capitolo 1

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"Come cazzo ho potuto finire in questa situazione!" Una voce persistente lo ripete nella testa di continuo, da quando è entrato in quella stanza. Una camera da letto qualunque del dormitorio, priva per lo più di personalizzazione essendo adibite ad ospitare gli studenti in visita all'università, per sport o meeting. Odore di pulito con un sottofondo di profumo dozzinale da uomo che gli dà la nausea. In verità non è così cattivo, ma è il Suo odore e la prospettiva di quello che accadrà nel prossimo futuro, lo rende l'odore peggiore del mondo.

Agitato, resta fermo sul posto, gli occhi nocciola scuri, così tanto che paiono neri, passano frenetici da una parte all'altra, fingendo di non notare il letto matrimoniale che campeggia al centro esatto della stanza. Non più di 2 metri di distanza dalla porta. Non più di 2 metri di distanza dal letto. Sulla sedia la tenuta da basket e a terra, ordinate, le scarpe per l'allenamento, così come il borsone aperto usato per andare in palestra. Tutto ordinato. Tutto pulito. Tutto decisamente disgustoso. Lo sguardo va nuovamente alla porta, mentre le mani stringono convulse la borsa a tracolla che si porta dietro, ancora che pende pesante dalla spalla.

Ingoia la saliva che fa quasi fatica a passare giù per la gola, stretta dall'ansia crescente. Nervoso e non può farci nulla. I capelli ricadono appena spettinati davanti alla fronte, in quel ciuffo che sembra quasi usare per nascondere il viso dai tratti angelici che si ritrova. La bellezza è proprio il fattore scatenante di quella situazione paradossale in cui si trova. La sua condanna e la sua gloria. Perché infondo sa benissimo che effetto fa sui ragazzi, con la giusta inclinazione delle labbra o lo sguardo che si accede come se ti mandasse a fuoco. Nonostante i numerosi partner che ha avuto però, non è quello che vorrebbe ora. Per niente.

Il desiderio di scappare è così forte che le punte dei piedi, chiuse nei calzini, si arricciano; ma sta fermo. Nessuno lo costringe a stare là, ma il ricatto è la peggiore delle catene, specie perché ti dà la sensazione che alla fine sia una tua scelta. Il cuore batte all'impazzata, tanto che sembra sormontare il rumore dell'acqua scrosciante della doccia nel bagno. Il capo che si gira a guardare quella porta chiusa. "Dai Fiat! Devi solo fingere che sia un altro. Farci sesso. Una sveltina, e poi andare via. Il tempo di una doccia e si torna in palestra per l'allenamento. Leo mi aspetta. Dobbiamo prepararci per la partita di stasera! "La voce che torna in testa, in quel vizio che ha sin da bambino di parlare con sé stesso, per darsi coraggio nei momenti in cui si sente perso e sentirsi meno solo. I denti tirano il labbro inferiore e per qualche secondo si estranea, pensando a quelle poche ore che lo separano dal suo migliore amico. Dal suo amore segreto. Attimi in cui la distrazione gioca però a sfavore. 

<Hai cambiato idea o preferisci fare la doccia da vestito?> Una voce sgradevole che arriva alle sue spalle, insieme alla percezione di un corpo dietro di sé. Quasi salta sul posto, girandosi a guardare il ragazzo. Alto. Incredibilmente alto rispetto a lui, che è sempre stato quello più basso e snello della squadra e tra i suoi amici. Massiccio, dalle spalle larghe e dai ricci mezzi umidi che gocciolano sulle spalle nude. Solo un asciugamano a coprire la parte bassa del corpo, mostrando comunque quello che i vestiti nella norma celano. Pelle ambrata su un corpo da urlo e di questo non può che dargliene atto. Muscoli che guizzano sotto la pelle umida. Se non fosse per quella faccia da schiaffi che si ritrova, avrebbe quasi potuto considerarlo carino.

Quasi.

Oltre il fatto che sia il nemico numero uno di Leo e una testa di cazzo fatta e finita. 

Assume come sempre la sua aria sfacciata, come protezione nelle situazioni pericolose per il suo ego, arricciano il naso e sollevando il mento <Sei tu che ci hai messo un casino! Stai zitto e fammi passare> con una spallata supera King, per chiudersi nel bagno, lasciando fuori solo la cartella dell'università. "Cazzo" nuovamente imprecazioni nella sua mente, ma è così che deve andare. È il capitano e deve proteggere la sua squadra e il suo migliore amico da una grandissima delusione. A costo di usare il suo corpo come moneta di scambio per fare tenere la bocca cucina a quello stronzo là fuori.

Il peso di ogni sceltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora