Capitolo 3

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Vi chiedo di leggere l'angolo autrice alla fine!!

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IPM di Nisida, Napoli
25/10/22
06:30

Una settimana passata nell'IPM e Cecilia già iniziava ad abituarsi, certamente alzarsi la mattina non era la parte che preferiva più di tutte.

«Forza signorine! Il mattino ha l'oro in bocca!»

Urla Nunzia passando più volte sul corridoio, aprendo le celle delle detenute dell'IPM di Nisida, assieme a Liz, ricevendo imprecazione da parte di tutte.

«Ma che cazzo, saranno le cinque di mattina!»

Impreca Cecilia contro il cuscino, cercando di coprirsi al meglio con la coperta, dato che dallo spiffero della finestra, entrava il gelo nella loro stanza.

«Chi dorme non piglia pesci!»

Continua a urlare Nunzia al di fuori delle celle, continuando a ricevere imprecazioni da parte di tutte.

«Tu no dormiste! Por que no follas tan poco?»

Domanda Gabriela sedendosi sul letto, con le gambe a penzoloni, Cecilia scoppiò a ridere, capendo bene la frase della compagna di cella e in 5 minuti entrò la diretta interessata, guardando le due interrogativa.

«Beh? Che avete da ridere? Civettuole!»

Le rimproverò entrambe, costringendole poi a scendere dal letto, prendendole a cuscinate entrambe, causando ancora di più la loro risata che ormai, stava contagiando anche Nunzia.

[...]

Dopo la colazione, le ragazze si diressero fuori, Cecilia si accese una sigaretta poggiandosi con le spalle alla rete del campetto, venendo poi chiamata da Naditza che stava con Gabriela, mentre le altre giocavano nel campo a pallavolo.

«Gabriela mi stava dicendo che Viola è venuta a parlarti? No?»

Cecilia annuì mentre teneva la sigaretta tra le labbra, si stropicciò poi l'occhio, sentendo bruciare a causa del fumo.

«Si ma stiamo parlando del primo giorno qua dentro..»

«Nun è 'na person ch' sta buon' ca' cap, evitala»

Disse Nad poggiandole una mano sulla spalla, guardandola dritta negli occhi, e Cecilia lo aveva capito già dal primo sguardo, ma si limitò ad annuire.
Rimasero in piedi a parlare, le raccontarono ciò che fece Viola primo dell'arrivo della sedicenne, ad una certa ragazza di nome Serena, e da come ne parlava Naditza, con le lacrime agli occhi, non fece una vita spensierata.

«Starò lontana da lei, chiaro»

Finì di parlare abbracciando Naditza, ricevendo poi uno strano, ma accettato, sorriso da Gabriela, che si unì anche lei.
Rimasero così finché una mano sulla natica di Cecilia la fece sobbalzare chiedendosi chi fosse stato, vedendo anche le amiche spaventate si voltarono tutte e tre vedendo la figura di Pirucchio.

«Pirù ma che cazzo fai!»

Gridò Cecilia iniziando ad avvicinarsi pericolosamente a Pirucchio che la guardava con le guance rosse e la fronte imperlata di sudore, la castana continuava ad avvicinarsi quando una persona le tagliò la strada, arrivando subito a prendere Gaetano per il collo, facendolo indietreggiare fino al muro.

«Ma che sfaccim' faj Pirù?»

Gli occhi iniettati di sangue di Edoardo quasi la spaventarono più di tutto il contesto, e l'ultima cosa che voleva era che si prendesse lui la colpa per tutto.
Così Cecilia si affrettò ad allontanare Edoardo premendo con una mano sul suo petto teso, che parve rilassarsi a quel tocco, lasciandosi spostare dalla figura del ragazzo dal codino, in modo da farlo tornare a respirare.

Mentre ascoltiamo il mare | Edoardo ConteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora