Capitolo 4

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Cosimo
Il mal di testa non fece che aumentare man mano che la giornata in studio andava avanti. Non riuscivo a capire cosa mi stesse succedendo, amavo il mio lavoro, scrivere e poi finalmente incidere. Il mio intento era quello di far uscire quest'album prima della fine dell'estate, ma di questo passo non ce l'avrei fatta. Merda, avevo solo voglia di bere e scopare con qualcuna per mollare tutta la tensione che mi sentivo addosso da quando avevo giocato nel bagno con la mocciosa. Non mi andava ancora giù l'idea che fosse riuscita a distrarmi al punto da riuscire a fottermi la chiave dalla tasca senza che me ne rendessi conto. Strinsi la mascella, incazzato con me stesso per essere stato così coglione. Sarei dovuto essere io a fotterla contro quella dannata porta.

"Così ti piace?" la voce di Pablo mi riportò nel presente. Che cazzo mi stava chiedendo? Merda, non volevo far capire che il mio pensiero fosse altrove. Per di più, non potevo alzarmi da questo fottuto divano, dato che avevo un'erezione grossa quanto la torre Eiffel dopo averla pensata per un attimo. E questa cosa mi fece incazzare ancora di più.

"Scusa amico, ho un fottuto mal di testa" mi passai la mano tra i capelli "non riesco a concentrarmi. Ho bisogno di fumarmi qualcosa, bere del buon liquore e fottermi una donna formosa" sbuffai irritato, cercando di non immaginare nello specifico chi. 

"Non volevi organizzare qualcosa nella nostra stanza?" mi chiese Fabio con un sorrisetto perverso, già pronto a scatenarsi. 

"La mocciosa non vuole" scossi la testa "e non voglio problemi con lei, mi piace quell'hotel" mi giustificai per non sembrare accondiscendente nei confronti di una ragazzina. 

"Perchè non vai a trovare la tipa che ti ha lasciato il numero della sua stanza mentre eravamo a pranzo?" il moro mi fece l'occhiolino "aveva delle tette niente male" con le mani fece finta di strizzarle e risi piano. 

"Mica male come idea" mi alzai dal divano, aggiustandomi i jeans e guardando l'orologio "voi che fate?" chiesi prendendo dal tavolino il mio cellulare, gli occhiali da sole ed il tabacco. 

"Io mi faccio un giro" Fabio fece spallucce. 

"Io ti accompagno, devo parlare con Daf" Pablo afferrò la sua giacca, infilandosela subito e seguendomi. Che cazzo doveva dirle? Entrai in auto, sbattendo troppo forte la portiera ed il mio amico, per fortuna, non se ne accorse. 

"Te la scopi?" chiesi di botto, senza pensarci più di tanto e pentendomene subito dopo perchè non volevo fargli capire quanto la cosa potesse interessarmi. Ma poi, in realtà, non m'nteressava sul serio. 

"Cosa? No" scosse la testa, mettendosi subito sulla difensiva "cioè.. non è mai successo, io.." mi girai appena a guardarlo, fermo al semaforo rosso. Le sue guance sembrarono tingersi un po' e mise tra le labbra la sigaretta elettronica "mi piaceva. Quando l'ho conosciuta c'è stato qualcosa tra di noi, una specie di flirt non andato a buon fine per via di un suo ex" diedi gas all'auto, innervosendomi per ciò che mi stava dicendo. 

"Capisco" dissi solo, sperando che il suo racconto fosse finito lì o che almeno non continuasse a riempirmi con le sue stronzate. 

"Il suo ex era un tipo possessivo e geloso, pieno di rabbia che se la prendeva con chiunque provasse anche solo ad avvicinarsi a lei" con la coda dell'occhio lo vidi scuotere la testa "ci tenevo troppo alla mia pelle per rischiare provandoci con lei, quindi ho lasciato perdere" il fumo che uscì dalle sue labbra riempì l'abitacolo "ma ora è diverso, lui non c'è e chissà.." lasciò che la frase si concludesse in modo vago, con un finale aperto ad ogni tipo di scenario. Parcheggiai attentamente nel privato, dopo aver mostrato il mio bedge. Strinsi la mascella al solo pensiero che lei piacesse al mio amico. Questo era uno dei tanti motivo per cui avrei dovuto smettere di pensarla in tutte le posizioni del kamasutra. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 18, 2022 ⏰

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