Capitolo 3: Il Gatto Che Salvò il Patto

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Disclaimer: (Senti che english) Se volete per questo capitolo ho voluto aggiungere una canzone, che sarà rilevante per la storia, quindi se volete potete leggere il capitolo con Love is not over.

Un bacio a dopo <3

Da quali stelle siamo caduti per incontrarci qui?

(Friedrich Nietzsche)

"Ok niente panico!!"

"Niente panico!!"

Mi ripetei mentre con la cravatta slacciata cercavo di scendere le scale di marmo della lussuosa struttura che erano i dormitori. Le mie scarpe nuove in similpelle scivolavano veloci, quasi che mi sembrava di cadere sul prezioso pavimento che rifletteva il mio sguardo preoccupato. Erano le otto e ventisette, avevo solamente tre minuti per incontrare Hoseok al bar del campus. TRE minuti. Cosa me ne facevo di così poco tempo quando ancora nella pancia avevo le farfalle che svolazzavano dalla sera precedente. Una catastrofe, e la maggior parte del tempo l'avevo passata a cercare di scrivere una canzone per Hoseok. Ero pazzo, ne ero sicuro al cento per cento, anche se è matematicamente impossibile avere una percentuale su qualcosa che non puoi definire con oggettività. Avevo dormito si e no cinque ore, non ero riuscito proprio a prendere sonno. Incubi e sogni si erano uniti nella mia testa, cercando di dimenticare i brutti ricordi che gli occhi di Hoseok cercavano di impormi. Voci e pensieri di persone che conoscevo che cercavano di confondermi le idee, facendomi passare per il cattivo della situazione. Lo ammetto!! Non ero il santo che credevo di essere all'inizio, ma come tutti avevo sia i miei pregi e difetti. Anche se erano più i difetti, volete farmene una colpa??

Sospirai e cercai di chiudere il rubinetto che faceva traboccare i miei pensieri distruttivi. Una settimana dopo l'operazione di Hoseok, Jin e Namjoon mi avevano portato, non di mia spontanea volontà, da una psicologa, "la migliore di tutto il Sud Corea" a detta di Jin. In verità, per molto tempo avevo rinnegato questi miei bisogni, sfogando le mie insicurezze sulle persone a cui volevo più bene. Mi erano stati molto utili quegli incontri. La dottoressa sapeva già la mia situazione, visto che tutti i giornali ne parlavano. Eppure, era stata indiscreta, chiedendomi varie domande sull'accaduto. Dopo un mese ero tornato ai miei pensieri distruttivi. Cercando di imporre il mio volere su Hoseok. "Lui è mio!!" Avevo urlato una volta a Taehyung mentre cercava di farmi ragionare. Da quel giorno ci parliamo una volta alla settimana. Dire che ero schifato con me stesso era poco. Non meritavo di riconquistare Hoseok, Jimin me lo ripeteva ogni singolo giorno, ma io ero più cocciuto e guidato solamente dal legame che ancora sentivo con il ragazzo, sapevo di essere cambiato e avrei fatto di tutto per riaggiustare i rapporti.

Perchè era sicuro al cento per cento che Hoseok era il mio destino.

Arrivai con cinque minuti di ritardo, correndo con la cravatta tutta storta e la camicia bianca, una volta perfetta, con alcuni bottoni slacciati. "Hyung vai pure tranquillo, non abbiamo fretta" Disse Hoseok, con i suoi capelli neri perfettamente arricciati sulla testa. Non so chi fosse l'artefice di questo colpo al cuore, ma devo dire che avrei voluto passare le mie mani sui suoi capelli facendolo addormentare sulle mie ginocchia.

Yoongi BASTA!!

"Hyung c'è qualcosa che non va???"

"Cosa??? " Dissi sorpreso annaspando cercando di ritrovare il fiato e i polmoni che avevo lasciato per tutto il campus.

"Stavi urlando!!" Disse Hoseok con lo sguardo preoccupato.

Bene Yoongi stavi anche parlando ad alta voce, da solo, per dippiù.

Rigel (Sope/Yoonseok)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora