58 4 0
                                    

16 Settembre 2014

Suona la sveglia, rumore fastidiosissimo, soprattutto se di prima mattina, soprattutto se è il tuo primo giorno di scuola.
Non ho alcuna voglia di alzarmi da quel letto fa troppo caldo e non so cosa mettermi.
Prendo la prima cosa che mi capita e la indosso, solo dopo essermi sciacquata la faccia mi rendo conto che così non andava, dovevo essere un minimo carina per il primo giorno di superiori.
Avrei passato 5 anni con quella classe e dovevo apparire un minimo apprezzabile.
Presi dal cassetto una canottiera verde, un po scollata, dei jeans chiari abbinati con un giubottino di jeans chiaro per coprire l'arietta fresca che il mattino nascondeva.
Un po di trucco, senza esagerare, meglio evitare di avere discussioni con i prof e farsi già prendere di mira.
Un croissant, denti ben lavati e via!
Nulla poteva andare storto quel giorno me lo sentivo.
Arrivai davanti scuola e pregai mia madre di parcheggiare il più lontano possibile per evitare inconvenienti.
Con me c'era anche mia cugina, anche lei intenta a frequentare la mia stessa scuola.
Entrai dentro il cancello che sarebbe poi stato la mia prigione ed eccoli!
Non potevano mancare quegli "elementi" di ragazzi e ragazze montati che si credono il dio sceso in terra.
Mia cugina salutò vecchie conoscenze qua e la e attendemmo lo smistamento nelle classi, come i prigionieri alle proprie celle.
Capitai in classe con 26 ragazzi (1M) ad apparenza "normali", tra cui mia cugina.
...
Troppa soggezione, tutti fissavano tutti e cercavano di capire che ruolo avrebbero avuto poi nella classe.
I pagliacci si distinguero da subito così come i futuri secchioni.
Poi ci fu gruppetto popolari e gruppetto sfigati.
Quelli "normali".
Quelli "depressi".
I maniaci
E infine quelli che volevi evitare ad ogni costo e nemmeno conoscere.
Poi c'era lui...
Il ragazzo del ultimo banco, faceva battutine da bad boy ma, qualcosa in lui mi colpiva, dovevo conoscerlo!
Ero timida, molto timida, ma non lo volevo fare notare tanto, volevo apparire tutto il contrario di quello che ero, sicura di me stessa, almeno mi avrebbero vista in modo diverso, almeno qui.
Cercavo di sorridere sempre per sembrare abbastanza simpatica.
...
Finalmente l'inferno finì!
La campanella suonò, proprio come un richiamo bellissimo, come una dolce melodia.
Tornata a casa, mezza sfinita crollai.
Quella sera manco cenai, successe qualcosa di strano quel giorno.

•REMEMBER WE•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora