Capitolo 1: Anche Se Per Te Sembra La Fine Tu Sei Il Mio Inizio

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💙Mi domando se le stelle sono illuminate perché ognuno possa un giorno trovare la sua.💙

(Antoine de Saint-Exupéry)


Negli ultimi 19 anni di studi niente mi ha mai colpito come l'astrologia, il solo pensiero che sopra di noi navigano milioni di stelle mi tenevano sveglio la notte. Sogni e incubi di mondi infiniti che si scontrano uno con l'altro. Stelle luminose che rischiaravano il cammino agli antichi. Soli e lune che viaggiano all'infinito in un mare di buio, senza meta definita. Per molto tempo anche io mi sentivo un pezzo di gas e carbonio che si muoveva senza una destinazione precisa. Un piccolo punto colorato che si riversava sulle onde di un universo infinito, solo e senza voce mentre tutto intorno regnava solo il silenzio. Fino a che non arrivò Jimin, il piccolo bambino che voleva sempre entrare nella mia camera. Per lui era spaziosa e grande, per me era solamente una camera in cui venivo recluso quando i miei genitori non mi potevano dare amore . Jimin era la mia stella guida, la mia stella cometa nelle giornate più buie. Quando c'era lui un piccolo sorriso faceva capolino sulle mie labbra screpolate dal freddo. Eppure, lo persi, lontano da me, su un pianeta che neppure la luce poteva arrivare, un pianeta lontano e freddo su cui poteva atterrare solamente Jungkook. Poi arrivarono Jin, Namjoon e Taehyung a strapparmelo via. Tutto d'un fiato, come un buco nero appena creato dalla morte di una stella, ero ritornato solo, senza meta, senza stella cometa. Il mio cielo si era spento e l'ossigeno aveva iniziato a mancare, il sole era troppo vicino alla mia terra e l'acqua stava evaporando lentamente, lasciando che il mio cuore marcisse pieno d'odio e disperazione per qualcuno che avevo provato ad amare, per la prima volta nella vita.

Il fatto era che mio padre aveva sempre tutta la colpa dell'accaduto.

Non incontrai mai una stella brillante come Jimin, non la incontrai fino a che non arrivò Hoseok, in una sera fredda d'autunno mentre le foglie cadevano lente a terra e le zucche di Halloween illuminavano il patio dietro l'accademia. Era la stella più brillante che avessi conosciuto. La mia Betelgeuse, rossa e fredda allo stesso tempo. Una stella in via d'estinzione più vicina alla morte di quanto non lo fossi io. Io ero Rigel: azzurra, calda presa dai mille fuochi del mio carattere impertinente. Una stella giovane, senza esperienza che si era buttata nel mondo degli adulti. Infatti ero rimasto bruciato dal mio stesso ego, dalla mia stessa avarizia. Mi ero ripromesso di poter proteggere la mia dolce stella Hoseok, invece lo avevo solamente portato alla sua definitiva distruzione.

Era malato.

Ed era colpa mia.

Ora, però, era felice, senza di me.

Come Betelgeuse e Rigel erano le stelle più lontane della costellazione di Orione, io e lui eravamo destinati non ad essere stelle gemelle, ma solamente due neutroni che non possono mai stare vicini se non si vuole rischiare il collasso di un intero atomo.

Era un martedì pomeriggio, quando tutto cambiò, l'aria di Giugno era calda e sotto l'ombra dell'abete su cui mi ero appisolato e sentivo una gran sonnolenza. Gli occhi mi si stavano pian piano chiudendo sul libro di pianoforte che cercavo di leggere da quasi due ore. Il campus era praticamente vuoto e le uniche persone rimaste cercavano riparo dal cocente sole. Erano gli ultimi periodi di scuola, tutti si stavano preparando per gli esami di fine anno. Io avrei dovuto anche fare il test finale, quello che mi avrebbe permesso di entrare in qualche prestigiosa università. Ora che mio padre era finito in prigione per tutti i suoi esperimenti sulle anime gemelle non avevo più l'obbligo di inseguire la sua strada e mia madre si era rifatta viva dimostrandomi l'amore che mai in quasi 19 anni non mi aveva mai mostrato. Era stato un anno difficile, alla fine si scoprì che mio padre insieme al dottor Lee stavano conducendo degli esperimenti sulle anime gemelle, sperimentando con varie medicine innovative create dal dottore, mettendo a rischio le vite di due studenti, fra cui il suo stesso figlio prediletto. Molte cose non furono rivelate e quel giorno all'ospedale, dove il caro signor Min cercò di strangolare un diciottenne non vennero riferite alla stampa, ma la polizia ancora teneva aperto il caso. Secondo Jin Hyung ancora c'è tutto un mondo sui nostri genitori che doveva venire alla luce, io me ne tirai fuori, avevo altro a cui pensare.

Rigel (Sope/Yoonseok)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora