Come se niente fosse

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Mi manca il fiato.
Il cuore pulsa troppo veloce, troppo forte, riesco a sentirlo perfettamente.
Temo possa uscire in qualunque momento.
Istintivamente porto le mani al petto, devo tranquillizzarlo, così sarò più tranquilla anch'io. Devo impedirgli di uscire, di abbandonarmi.
Ho il respiro affannato, ma il mio corpo non ha fatto alcuna fatica.
Ora devo respirare con la bocca.
Ora, sento gli occhi inumidirsi.
Brucia, mi brucia il petto, per un istante vorrei smettesse di pulsare.
Poi mi rendo conto che non lo voglio davvero, ciò che davvero vorrei è che le cose vadano diversamente, ma non è possibile. Non posso chiedere tanto.
Mi bruciano gli occhi, un bruciore che non mi abbandona da giorni.
Ora ho gli occhi stanchi, ora malati, sto ridendo. Non ha senso, ma non è una risata di gioia. Quello non è un vero sorriso.
Stava solo precedendo l'inizio di una lunga serie di singhiozzi.
Seduta, con le mani al petto per impedire al mio cuore di abbandonarmi, mi stringo più forte e mi accascio gettando la testa sulle ginocchia.
È ancora troppo forte, i singhiozzi ancora troppo rumorosi.
Finisco per terra, mi appallottolo su me stessa. Tengo strette le braccia attorno alle mie gambe, e la testa fra le ginocchia, ancora non si fermano i singhiozzi.
Ora il mio volto è un misto di lacrime e muco.
È ancora troppo forte, potrei esplodere, me lo sento. Ma alla fine resisto, lo faccio sempre. E sopravvivo con questa sensazione, che va e viene a suo piacimento, fregandosene della mia sofferenza.
Striscio per terra, mi mancano le forze, voglio raggiungere il letto.
Mi arrampico e mi infilo sotto le coperte anche con la testa.
La posizione è la stessa di poco fa sul pavimento.
Sono nel bel mezzo di un pianto disperato, cerca invano di sfogare questa sensazione opprimente.
Non è abbastanza. Non è abbastanza.
Spalanco le labbra, urlo, un misto tra voce e pianto.
Urlo con le poche forze che ho, devo sfogare... devo.
Neanche questo basta, niente mi basta.
Non è abbastanza. Non posso fare niente.
Posso solo conviverci, posso solo resistere. È troppo, sento che esploderò.
Ma non lo faccio mai, alla fine resisto sempre.
Alla fine continuo, perché devo continuare.
Ed è come se niente fosse.
Se me lo chiedi, sto bene.

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