del suo ragazzo nell'atto pratico. Se fosse stato per me, ancor prima di iniziare sarebbe già venuta urlando il mio nome. Ma questo non potevo dirglielo, almeno non così direttamente. Il cellulare squillò all'interno della tasca del mio cappotto. Sbottai: <<Chi cavolo mi disturba a quest'ora>> 
Era un numero non memorizzato in rubrica, scocciato e sbuffando risposi.
<<Salve dottore, sono Katherine Roberts... Vorrei prenotare una seduta>> disse, controllai l'agenda e per il restante della settimana, ero al completo. 
<<Le va bene lunedì?>> chiesi in tono cordiale 
<<Certo, anche se avrei preferito in settimana, ma fa nulla. La ringrazio,
a che ora è disponibile?>> 
<<Per le 18:00>> 
<<Va benissimo, a lunedì allora>> risposi riagganciando la chiamata. Aveva una voce dolce, innocente, quasi come l'anima di un bambino. Mi intrigava. Suonarono il campanello, vidi l'orario sul mio orologio da taschino, ed erano le 10:30, doveva essere arrivata Natalie. Sospirai alzandomi dalla poltrona, e andai ad aprire, abbassai la maniglia e tirai verso di me. 
<<Ah sei tu>> dissi alzando gli occhi al cielo. Era la mia ragazza. Ultimamente eravamo in crisi, litigavamo per ogni cosa, ma poi ci facevamo travolgere dalla passione di un'ora e ci riconciliavamo, facendo ritornare tutto al punto di partenza. Non era un rapporto sano, de l'avevo ripetuto mille volte che la cosa migliore fosse prendere le distante, ma lei era ossessionata dal nostro rapporto e da me. Non mi dispiaceva usarla per i miei scopi, tanto sapevo che qualunque cosa fosse successa, lei sarebbe sempre tornata.
<<Dove cazzo sei finito?!" sbottò entrando, e chiusi la porta alle mie spalle.
<<Iris adesso devi andare via, sta per arrivare una mia paziente>> risposi cauto 
<<Ma davvero fai?!" urlò, scaraventando con violenza la borsa contro il muro. <<Sei completamente sparito! E' da una settimana che non ti fai sentire, ti sembra una cosa normale?!>>
<<Io lavoro, non sto a spettacolare ventiquattro ore su ventiquattro, con le mie fottute amiche!>> urlai, avevo davvero perso la pazienza. 
<<Sì certo tu lavori, scopandoti le tue pazienti non è vero?!>> mi provocò, sapeva che ero una persona strettamente professionale e che adorava il proprio lavoro. Aveva oltrepassato il limite.
<<Come cazzo ti permetti!>> esplosi, la afferrai dal collo sbattendola di spalle al muro. Si morse il labbro eccitata della cosa.
<<Cosa vuole farmi dottore?>> mormorò con tono provocante, ebbi un erezione. 
<<Dio quanto mi fai incazzare>> sussurrai irritato al suo orecchio, guardandola con sguardo ricoperto di lussuria. Si passò la lingua fra le labbra, mi afferrò dalla maglietta e mi tirò a lei. I nostri visi uno da un centimetro dall'altro, ed i nostri corpi completamente attaccati. Il mio membro toccava completamente la sua intimità.
<<Fammi tua>> sussurrò sulle mie labbra, sorrisi guardandola negli occhi.
<<Sto lavorando>> risposi divertito a vederla supplicante. 
<<Sei proprio un coglione!>> sbottò spingendomi, prese la borsa dal pavimento ed uscì dal mio studio furibonda. Mi aveva davvero scocciato il suo atteggiamento da immatura. Era capricciosa e viziata, pretendeva sempre ma non dava mai, era egoista e manipolatrice. Arrivò la mia paziente, che vedendomi sovrappensiero mi chiese educatamente cosa fosse successo, risposi in modo vago che non fosse successo niente, ma neanche il più ingenuo degli esseri umani ci avrebbe creduto. La accompagnai nella stanza, la feci accomodare ed iniziammo a parlare. Intanto che mi spiegava ciò che le fosse successo, prendevo appunti. Sobbalzai all'istante quando mi disse quasi vergognandosene:
<<Mi ha toccata, io non volevo... Ma lui ha continuato, sfiorando ogni parte del mio corpo... Mi sento così sporca>> confessò con le lacrime sugli occhi. Non mi rabbrividì lo stupro in sé, ma la cosa che lei nonostante sia la vittima, si senta comunque in colpa. Capì subito che il suo ragazzo caratterialmente più forte, abbia fatto credere a Natalie, momentaneamente più fragile, che lei fosse sbagliata, soltanto perché non riusciva a venire, e non si concedeva a lui completamente. Le consigliai di denunciarlo e di lavorare su se stessa. Diedi dei piccoli esercizi da fare a casa, in cui la aiutavano a riacquisire fiducia in se stessa e a non sentirsi più inopportuna, perché non lo era. Tra uno di questi, le avevo detto di riflettere su delle considerazioni positive, che credeva di possedere sul proprio fisico e carattere, di scriverle su un foglio di carta, e leggerle ogni giorno ripetendole a se stessa. 
Conclusi tutte le consulenze della giornata intorno alle 18:00 circa. Rimisi in ordine gli appunti sulla mia scrivania, sfinito uscì dal mio studio. Presi il mio cellulare dalla tasca del jeans e vidi sette messaggi e tre chiamate perse da Iris, dove mi chiedeva di perdonarla e di ricominciare da capo. 
<<Che palle!>> sbottai, alzai lo sguardo e in quell'istante mi scontrai con una ragazza dai capelli castano chiaro, e gli occhi di un marrone color miele, era strabiliante. 
<<Oh scusa colpa mia>> dissi
<<Non si preoc->> si interruppe, mi vide e rimase stupita  <<Ma lei è il sessuologo?
 Draco Malfoy?>> 
La guardai attentamente, ma non mi venne nessun nome o immagine in mente. Se l'avessi vista sicuramente me ne ricorderei, per il suo bell'aspetto. 
<<Ti conosco?>> chiesi 
<<Oh no, io... l'avevo chiamata per chiedere una consulenza.>> Iniziai a notare il rossore che espandeva le sue guance <<Sono Katherine Roberts>> si presentò ponendomi una mano, sorrisi e de la strinsi. Era più bella di come l'avessi immaginata, la sua innocenza trasparve su i suoi lineamenti del viso, e il suo sorriso così cordiale mi lasciava quasi senza fiato, sembrava un angelo. 
<<Dottore>> mi chiamò riportandomi alla realtà, mi ero soffermato così a lungo sulla sua bellezza, che mi ero completamente dimenticato che lei fosse dinanzi a me.
<<Ti va di uscire?>> chiesi sfacciatamente senza pensarci su, avevo fatto una pessima figura. 
<<Cioè volevo dire...>> mi soffermai <<Ti va di accompagnarmi in un locale?>> ritentai, lei ridette guardandomi divertita.
<<Certo che sì, come potrei rifiutare una proposta del genere dal sessuologo più professionale della città?!>> ironizzò
<<Beh allora andiamo?>> domandai radioso
<<Andiamo>> rispose ponendo il suo braccio, lo misi attorno al suo e ci recammo all'Madrian's Skybar, un locale notturno, in cui si ballava e servivano drink alcolici. Non stavo così bene da tanto tempo, pensavo solo ed esclusivamente al lavoro, e non avevo mai tempo di divertirmi. 
<<Hai scelto un posto molto movimentato>> disse sorridente 
<<Bisogna far divertire le mie clienti>> risposi quasi testandola, in realtà non ero mai uscito con una mia paziente, era strano ma piacevole. Mi eccitava la cosa che in realtà, dovessimo avere un rapporto fermamente professionale, ma che stavamo infrangendo le regole. Il brivido di essere scoperto mi elettrizzava. Si limitò a lanciarmi uno sguardo di sfida, ed entrò nell'edificio, ed io la seguì. All'interno era situato il bar a destra, con un lungo bancone, e una decina di persone attorno che attendevano il proprio cocktail, due di esse erano seduti su degli sgabelli, a degustare il proprio drink. Al centro del locale c'era un enorme pista da bello, completamente buia, accompagnata da musica techno e luci da discoteca. Essa era completamente piena di gente, che ballava, e si strusciava una all'altro con i loro corpi sudati.  Alcuni ragazzi si voltarono interessati, a guardare Katherine. Indossava un vestito nero, corto da metà coscia, scollato pienamente sul seno, in cui risaltava la sua terza abbondante, esso scendeva perfettamente sulle sue forme, e le sue gambe erano risaltate da delle decolté color argento, era magra ma non troppo. I ragazzi rimasero stupefatti dal suo fascino.
<<Attenzione che vogliono subito acchiapparti>> sussurrai al suo orecchio, mettendo il braccio attorno al suo collo, e stringendola a me. Non volevo che nessuno la sfiorasse o la toccasse, per soltanto quella sera era mia. 
<<Non mi interessa nessuno>> mormorò osservandogli, afferrò la mia mano che scendeva sulla sua spalla, e attorcigliò le sue dita con le mie. <<Proteggimi tu da queste belve>> disse al mio orecchio ridendo. Feci un piccolo cenno di risposta con un sorriso, e ci recammo verso il bar. Ci accomodammo sul trespolo ,e attendemmo il nostro turno. 
<<Ehi angelo...>> disse un uomo ubriaco riferendosi a Katherine, doveva avere cinquant'anni, era ubriaco fracido. <<Sei caduta dal cielo per caso?>> 
<<Vattene via>> ribatté lei
<<Dai vieni con me... che cosa devi fartene di questo ragazzino, tu hai bisogno di un uomo con la stazza.>> continuò barcollando, si stava avvicinando troppo. <<Hai bisogno di uno con esperienza>> ridusse la distanza dalla ragazza, e gli sfiorò il braccio con la sua mano ruvida e pelosa. 
<<Non l'hai sentita?! Ti ha detto di andartene>> ribadì
<<Stai zitto tu>> replicò afferrando il braccio della donna, e la spinse verso di lui, facendola alzare. In quell'istante persi la lucidità, mi sollevai, lo afferrai dal bavero allontanandolo di qualche centimetro da lei, e gli tirai un pugno in pieno viso. 
<<Brutto pezzo di merda devi stare lontano da lei è chiaro?!>> urlai
<<Lascialo Draco>> disse Katherine dietro di me <<Così passerai i guai>> si preoccupò
<<Fai ridere>> mi provocò l'uomo <<Come li fa i pompini?!>> continuò mettendosi una mano sul naso, da cui fuoriusciva sangue. Furioso gli tirai un calcio nei genitali, successivamente mi avvicinai ma i buttafuori del locale mi afferrarono in due dalle braccia, e mi buttarono in modo violento fuori, seguito da Katherine. 
<<Ti fa male?>> chiese angosciata, riferendosi alle nocche della mia mano sinistra che sanguinava.
<<Sto bene>> sbottai, togliendo bruscamente la mia mano dalle sue.


the sexy sexologist||Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora