Niente polvere per quel cassetto

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Passione. Concentrazione.
Erano ciò che le serviva per stare bene.
Erano la chiave del suo benessere mentale, che aveva il pieno controllo sul suo benessere fisico.
Ma non riusciva a concentrarsi, e non sentiva la passione che desiderava. Le mancava qualcosa, le mancava tutto, eppure aveva tutto nella sua mente.
Quasi preferiva i momenti in cui sentiva di vivere in terza persona, lì non esisteva, stava solo osservando il mondo.
Era nella sua stanza, la voglia di riaprire quel cassetto ormai impolverato era troppa, ma doveva resistere. Non sapeva bene il perché, ma doveva.
Non avrebbe resistito al lungo, stava solo tardando l'inevitabile sentiero che la stava aspettando, e appena ne prese consapevolezza mandò tutto a fare in culo.
Non c'era alcun cassetto impolverato, la sua mente e la sua necessità avevano fatto in modo che neanche un chicco di polvere sfiorasse quei momenti.
Erano vivi nella sua mente, e li voleva vivi nella realtà.
Si guardò intorno, anche se era buio, i suoi occhi si erano ormai abituati e riuscivano a distinguere bene le ombre nella sua stanza che rappresentavano il disordine che non sistemava da settimane.
Si guardò intorno, e si fermò a guardare lo specchio: osservava quell'ombra riflessa e sperava che la inghiottisse portandola via da quel mondo che non le apparteneva e che, infondo, non appartiene a nessuno.
-Chi voglio prendere in giro-, pensò.
Si alzò di scatto e prese il cappotto più pesante che aveva, soffriva molto il freddo e odiava provare fastidi come il troppo freddo, il troppo caldo e la lana scadente sulla pelle.
Uscì di casa, non sapeva neanche lei dove stava andando, o meglio questo era ciò che diceva a sé stessa. La sua, però, era una meta precisa, un posto che non visitava da quando cercava di chiudere quel cassetto.
Arrivò a destinazione grazie al pullman e a dieci minuti abbondanti di cammino.
Girò dietro l'angolo, c'era una persona girata con le spalle verso il muro intenta a cancellare dei nomi da una lista.
Restò ferma lì per secondi che le sembrarono un eternità, poi fece un sospiro profondo, e finalmente parlò:
-Il solito.-

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