SIMONE

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Simone

Non mi sento per niente bene, non mi sento per niente felice eppure ho tutto quello che ho sempre desiderato. Mi alzo dal letto la mattina con un senso di smarrimento che non se ne va dopo essermi lavato il volto o i denti. Mi guardo allo specchio e li vedo, quei due piccoli occhi marroni che, da bambino avevo tanto desiderato azzurri ma che con il tempo poi avevo imparato ad apprezzare ed ora li guardo invece e non ci trovo nulla di bello, non c'è più quella luce che li faceva brillare, sono spenti e vuoti.

Non riesco ad incrociare lo sguardo delle persone che amo, mi infastidisce ogni contatto ogni conversazione, ogni gesto di gentilezza o amore nei miei confronti mi rende ancora più vuoto ed è come se mi allontanassi sempre di più da quello che mi circonda.

E non faccio altro che domandarmi 'perché', insomma cosa c'è che non va in me? cosa c'è che mi impedisce di essere felice?

Trovo nauseante lo scorrere del tempo, mi sfinisce pensare a dove sarò tra dieci anni, a cosa potrebbe succedere con annessi 'se' e 'ma' e vorrei saperlo istantaneamente, vorrei vedere oltre, accettarmi che chi ho attorno ci sia ancora perché ho il terrore di star sprecando il mio tempo con qualcuno che magari tra un paio di anni si rivelerà la persona più distruttiva della mia vita, oppure di perdere una persona cara o di cambiare drasticamente modo di essere, di pensare, ho tremendamente paura di star incentrando la mia vita su qualcosa che non esiste davvero, e non importa quanto chiunque mi ripeterà allo sfinimento di stare tranquillo, io non riesco a soffocare l'angoscia che mi assale ovunque, mentre guido, mentre cammino tra le corsie del supermercato o appeno sveglio la mattina.

Ho paura di non sapere aspettare di vedere come sarà il mio domani e il presente mi annoia, mi appesantisce con la sua lentezza, non faccio altro che domandarmi se sto per fare la scelta giusta, se sto per compiere un buon passo o se posso davvero fidarmi di quella persona.

Sai il terrore di svegliarsi una mattina e trovare dei cambiamenti? perché ammettiamolo, tutto può cambiare, le idee, i sentimenti e le persone. E poi succede che magari sono al bar con un gruppo di amici, ridiamo e scherziamo, sono apparentemente felice ma nella mia testa vorticano milioni di pensieri che concordando sul non volere davvero essere lì perché a me in fin dei conti non piacciono le persone, a me spaventano perché non sono stabili e quindi preferisco tenere le distanze, creare una sorta di barriera che mi rende per certi versi odiabile in un attimo mi trovo dalla parte del torto, un bastardo presuntuoso che non riesce ad avere lo stesso umore per più di due minuti, lo stesso bastardo presuntuoso che vorrebbe smetterla di autosabotarsi, perché poi io so benissimo che sono in primis artefice della mia disfatta eppure sono quel bastardo presuntuoso che, di stare tranquillo, davvero non ne è capace.

Poi ti svegli una mattina che ti senti la persona più felice ed euforica del mondo, sembra tutto giri a tuo favore, sei grato per qualsiasi cosa, gentile con ogni persona che incontri, sei in grado di regalare buoni consigli e amore a chiunque ne abbia bisogno, ti guardi allo specchio e vedi una persona bellissima, hai voglia di andare ovunque, di parlare con tutti e perché no, di risolvere la fame nel mondo.

Mi chiedo quale dei due Simone io sia davvero e se c'è una possibilità che io riesca a capirlo.

Quando mi sento felice amo la luce del sole, passeggiare all'aria aperta e vedere la gente sorridere, se chiudo gli occhi riesco a vedere mille colori, riesco a sentire brividi correre lungo la mia schiena e non ho paura di nulla e lo dico davvero, mi sento imbattibile ed in pace con me stesso, eppure, basta un niente affinché tutto torni come prima e allora più nulla gira a mio favore, non mi sento grato per niente, non riesco ad essere gentile con nessuno e non ho amore per me figuriamoci per gli altri.

Con "basta un niente" intendo davvero che una minima cosa che non rientra nei parametri delle cose che approvo diventa una bomba che esplode e distrugge ogni frammento del mio essere e il mio corpo torna curvo, i miei occhi assenti fissano il vuoto ed io ricordo finalmente chi sono. Nulla. 

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